Separatamente.

  Carlo è un ragazzo scostante. Non gli piace parlare, ma neppure ascoltare quello che gli altri hanno da dirgli. È bravissimo quando si tratta di fare qualcosa da solo, direttamente con le proprie mani, perciò si perde spesso nello scalfire e nel levigare con un piccolo temperino qualche rametto di legno ad esempio, fino a quando quello non assume … Continua a leggere

Prima del tempo.

  Il mio lavoro è monotono. Si tratta di assistere per otto ore una macchina che attorciglia continuamente dei filamenti per farne delle bobine. Sempre uguale. Così qualche settimana fa mi sono messa a fare la stupida con il capoturno. Lui ha abboccato immediatamente, perciò siamo rimasti nel capannone per degli straordinari, ed alla fine ci siamo dati da fare … Continua a leggere

Schivo per scelta.

  Generalmente a lui non interessa affatto essere riconosciuto come uno tra tutti coloro che frequentano i salotti televisivi. Qualcuno poi, tra tutta la gente che incontra quando cammina per strada, magari lo saluta o gli fa un cenno certe volte, ma i suoi modi di fare normalmente dimessi e riservati non incoraggiano mai nessuno a fermarlo, a stringergli la … Continua a leggere

Cara Luisa.

  Sono rare le volte in cui infine si decide ad entrare nell’ascensore un po’ angusto e maleodorante, ed arrivare così, accompagnata dal sibilo del motore elettrico e dagli ingranaggi che si immagina scuri e sporchi di grasso, fino a quell’ultimo piano del palazzone enorme ma senza alcuna particolare caratteristica, lasciandosi poi tenere cortesemente aperta la porta da lui, dopo … Continua a leggere

Programmi diversi.

  Stanno tutti là fuori, fermi, con lo sguardo per terra mentre alla luce dei fari parlottano cercando indifferenza in sella ai loro motorini, nell’attesa che finalmente lui si decida ad uscire da casa, e senza più indugi li raggiunga per andare con loro. Non c’è niente di particolare da fare anche stasera: i soliti giri, il solito chiosco ai … Continua a leggere

Inopportune giustificazioni.

  Amo grattarmi. Soprattutto mi piace sentire, sopra una qualsiasi zona della mia pelle, quell’attimo esatto in cui giunge ad evidenziarsi fortissimo l’inestinguibile prurito che tra gli altri miei bisogni rimane quello che risulta d’improvviso il più insopportabile di tutti, sapendo comunque, con enorme soddisfazione sgorgata dentro di me esattamente in quella frazione di tempo, che con una maniera  rapida … Continua a leggere

Assidua speranza.

  Qualcosa accadrà, è fuori di dubbio. Si tratta di avere molta pazienza, lasciare che le cose procedano in maniera automatica, quasi naturale, e poi però, al momento che diverrà sicuramente possibile avvertire nell’aria il quasi impercettibile annuncio di una pur minima variazione che potrebbe manifestarsi a breve termine, essere capaci a quel punto di una rapida reazione adeguata che … Continua a leggere

Sono una persona qualsiasi.

  Sono finito, adesso non ho più nessuna possibilità di rimettermi in piedi, penso. Ma, nonostante tutto, vorrei in questa fase ancora guardarmi attorno alla ricerca di un salvataggio estremo, magari con l’aiuto di qualcuno che naturalmente mostri la volontà per compierlo, e possibilmente persino le capacità, anche se ritengo in pratica quasi una certezza il fatto che non arriverà … Continua a leggere

Nessuna voglia di uscire.

  Nella stanza disadorna, lui si trova seduto accanto al piccolo tavolo di cucina, con l’avambraccio appoggiato, dal gomito fino a tutta la mano, sopra al piano di marmo, mentre le gambe, accavallate tra di loro in una posizione statica ed in perfetto riposo, sembrano unicamente sostenersi per la propria struttura ossea. Il suo sguardo è appannato e sembra quasi … Continua a leggere

Fin dagli inizi.

  <<Poi non c’è niente oltre le case in fondo al paese>>, dice Silvia Lotti frettolosamente a dimostrazione del fatto che da lì è bene comunque andarsene alla prima occasione. La sua amica sorride senza dare troppa importanza a quelle parole, ma continua a guardarsi attorno come non avesse mai visto una cittadina di provincia simile a quella. <<A me … Continua a leggere

Atteggiamenti personali.

