Atomismo di Democrito.

  Spesso la ragazza si annoiava, seduta ogni giorno al bar del bagno Orchidea, uno stabilimento come alcuni altri appollaiato sulla riva sabbiosa di quel mare calmo e piacevole come sembrava spesso mostrarsi durante quell’estate. Quando al pomeriggio arrivavano diversi ragazzi a ridere e a scherzare forse le cose andavano un po’ meglio anche per lei, che comunque si limitava … Continua a leggere

Collina di cipressi.

  Sinceramente molto spesso non riuscivi ad essere davvero critico su quanto certe volte poteva giungere d’improvviso alle tue orecchie, forse per colpa dei tuoi semplici tempi di reazione molto riflessivi e normalmente un po’ troppo allentati; così quando l’ingegnere, pur in mezzo a diversi giri di parole che ti avevano confuso scaturendo da persona abituata alla trattativa, aveva poi … Continua a leggere

Uguale agli altri.

  Ho sbagliato penso, anche se già lo avevo immaginato che le cose sarebbero andate a finire in questa maniera. Lui si muove in mezzo ai propri fragili punti di riferimento, anche se è consapevole che sarebbe stato necessario cambiare molti aspetti di tutto il suo ordinario tirare avanti. Ci sono forse gli affetti che formano una pietra miliare in … Continua a leggere

Piazza, bella piazza.

  Lui è là, bello e immobile sul marciapiede mentre continua a guardarmi, ed io che dentro di me vorrei tanto muovere subito questi miei passi incatenati ed andargli proprio incontro, mostrargli il mio entusiasmo, la mia assoluta voglia di stare assieme a lui, mentre però al contempo sono così sicura di essere sotto osservazione da parte di certa gente … Continua a leggere

Via dell’Oriuolo.

  Antonio, avevo detto sottovoce rivolgendomi a lui timidamente nell’ambiente polveroso di quella sala da cinema-teatro minore che peraltro da lì a poco sarebbe rimasta definitivamente chiusa; ho portato qualche pagina, qualche foglio, insomma dei piccoli racconti e qualche appunto scritto proprio da me, che forse potresti anche leggere se vuoi. Ero andato da solo lì dentro in quel pomeriggio … Continua a leggere

Perfetta comprensione.

  Lei certe volte è sfuggente. Ti guarda, abbozza un timido sorriso, poi torna ad avere la sua espressione di sempre. Tu non riesci a comprendere che cosa le sia passato nella mente in quel preciso momento, perciò tenti una piccola provocazione, una frase impersonale buttata lì, che non significa un bel niente, ma che forse potrebbe anche aprire nuovi … Continua a leggere

Uffici consolari.

  Non ho voglia di niente. Inutile che qualcuno prosegua a dire che devo sforzarmi di sollevare il mio morale, non posso farcela, questo è il punto, e non vedo proprio alcun motivo per compiere uno sforzo di questo genere. Ci sono degli sprazzi di memoria che a volte mi aiutano a tirare avanti, perciò mi trovo ancora a sorridere … Continua a leggere

Tutto quasi normale.

  Anna dorme nel suo letto coniugale. Anche Francesco, suo figlio, ha spento la luce nella propria cameretta ed ha preso sonno già da un pezzo. È tardi d’altra parte, sono quasi le due della notte anche se Corrado non è ancora rincasato. C’è silenzio dappertutto, anche in strada mentre lui gira la chiave nel portone condominiale. Sale lentamente le … Continua a leggere

Via di fuga.

  Vorrei perdere la mia identità mentre cammino per la strada. Dimenticare in un attimo chi sono, la mia storia, i miei problemi. Mi fermo, guardo semplicemente la facciata di un palazzo, e cerco di immedesimarmi in qualcuno che neanche conosco mentre lo osservo rincasare proprio in questo attimo, trasformando forse i miei pensieri in degli stupidi dettagli di una … Continua a leggere

Prevenuta.

  Ci sono delle volte che Cinzia sì astrae completamente da ciò che la circonda. È come se i suoi pensieri prendessero il sopravvento su tutto il resto, ed il  momentaneo isolamento in cui si rinchiude fosse pari ad un breve piacevole viaggio. Non è così questa mattina purtroppo, o almeno niente del suo comportamento avuto nei confronti di Francesco … Continua a leggere