Il superamento delle difficoltà.

Aveva preparato le spugne, un secchio con l’acqua, la scopa, si era osservata attorno svogliatamente pensando alla polvere, ai panni accumulati sopra la sedia, ai tanti altri oggetti di casa da pulire e rimettere a posto. C’erano da fare parecchie cose, Marilena lo sapeva benissimo, eppure adesso restava lì, nell’attesa quasi che tutto andasse avanti da solo, senza di lei, … Continua a leggere

Il nulla (in margine a -Bionda, naturalmente-).

  Avevo sentito dei rumori provenire dal corridoio, dei piccoli leggeri scricchiolii, e trovandomi in casa da solo, dopo un po’ mi ero alzato dallo scrittoio per andare a sincerarmi sulla natura e le cause eventuali di quanto avevo percepito. Naturalmente non avevo trovato niente, ed i rumori erano presto cessati: sembrava tutto assolutamente al suo posto, anche se qualcosa … Continua a leggere

Pomeriggio sospeso n. 2.

Si era vestita, togliendosi la sua vestaglia da camera e scegliendo con calma gli abiti adatti per una passeggiata nel suo quartiere, senza neppure una meta precisa. Si era osservata più volte davanti allo specchio che teneva in un angolo, infine si era spazzolata i capelli, poi era tornata nel salottino. Non aveva una gran voglia di uscire di casa, … Continua a leggere

La normalità.

Non c’è niente di buono là fuori, aveva detto l’uomo al suo amico mentre i due restavano seduti dentro al bar. L’altro lo aveva osservato, forse avrebbe voluto dargli ragione, tanto per giustificare un’altra bevuta, ma era rimasto in silenzio, aveva abbassato lo sguardo, aveva cercato di pensare a qualcosa che lo spingesse a rimettersi in strada, spingersi a casa, … Continua a leggere

Vuoto di idee e di pensieri.

Mio padre ha un ristorante, o meglio, un locale che è poco più di una bettola, davanti ad un piazzale sterrato, dove all’ora di pranzo vengono a mangiare alcuni operai dei cantieri vicini e diversi camionisti che si trovano a transitare lungo quella strada provinciale. Il nostro appartamento è al piano superiore, ma ci andiamo solo a dormire. All’ora di … Continua a leggere

Avversi al pensiero unico.

Stamani il negozio di generi alimentari appare chiuso. Nessun cartello sulla serranda abbassata segnala questa anomalia, e lungo la strada e sui marciapiedi non c’è quasi nessuno, neppure il solito gruppo di anziani seduti sulle panchine in fondo alla via. Un ragazzo, che avrà circa vent’anni, passa da solo sopra la sua bicicletta, pedala lentamente, come cercando qualcosa, osservando sui … Continua a leggere

I topi dentro la testa.

I topi già da diverso tempo avevano iniziato ad attraversare il margine del mio campo visivo. Succedeva maggiormente proprio nei momenti in cui mi sentivo tranquillo, a posto, senza pensieri. Certe volte accadeva che io mi piazzassi lì con la mente completamente sgombra da qualsiasi preoccupazione, ed ecco che d’improvviso un branco di quei maledetti spiccava una corsa da un … Continua a leggere

Scena n. 14. Sogni e finzioni.

Ernesto è vestito elegantemente, addirittura con un fazzolettino di seta che sporge dal taschino della sua giacca. Arriva sul palco con passi lenti, fumando la sua sigaretta come se fosse talmente sicuro di sé da non aver bisogno di altro, se non quel suo sguardo ipnotico, quasi malato, di chi vive delle proprie convinzioni, e non ha bisogno di altro. … Continua a leggere

(Profilo n. 1). Il ribelle.

Oggi ho provato di nuovo ad uscire di casa. La serata precedente mi era parsa scorrere con grande tranquillità: avevo notato lungo la strada, ascoltando tutto da dietro i vetri della mia finestra, soltanto suoni usuali, quelli del traffico, della gente in movimento, le deboli voci di persone che continuavano a scambiarsi qualche opinione e ad attardarsi sopra ai marciapiedi … Continua a leggere

Congetture inadatte al momento.

Sono stanco, mi sento stufo di tutto. Ho cercato mille volte di fare le cose che fanno quegli altri, di assomigliare alle persone che ho intorno, di essere un po’ come tutti, insomma; ma non ci sono riuscito, questa è la verità più antipatica, riesco soltanto ad essere quello che sono, e a me pare che in tanti siano semplicemente … Continua a leggere

Il più forte tra noi.

Non si può andare avanti così, diceva il ragazzo a voce bassa ma con tono deciso, convinto, che non poteva in alcun modo essere frainteso. Gli altri stavano intorno ad un flipper, dalla parte opposta della vasta sala del bar, e a giudicare dalla concentrazione con cui seguivano la pallina metallica in quella sfida a realizzare il punteggio migliore, non … Continua a leggere

Incomprensibile solitudine.

Seduta ad un tavolino della saletta di un bar, la ragazza si era fatta servire una tazza di tè dal cameriere, poi aveva aperto un libro che aveva dentro la sua borsa, e ne aveva scorso velocemente alcune pagine, seguendo le parole, a dire la verità, con scarsa concentrazione. Intorno c’erano poche persone, una coppia di innamorati, tre giovanotti, un … Continua a leggere

(Profilo n. 7). Qualcosa nella vita.

Certe volte davanti a me vedo una macchia. Sul muro bianco della stanza improvvisamente è lì, l’osservo senza muovermi e quella si allarga, lentamente, poco per volta si apre come un fiore colpito dalla luce. I miei familiari mi chiamano dalla sala da pranzo, vogliono che stia con loro, mi sieda al loro tavolo, faccia in modo che la conversazione … Continua a leggere

Una traccia di niente.

Il freddo della tarda serata gli era entrato fin dentro le ossa, pur camminando lungo i marciapiedi deserti ben avvolto dentro al cappotto, e i suoi pensieri si erano come disciolti in quell’umidità e nella leggera foschia della notte, tanto da essere ormai inconsistenti, privi di forza. Lui andava avanti, un passo dietro quell’altro, quasi senza impegnarsi, e la sua … Continua a leggere