Segnali

All’interno del Grande Centro Commerciale la gente era quella di un sabato pomeriggio qualsiasi. Ognuno attraversava continuamente gli enormi fasci di luce brillante, oscillando tra i corridoi e i negozi, senza una meta precisa. Era un pullulare continuo di espressioni, risate, sguardi, parole fugaci e pensieri da niente, come un continuo accendersi e spegnersi di una miriade di piccole lampadine. … Continua a leggere

La sognatrice

Aveva passeggiato a lungo nei vialetti del parco della città, godendosi il sole di quel pomeriggio e rincorrendo i pensieri leggeri che le sfioravano ogni poco la mente. Poi era uscita, attraversando l’ingresso con l’enorme cancello di ferro, e si era soffermata davanti ad alcune vetrine di quel quartiere ad osservare borsette e tailleur, soltanto per una normale curiosità, senza … Continua a leggere

Una strada di pioggia

I colori dell’acquarello erano trasparenti, leggerissimi, e i contorni del disegno una linea sottile che appena tratteggiava le cose. Quasi non esisteva senso nel disegnare, se non quel dolce lasciarsi andare ad una fantasia leggera, che superava qualsiasi intento, riusciva a prendere la mano e lasciare che la forma sul foglio acquistasse la vita, diventasse colore, forma, illustrazione. Non c’era … Continua a leggere

Tranquillamente nevrotico

E’ sempre stato il tempo il mio vero tiranno. Per questo ho sempre portato l’orologio al polso; in ogni momento, anche di notte. Persino a letto. Proprio per sconfiggerlo. Minuto su minuto. Perché solo la puntualità è stata sempre la mia vera alleata in questa dura battaglia. Il polso ticchettante. Perfino durante le ore di sonno. Ecco; quel semplice, lieve … Continua a leggere

Il segno

Adriano faceva il camionista da trent’anni. Aveva visto gli autotreni su cui aveva imparato il mestiere sostituiti da altri autotreni più moderni, più potenti, più comodi, più facili da guidare, ma quel suo lavoro gli sembrava non fosse cambiato mai. Affrontava due viaggi alla settimana, uno a Parigi e uno a Barcellona, invariabilmente. Soltanto il sabato e la domenica, di … Continua a leggere

La scelta

Sul marciapiede i tacchi delle scarpe scandivano i suoi passi in maniera regolare, non affrettata. Dentro di sé avrebbe anche voluto rallentare ulteriormente il suo moto, addirittura fermarsi, girarsi indietro e andar via, ma non era possibile. Se ci pensava odiava tutto di sé: i suoi modi, le espressioni che usava, persino quei tacchi e quelle scarpe da donna ordinaria, … Continua a leggere

Le regole sociali

L’interminabile corridoio dal pavimento di piastrelle chiare e lucide lasciava intravedere, lungo i muri a destra e a sinistra, due serie di porte grigie posizionate in maniera regolare e simmetrica tra loro, e la sala d’attesa a quegli uffici, ricavata mediante batterie di sedie collegate tra di loro e poste in quattro o cinque file uniformi nella larga sala che … Continua a leggere

Tavolo d’angolo

Non c’era un vero motivo per recarmi a pranzare quasi ogni giorno in quella stupida bettola. C’erano altri ristoranti in quella zona, e volendo mi sarebbe stato possibile cambiarne uno ogni volta che ne avevo la voglia. Ma quell’odore caratteristico di minestra che si spandeva dalla trattoria Nuti lungo il marciapiede fino quasi a raggiungere il primo angolo di strada, … Continua a leggere

Per qualcuno che non ho mai conosciuto

Si doveva partire in quell’estate di tanti anni fa, per andarcene all’estero, io e la mia fidanzata, a vedere qualcosa che non avevamo mai visitato. Il primo lungo passaggio in autostop era già definito prima della partenza: ci portava fino a Copenhagen, con una tappa intermedia a Karlsruhe, in Germania, giusto una notte per riposarci. Poi dalla Danimarca, saremmo scesi … Continua a leggere

La nonna

La nonna veniva a prendermi generalmente nel primo pomeriggio. Avevo quattro o cinque anni, e in quelle giornate assolate andavo volentieri con lei ad accompagnarla nei suoi giri, che poi erano sempre i medesimi: una visita al cimitero, a pulire la tomba del nonno che non avevo mai conosciuto ma che in vita si era chiamato proprio come me; oppure … Continua a leggere

L’autostrada del sole

La mia casa è sotto al margine del cavalcavia di un sentiero poco frequentato che scavalca l’autostrada. Quando mi metto a dormire, durante la notte, mi sembra di vivere il confine tra la civiltà e la natura. In quel punto, attorno a quella mia specie di abitazione, ci sono solo campi verdi a distesa tra file sfumate di alberi, e … Continua a leggere

Incontrarsi (terza parte)

Il giardino era grande. Solo lavorando con cura attorno a tutti quei piccoli alberi, quei cespugli, quelle aiuole di fiori, si capiva che ogni pianta aveva bisogno di cure appropriate, cosa questa che ad uno sguardo superficiale non appariva per niente. La signora Torrini mi aveva procurato un grosso libro con molte spiegazioni sulle essenze vegetali di ogni tipo, ed … Continua a leggere

La sola cosa da fare

Con calma aveva tirato fuori le chiavi dalla sua tasca, si era guardato vagamente attorno come non fosse del tutto convinto che quello era veramente il palazzo dove abitava, aveva cercato la toppa del portone di vetro e metallo che dava direttamente sul marciapiede, aveva lasciato scattare il meccanismo elettrico della serratura, e infine era entrato, scivolando silenzioso fin dentro … Continua a leggere