Libera nell’aria.

  “Non è sempre stato così”, dice lei alla sua vicina di terrazzino, mentre sta quasi osservando qualcosa che in questo momento immagina come un punto lontano, oltre le facciate di tutte quelle case intorno decisamente simili, in fondo a quei palazzi di quartiere dove tutti gli inquilini hanno sempre finto di conoscersi tra loro, sentendosi uniti in qualche modo … Continua a leggere

Privi di possibilità.

  Ho provato, lo giuro, ho provato con tutte le mie forze, e così mi sono spinto fuori da casa proprio come facevo un tempo, percorrendo da solo con calma quasi tutto il corso del paese a piedi, per poi andare a fermarmi al solito circolino, giusto per scambiare due chiacchiere con qualche conoscente, come ho sempre fatto nel passato. … Continua a leggere

Abnegazione.

  Davanti alle enormi vetrate, di fronte all’ingresso, c’è un enorme piazzale asfaltato riservato al parcheggio. Difficilissimo trovare là in mezzo un posto auto fino a qualche tempo fa, tanto che ultimamente fa quasi tristezza rendersi conto come spesso in questi giorni rimanga quasi vuoto. “Ho perduto la spinta”, fa lui all’improvviso mentre guarda le poche macchine ferme brillare adesso … Continua a leggere

Dure parole.

  “Forse era addirittura meglio prima”, dico io. “Non che davvero andasse bene sentirsi obbligati a stare chiusi ognuno in casa propria, però era quello il momento di ritrovare alcuni valori individuali, ripensare con calma le proprie cose, e soprattutto evitare questa socialità falsa che adesso ha già ripreso ad imperare”. Attorno a me tutti mi guardano con sospetto, probabilmente … Continua a leggere

Giusto in questo modo.

  “Durante questo periodo le cose sono cambiate”, dice lei. Nel giardino comunale dove loro due camminano, sembra sia stata tagliata l’erba di fresco, e l’odore che la natura lascia emanare adesso dal terreno soffice sotto al sole e negli spiazzi larghi tra le alberature rade, risulta estremamente intenso e piacevole. Ci sono delle panchine di legno scuro posizionate qua … Continua a leggere

Odioso ostentatore.

  Mi stanno cercando. Mi sento braccato, come un animale in fuga, ed ho paura di commettere degli errori che portino rapidamente i miei inseguitori sulle mie tracce. Per questo mi sono infilato in questo scantinato buio e umido, per osservare la strada, in questo momento fortunatamente deserta, dalla grata di ferro che si apre al livello del marciapiede. Si … Continua a leggere

Noia, soprattutto.

  “Ho paura”, dice lui. “Non tanto della malattia, dell’ospedale, o delle cure; quanto delle conseguenze che può lasciare tutto questo”. Lei si muove nella stanza, e piegandosi sulle ginocchia apre con decisione  uno sportello del mobile più grande, ne tira fuori qualcosa, una coppa di vetro brillante e colorato, ne osserva la trasparenza con una certa attenzione per qualche … Continua a leggere

Casa di riposo.

  Non ci sono più state delle vere giornate di riposo, da quando è iniziato tutto. Ho continuato a dirmi da sola, quasi continuamente, che questo è soltanto il mio lavoro, e quelle che mi trovo davanti a me durante questi turni infiniti alla casa di riposo non sono neppure delle persone vere, perché non hanno niente di simile a … Continua a leggere

Basta con le punizioni.

  Laura è brava, obbediente, attenta, e qualsiasi cosa semplice le si chieda di fare, pur con le sue capacità un po’ limitate, lei cerca testardamente di eseguirla, persino se non ne comprende del tutto il significato, e di portare avanti i suoi compiti in ogni caso, naturalmente al meglio che le possa riuscire. Certe volte però ride, si schernisce, … Continua a leggere

Chiazza di vita.

  Sto male, inutile finga ancora con i miei familiari, e a dirla tutta anche con me stesso. Dopo pranzo mi sono subito chiuso a chiave nella mia camera, ad aspettare che accadesse qualcosa che pareva ormai impellente nel mio organismo, ma invece niente è parso mutare, se non che ho perduto poco per volta qualsiasi volontà di rialzarmi da … Continua a leggere

Allontanato.

  “Basta”, dice lui a voce alta da solo, mentre apre la porta del suo piccolo appartamento. “Sono stufo di starmene qui senza fare niente, ho bisogno di andarmene in giro, vedere un luogo diverso, liberarmi la testa”. Scende rapidamente le scale ma poi, una volta in strada, si ferma subito per osservare i dintorni. Non c’è quasi nessuno in … Continua a leggere