Viaggio improbabile (cortometraggio n. 1).

                         Non mi sento bene, aveva detto Luisa mentre camminava al braccio del marito, impegnata in una delle loro passeggiate domenicali lungo il giardino comunale poco lontano da casa. Forse è sufficiente che mi sieda su una panchina, aveva aggiunto, indicandone una là accanto, in uno spiazzo a ghiaia con la fontanella centrale. Mi … Continua a leggere

Un uomo tra la folla.

            Me ne andavo così, senza una meta precisa, oscillando in mezzo alla gente da un marciapiede all’altro, osservando ogni tanto qualche vetrina di negozio, e osservando le strade trafficate intorno a me, piene di confusione e di grande movimento. Camminavo però con attenzione, stando bene attento a non sbattere contro qualcuno che se ne andava … Continua a leggere

Chiari segni di umanità.

                      L’uomo è fermo sulla piazza. Le braccia lungo i fianchi, la schiena dritta, osserva le tante persone che attraversano il largo spiazzo pedonale e se ne vanno per i fatti loro. Nessuno lo nota, o forse qualcuno si, considerato il suo aspetto stravagante: la gran barba lunga ed incolta, il cappotto vecchio e fuori … Continua a leggere

Definizione di un personaggio urbano.

                         Ei ragazzo, fa lei con una certa sfacciataggine a Carlo, che da molto tempo non è più neppure tanto un ragazzo, mentre sta entrando nel locale per una birra e per prendere un pacchetto di sigarette. Forse è soltanto il suo modo di salutare, pensa lui, e le sorride vagamente appoggiandosi al bancone … Continua a leggere

Al margine di qui.

                         Certe volte sono anche troppo serio e taciturno, specialmente sul lavoro, persino con i clienti che forse neppure lo meriterebbero. Non che svolga malvolentieri il mio mestiere, è solo che ci sono giorni in cui i pensieri quasi per magia riescono a prendere il sopravvento, ed io mi sento soltanto una comparsa in … Continua a leggere

Soltanto subire.

                         La sensazione preponderante è quella di sbagliare continuamente il momento giusto. La realtà scivola, con il suo corollario di piccole e grandi prove a cui tutti siamo chiamati, ed Alberto sente certe volte di essere inadatto ad affrontare ciò che deve, come se le sue competenze migliori fossero perlopiù sfasate rispetto ai tempi … Continua a leggere

Precarietà.

                         Franco alle undici e trenta in punto è entrato nel letto, si è sistemato il cuscino, ha preso il giornale ed ha scorso un articolo che fino a poco prima gli era parso importante, lo stesso che aveva avuto intenzione di leggere fin dal mattino, pregustando quel delizioso momento, purtroppo senza riuscire a … Continua a leggere

Mosaico di pietre.

                         Costeggio il muro con calma, come faccio sempre, lungo questo marciapiede, prima di giungere a casa. Mi fermo, mi guardo attorno, accarezzo le pietre. Sono solo in questa sera avanzata, lungo la strada un po’ periferica illuminata male da qualche lampione, eppure riesco quasi a sentire le voci di tutte le persone che … Continua a leggere

Un passante.

                         Spesso riesco a provare soltanto questa angoscia sottile, pensa Roberto mentre sta seduto con la sua poltroncina di vimini nel giardinetto di quella abitazione condominiale dove vive al piano terra con la sua famiglia. Davanti alla casa c’è un cancello di ferro ben chiuso che ne delimita l’ingresso, e a destra e a … Continua a leggere

Consapevolezza d’amore.

                        Certe volte ti osservo, e mi pare che qualcosa di te si riversi direttamente tra i miei sentimenti, senza alcun filtro. Lei sorride, non dice niente, però lentamente si alza, gli sfiora una mano quasi con noncuranza, se ne va, come aveva precedentemente deciso. Ci vediamo stasera, queste le parole rimaste nell’aria, quasi … Continua a leggere

Fine della strada.

                        L’auto procede regolare. La strada è leggermente umida durante quei minuti prima dell’alba invernale, Fernando come sempre rispetta i limiti di velocità lungo la provinciale che lo porta fino alla fabbrica dove lavora. A lui piace fantasticare mentre la sua macchina viaggia tranquilla come ogni mattina, illuminando l’asfalto davanti e immettendo aria calda … Continua a leggere

Processi coincidenti.

                        Sto male, senza alcun dubbio. Se mi corico, provo dei sottili dolori non ben localizzati, e soprattutto ho l’impressione che il mio corpo sia, chissà da quanto tempo, come caduto in una fase di estrema fragilità, quasi che il cuore per esempio si potesse fermare da un attimo all’altro, o l’apparato digerente fosse … Continua a leggere

Futuro da scegliere.

                         Ho sempre fatto il minimo possibile, confessa l’uomo dopo un piccolo sorso di birra. Lo so, risponde l’altro, solo non è questo il caso: si tratta di impegnarsi per uno scopo più alto, ecco tutto. L’uomo lo osserva, forse vorrebbe dirgli semplicemente che non gli interessa un bel niente di tutta quella cosa … Continua a leggere

Dialogo n. 10. Incomprensioni di donne.

                         Fumavano i due, appoggiati ad un muro, a godersi il sole cittadino di quel primo pomeriggio d’inverno.  Avevo girato lì attorno, la mano infilata in una busta di plastica, in fondo al guinzaglio il barboncino nano della mia fidanzata.             Sorrise, aveva detto il primo al secondo. Io intanto avevo raccolto i piccoli … Continua a leggere

Una parte di me.

                         Amerigo cammina , per la mano tiene sua nipote di appena cinque anni, che ogni tanto gli pone qualche piccola domanda, come d’altra parte fanno tutti i bambini alla sua età. Lui con pazienza le spiega qualcosa, le indica qualcos’altro da osservare, le fa notare come sia viva la città, e come si … Continua a leggere