  Mi giro nel letto senza decidere di alzarmi, nonostante sia già piuttosto tardi. Penso che non mi riguardi affatto tutto quello che sta accadendo fuori dalla mia casa, e per questo motivo rinuncio volentieri ad uscire dalle mie stanze dove peraltro vivo da solo, così da evitare anche di mettermi in bella mostra davanti a tutti gli altri. Certe … Continua a leggere

Indiretta richiesta d’aiuto.

  <<Ho visto di nuovo un fantasma oggi; insomma qualcuno che comunque si muoveva lentamente al margine del mio campo visivo>>, dice Carla con semplicità, come fosse una cosa praticamente di ogni giorno, un argomento addirittura come un altro, giusto per fare della conversazione. La sua amica la guarda sorridendo, naturalmente è sicura che ci sia una spiegazione diversa dell’impressione … Continua a leggere

Tempra umana.

  Lui è come un oggetto scagliato distrattamente ma con forza, ripreso proprio mentre sta compiendo un volo parabolico in aria verso chissà dove. Nessun passato da rivendicare come proprio, e neppure un futuro certo, definito, chiaro, che non sia soltanto composto da vaghe espressioni e da qualche affermazione sentita dire in giro da qualcuno che ne sa ancora meno … Continua a leggere

Affari miei.

  Faccio un giro, a piedi, mani in tasca, senza alcuna fretta. Percorro quasi tutta l’area pedonale del quartiere senza pensare ad una vera meta, ma limitandomi a transitare lentamente per molte strade tranquille, anche lungo via Po, proprio quando infine scorgo una ragazza ferma, addossata al muretto di recinzione del caseggiato signorile che ha di fronte, mentre sembra piangere … Continua a leggere

Direzione precisa.

  Le stesse cose, riviste con calma ad una certa distanza di tempo, appaiono sempre differenti, fino a mostrare di essere qualcosa di fondamentalmente diverso da ciò che era stato possibile immaginare, almeno rispetto a quella prima osservazione. Le opinioni cambiano, le persone spesso variano atteggiamento, le cose si trasformano davanti agli occhi di ognuno, senza quasi darne consapevolezza. C’è … Continua a leggere

Alternativa praticabile.

  Sono assolutamente cosciente di sapere già tutto ciò che mi serve, anche se purtroppo ho la consapevolezza di non conoscere ancora molte delle cose che forse mi sarebbero utili in futuro. Mi aggiro come sempre per le strade di questa città dove mi trovo a vivere da molti anni, e qualcuno tra coloro che forse mi conoscono meglio, ultimamente … Continua a leggere

Solo qua dentro.

Lui tempo fa è già riuscito a vedere una volta l’interno di quello stanzino in fondo al lungo corridoio. E’ un piccolo vano cieco, dove vengono tenute alcune cose ordinarie immagazzinate sopra qualche scaffale a parete. Difatti normalmente quella porta rimane ben chiusa, anche se non con la chiave, e forse non si nota neppure, ma in quel pomeriggio di … Continua a leggere

Concreta verità.

Per favore, dico certe volte a qualcuno che incontro, potresti offrirmi una delle tue sigarette? Poi, mentre l’altro caccia di tasca il pacchetto bello pieno, lascio andare una spiegazione, sempre la medesima. Le mie le ho dimenticate sul furgone, dico, e a queste parole i più annuiscono senza aggiungere nient’altro. Non sanno nulla, penso, non si rendono minimamente conto delle … Continua a leggere

Passeggeri qualunque.

Tu non sei una persona qualsiasi. Però, diciamoci la verità, non sei neppure troppo speciale. Ogni mattina ti alzi alle sette e poi vai a lavorare, proprio come faccio io, nello stesso modo di tutti, o di tanti, senza grandi variazioni. Io ti incontro sul tram, tu forse neppure mi vedi. Ma io ti conosco, ed anche se guardo fuori … Continua a leggere

Cambiamenti (ritratto n. 15).

In albergo, a parte i fine settimana, ci sono pochi clienti in questo periodo dell’anno. Il mare di fronte pero è già bellissimo, ed il sole caldo e piacevole. La sera, giù nel salone, si radunano quasi tutti per le chiacchiere e per gli aperitivi. Qualcuno se ne sta in disparte con un libro, altri però ascoltano le note morbide … Continua a leggere

Amici miei.

