Uomo precoce.

  A lui da piccolo certe volte gli bastava anche soltanto starsene seduto davanti al tavolo della cucina, oppure rimanere in piedi lì davanti, per poi girare lentamente attorno al piano orizzontale, giusto per arrivare là sopra con gli occhi e quando serviva con le mani, e disporre così su quella superficie gli oggetti che conosceva meglio o che aveva … Continua a leggere

Sentieri quotidiani.

Davanti ad una buona tazza di caffè, ad un tavolo appartato, dentro un piccolo locale dove a quest’ora regna la calma, certe volte la lingua sembra sciogliersi come per magia, ed anche tutto quello che sembrava quasi destinato a rimanere segreto, al contrario viene fuori così, spontaneamente, in una maniera del tutto naturale. Chiara, dice Anna alla fine dei suoi … Continua a leggere

Debiti variabili.

  Io sono uno qualsiasi, questo mi sembra evidente. In qualsiasi momento potrei mescolarmi con gli altri, camminare lungo le strade insieme a tutti quanti, e nessuno mai riconoscerebbe in me proprio colui che si è andato stupidamente ad indebitare con certa gente di pochi scrupoli, alcuni piccoli strozzini con poco cervello e delle aspettative esagerate, date solo dai loro … Continua a leggere

Vittoria prevista.

  Ci sono circa venti centimetri tra il piatto e l’insalatiera, mentre il bicchiere sta a circa due dita dalla piccola cesta con il pane già affettato. Sopra la tovaglia dai colori tenui tutto sembra quasi perfetto, o perlomeno pare che un ordine dato da alcune consuetudini ormai consolidate fornisca di senso anche una cena qualsiasi come questa, dove nessuna … Continua a leggere

Favori amichevoli.

  Fuori dal bar le cose sembrano scivolare tranquille. Lui si è seduto come sempre, si è fatto dare una birra, ha atteso con pazienza l’ora dell’appuntamento senza neppure guardarsi troppo attorno. Adesso non riesce neppure a rendersi conto come possa aver fatto ad infilarsi in una situazione del genere, ma è cosciente di passare attraverso momenti in cui si … Continua a leggere

Volo negato.

  Oggi mi ha portato un caffè, uno degli operai della carrozzeria. Non lo avevo mai neppure troppo notato tra gli altri ragazzi che lavorano qua dentro, così evidentemente mi sono schernita, già sorpresa com’ero, e subito l’ho ringraziato, naturalmente, anche se era solo una bevanda della macchinetta automatica; quindi con calma mi sono rimessa a svolgere il mio lavoro, … Continua a leggere

Cavalli imprevedibili.

  Anna sono qua, ha detto la sua amica durante il pomeriggio della scorsa domenica, parlando nel citofono per invitarla a scendere come già d’accordo, restando poi ad aspettare davanti al suo portone condominiale proprio a quell’ora pattuita, piuttosto che salire in quell’appartamento dove quando c’è lui in giro riesce sempre a farle provare un sicuro senso di disagio. Dopo … Continua a leggere

Allievo del saggio.

  All’uscita dalla scuola torno verso casa passando quasi sempre dalla medesima strada. Generalmente non trovo motivo di alcuna fretta, così mi guardo attorno con calma, osservo gli altri nei loro affari e mi immedesimo praticamente in un qualsiasi viaggiatore con indosso lo zaino, mentre a volte mi perdo a contare i miei passi lungo il marciapiede. Non accade niente … Continua a leggere

Natalità.

  Prendi la mia mano, aveva detto Anna. E lui, inizialmente titubante, l’aveva infine stretta tra le sue pur con una certa delicatezza ed attenzione, pensando comunque di dover trasferire a lei qualcosa della sua forza, della sua determinazione, anche se subito era stato raggiunto tramite quelle dita tese come da una scarica elettrica, e si era immediatamente reso conto … Continua a leggere

Amico sconosciuto.

  Ehi, gli fa uno che lui neppure conosce toccandogli leggermente una spalla mentre sta seduto a bere qualcosa nella solita bettola di ogni sera. Lo so chi sei, ti avrei riconosciuto tra mille, fa quello, però guardami bene e forse anche tu puoi ricordarti di me. Lui si volta, guarda l’altro in faccia con attenzione, poi dice che gli … Continua a leggere

Piano di scavi.

  Ci sono delle sere in cui l’aria si mostra pesante. Anna ha preparato la cena, Corrado le ha dato una mano per apparecchiare la tavola, Francesco se ne sta lì in un angolo, il suo compito in genere è quello di affettare del pane e mettere sulla tovaglia le bottiglie d’acqua e del vino, attività cui in perfetto silenzio … Continua a leggere

Dimenticare domenica.

  Qualcosa dovrà pur succedere penso, le cose non possono certo proseguire per sempre in questa maniera. Mi sento nervoso quando rientro a casa la sera, non posso certo fingere di essere in un altro modo. Soprattutto mi disturba ritrovare appena arrivato tutte le cose nella stessa esatta maniera di come le ho lasciate, come se i giorni che si … Continua a leggere

Osservatorio.

  Non ha poi molta importanza per Francesco che i suoi compagni di classe si mettano a fare tanto gli spiritosi, e che continuino magari a dirsi a voce alta momento dopo momento tutto quello che passa loro per la testa; al punto che poi ridendo spesso si ritrovano a darsi dei grandi spintoni proprio durante quei pochi minuti caotici … Continua a leggere