Si possono osservare molte cose dentro ad una tavola calda come questa. I clienti sono quasi tutti di corsa, ed entrano generalmente già con un certo affanno, quasi come se l’unica preoccupazione per loro fosse per esempio quella di accaparrarsi uno di questi tavoli liberi. Si mettono impazientemente in fila, scorrono velocemente lungo il nastro con il loro vassoio, e … Continua a leggere

Senza una vera strada (ritratto n. 14).

Questa panchina è rigida, non è possibile stare seduti a lungo sopra a questo ferro duro e freddo; diventa necessario dopo un po’ almeno alzarsi e fare un giro, muovere le gambe insomma, scorrere senza fretta lungo questi marciapiedi, magari alla ricerca di qualche curiosità da cogliere sulla faccia o nei gesti dei passanti, oppure, con maggiore apparente attenzione, direttamente … Continua a leggere

Suggestioni del tempo (cortometraggio n. 6).

Molti anni dopo che tutto quanto si sia svolto, la donna ormai attempata scende dal treno alla stazione del paese, sorride con leggerezza a chi incontra camminando con il suo passo svelto, e giunge velocemente, come fosse proprio la sua meta, fino al ristorante dove tanti anni prima ricorda di aver quasi insediato il proprio ufficio di relazioni sociali. Ricorda … Continua a leggere

Ultimo erede.

Non credo vivrò molto a lungo. Già da qualche tempo provo dei dolori infidi in varie parti del corpo, e grazie a quelli non riesco più a dormire dei veri e propri sonni tranquilli. Anzi, proprio per questo motivo, ormai mi sveglio sempre molto presto al mattino, ancora prima che si inizino ad avvertire lungo la strada, pur molto lontani, … Continua a leggere

Identica voragine.

È proprio nell’attimo stesso in cui rientra a casa, quando chiude la porta alle sue spalle, che Lucia si sente profondamente sola, pur avendo magari passeggiato fino ad allora in compagnia soltanto dei suoi pensieri. Sua mamma è lì, come sempre, davanti alla televisione, e la saluta nel solito modo; poi come fa spesso le chiede subito qualcosa, e lei … Continua a leggere

Aspetti importanti.

Cammino, non posso fare altro. Raggiungo rapidamente il luogo indicato dagli altri, quello che anche il mio intuito e la mia sensibilità hanno recepito come il posto giusto; quindi mi fermo, attendo magari che accada qualcosa, oppure, anche se non succede proprio un bel niente, resto immobile almeno per qualche momento, a godermi la soddisfazione di stare esattamente dove desideravo. … Continua a leggere

Invisibile.

Ho passeggiato lungo le strade del quartiere, mi sono seduto su una panchina, ho pensato che la giornata era bella. Poi mi sono reso conto, una volta di più, che spesso ogni mio gesto appare inutile, insignificante, e che sempre più volentieri vorrei farmi piccolo, fino a sparire in qualche angolo dove a nessuno verrebbe mai voglia di cercarmi. Infine … Continua a leggere

Insignificanti variazioni.

Fuori è tutto uguale. Luisa sta in casa, guarda in piedi qualcosa fuori dalla finestra, oppure alla televisione perennemente accesa col volume al minimo, e scandisce il tempo con i gesti rituali di sempre, muovendosi generalmente avanti e indietro dentro la cucina. Sua madre è di là, allettata da tempo. Lei guarda il calendario e immagina che tra un anno … Continua a leggere

Ritratto di una voce.

Il dolore che mi opprime da giorni sembra attenuato. Sono rientrato in casa, dopo il pranzo alla solita trattoria dove anche oggi ho mangiato qualcosa da solo in silenzio. L’interno del mio appartamento sembra lontano dalla realtà, quasi privo di qualsiasi distrazione, così mi sono subito coricato sul letto, avendo cura di spogliarmi degli abiti e di ficcarmi sotto le … Continua a leggere

Caso mai.

Cammino per strada, svogliatamente, incrocio una donna, forse svogliata esattamente come me, così l’osservo, e lei mi getta uno sguardo. Faccio una passeggiata senza voglia e senza alcun impegno, vedo un uomo piuttosto interessante, non c’è niente di male se lo guardo per un attimo, penso; poi lo supero e tiro diritto, senza voltarmi. Mi volto, forse non è molto … Continua a leggere

Giorni di pioggia.

Mi rannicchio nel vano del portone dove mi sono rifugiato. Sto fermo, osservo la pioggia che continua a cadere, sto bene, in qualche modo, stringo il mio giaccone impermeabile e cerco quasi di sparirvi all’interno, come se potesse accogliermi tutto comodamente. In fondo non mi interessa nulla delle macchine piene di gente che continuano a transitare lungo la strada, forse … Continua a leggere

Ultima volta.

La palestra è sempre la stessa, lui ormai non ha neppure bisogno di ricordare come sono fatte le docce, gli spogliatoi, gli armadietti; anzi, là dentro potrebbe quasi girare dappertutto senza guardare, anche con gli occhi bendati. Da anni ogni giorno un pomeriggio intero di allenamenti, i pesi, il sacco, la panca, insomma i medesimi esercizi di sempre, ed in … Continua a leggere

Scissioni usuali.

Certe volte non riesco neppure a pensare. A pensare niente di utile, intendo. Me ne sto dentro un locale in disparte con una bella birra, e cerco solo una teoria buona per tirare fuori almeno un principio positivo. Parlare con qualcuno è inutile, si dicono sempre le medesime scempiaggini. Ma anche alleviare i dolori con qualche riflessione consolatoria mi sembra … Continua a leggere

Respiro di vita.

Fa freddo fuori, penso, proprio come ogni notte. Non tutti hanno una fortuna come la mia. La grossa caldaia condominiale continua a pompare calore in questo scantinato. È un gioco da ragazzi aprire questo stupido lucchetto ogni sera, e la mia cuccia calda è assicurata. Domattina posso provare a sgattaiolare fuori da qui ancora più tardi degli altri giorni penso, … Continua a leggere

Respiro di libertà.

Sono ferma, dice lei al telefono quasi con calma, mostrando addirittura un pieno controllo della situazione. Anzi, adesso sono seduta, ti ascolto Federico, non sto facendo proprio nient’altro, le mie mani sono ferme, non devi preoccuparti. Solo vorrei che non continuassi a ripetere le medesime cose, sono quelle che mi fanno montare di nervi, mi fanno perdere la lucidità, ma … Continua a leggere

Integrità.

La strada di casa mia è stretta, come sono strette le strade di tutto questo quartiere. Quando cammino sul marciapiede piccolissimo devo sempre scendere ogni volta che incrocio qualcuno, perché due persone non riescono a starci. Quando piove poi, tutto si complica per via delle pietre scivolose e degli ombrelli  ingombranti. Spesso ho paura di inciampare, di rimanere con un … Continua a leggere

Cambio di vita.

Devo spostarmi, penso; ormai lo hanno capito che passo qui quasi ogni notte. Lo so che sarebbe forse meglio lasciarmi portare dentro facendomi beccare con le mani dentro una borsa di qualche signora, oppure fare il furbo al mercato, però mi farebbero subito un processo per direttissima, e in un paio di giorni sarei di nuovo fuori a ricominciare tutto … Continua a leggere

Oltre se stessi.

In certi giorni esco di casa, costeggio il marciapiede a fianco della mia strada, e proseguo oltre uno scalcinato muro di mattoni accanto ad un giardinetto che si allarga subìto dopo. Attraverso il viale in prossimità del semaforo, poi vado ancora avanti, lungo alcune costruzioni anonime, fino ad arrivare davanti ad una vecchia casa ormai disabitata, dai muri tutti ingialliti … Continua a leggere

A volte può darsi.

Può darsi delle volte che lei durante la notte si alzi dal letto, vada in cucina, si versi un po’ d’acqua da bere, e osservi fuori dalla finestra le luci dei lampioni lungo la strada, restando come colpita da quel chiarore rosato nell’aria dato dalle lampade del casello autostradale poco lontano, osservando tutto quanto dal suo piccolo appartamento periferico dove … Continua a leggere

Interpretazione dei segni.

Se chiudo gli occhi vedo spesso una linea che cerca di congiungere due punti distanti, ma praticamente senza riuscirci. Resto come leggermente appoggiato ad una panchina sul ponte del piccolo traghetto che mi sta portando sull’isola, e mi godo questo sole invernale nell’assenza quasi completa di vento. Ho notato un ragazzo passare più volte da questa parte di nave, lui … Continua a leggere

Fantasmi comuni.

Per lungo tempo lei continuava a toccare le punte dei suoi stessi capelli, guardando nel vuoto che aveva in genere davanti a sé. Poi smetteva, si interessava di qualcosa, magari si muoveva sopra la sua sedia, e infine ricominciava, proprio come prima. L’inserviente spesso la guardava senza insistenza, però si vedeva che ne subiva la fascinazione, quasi fosse innamorato, anche … Continua a leggere

Occasione persa.

             Stufo di tutto, stanco da morire, brancolo la sera tardi lungo una strada che neppure riconosco. Succede di dover ammettere un errore, ma adesso tutto quanto sembra inutile, persino la faticosa correzione di quello sbaglio. Se ci penso credo addirittura di potermi rallegrare dell’aver perso poco per volta i miei punti di riferimento, tanto … Continua a leggere

Tutto nel dettaglio.

  La giornata scorre come sempre, l’uomo ne osserva i contorni quasi senza vederli: le case, le auto che transitano lungo i viali, le persone che camminano sui marciapiedi. Pare che niente davanti a lui possa interrompere il meccanismo ordinario che lega le cose tra di loro, così si siede sopra un gradino nell’attesa che gli passi una buona idea … Continua a leggere

Le parole che non saprei dire.

  Attraversata la massicciata della ferrovia non c’è più nulla, solo qualche fosso maleodorante con dei fitti di canne marce e dei campi  abbandonati agli sterpi e ai rovi. Soltanto camminando ancora un po’, dove uno stradello senza pretese inizia una debole salita, allora si iniziano a trovare i primi alberi di acacia e qualche pino spelacchiato. E proprio in … Continua a leggere

Sfuggevolezze.

             Lei è tenera certe volte. Dice le sue cose quasi sottovoce ed è pronta normalmente ad abbassare lo sguardo solo per aver adoperato una parola inusuale o un’espressione forse troppo forte. Tutti sono pronti a dire di lei che è una persona dolce, salvo riuscire a conoscerla un po’ meglio, ed accorgersi che non … Continua a leggere

Bisogni primari.

                       Dentro di me in questo momento non c’è niente, rifletto mentre passeggio lungo il viale cittadino a fianco di questo fiume monotono. In fondo non ci trovo nulla di male a lasciarsi scorrere dentro da questo tempo che non lascerà tracce, da questi anni che non costituiranno mai dei veri … Continua a leggere

Un segreto per gli altri.

    In fondo alla strada c’è l’abitazione dei Guidi, circondata dal loro grande giardino sempre in ordine, curato, con dei cespugli di fiorellini costantemente appena sbocciati in qualsiasi periodo dell’anno. Tutto il vicinato spesso ne parla, ne tesse le lodi, certe volte perfino in presenza proprio dei Guidi, che raccolgono volentieri quegli apprezzamenti trascorrendo molte ore ad occuparsi di … Continua a leggere

Ultima annotazione.

                         Nella stanza adiacente a questa cameretta dove mi tengono relegato, chiuso a chiave ogni volta che qualcuno di loro esce dall’appartamento per qualche commissione, sono sicuro che in questo momento stanno parlando di me, di come giorno per giorno stia diventando sempre più un problema, e del peso che rappresento per chi, come … Continua a leggere

Neppure un sorriso.

                         Una donna osserva un uomo sull’autobus. Ambedue stanno in piedi, con il braccio sollevato ad impugnare il sostegno. La vettura pubblica lascia sobbalzare le sospensioni scariche sulle irregolarità dell’asfalto, i viaggiatori ondeggiano alle curve e tremano seguendo ogni movimento della macchina. Lei finge di guardare qualcosa dal finestrino, lui finge di non essere … Continua a leggere

Strumento del demonio.

            La prima volta che accadde, dottore, fu molti anni fa; ero ancora un ragazzino che non voleva studiare, mio padre era vivo, e prima dell’inizio della sua lunga malattia mi aveva trovato un lavoro, niente di speciale: andavo ad aiutare una signora in età un po’ avanzata al suo negozio di frutta e verdura … Continua a leggere