Ritratto mio.

  Ero entrato quasi di corsa dentro la stanza, e avevo cercato velocemente di osservare tutto quell’ambiente per capire grosso modo in quale zona dell’edificio fossi capitato. Da quanto riuscivo a vedere però, intorno a me praticamente niente sembrava avere la possibilita di aiutarmi: almeno ad una prima occhiata l’arredamento di quel luogo appariva ordinario, come quello di una qualsiasi … Continua a leggere

Insensato gesto.

    Lui non ha mai dato neppure l’impressione di poter fare del male. Ha sempre vissuto in maniera normale, come tutti noi, dice il cognato. Non riesco a spiegarmi cosa sia veramente accaduto, continua, per quale motivo si sia scatenato in lui qualcosa di quel genere. L’intervista prosegue quasi con normalità, l’intervistato insiste nel tentativo di dimostrare come quanto … Continua a leggere

Tutto nel dettaglio.

  La giornata scorre come sempre, l’uomo ne osserva i contorni quasi senza vederli: le case, le auto che transitano lungo i viali, le persone che camminano sui marciapiedi. Pare che niente davanti a lui possa interrompere il meccanismo ordinario che lega le cose tra di loro, così si siede sopra un gradino nell’attesa che gli passi una buona idea … Continua a leggere

Mestieri fondamentali.

  Sto bene, è del tutto inutile che continuiate a puntarmi le lampadine dentro agli occhi, penso; a porvi degli interrogativi strani, anche, e a farmi delle domande in merito alle quali vorrei soltanto ridere, se non fosse per questa imposizione al silenzio che ho adottato già da un po’ di tempo; e per quanto riguarda il vostro scansarvi per … Continua a leggere

Le parole che non saprei dire.

  Attraversata la massicciata della ferrovia non c’è più nulla, solo qualche fosso maleodorante con dei fitti di canne marce e dei campi  abbandonati agli sterpi e ai rovi. Soltanto camminando ancora un po’, dove uno stradello senza pretese inizia una debole salita, allora si iniziano a trovare i primi alberi di acacia e qualche pino spelacchiato. E proprio in … Continua a leggere

Sfuggevolezze.

             Lei è tenera certe volte. Dice le sue cose quasi sottovoce ed è pronta normalmente ad abbassare lo sguardo solo per aver adoperato una parola inusuale o un’espressione forse troppo forte. Tutti sono pronti a dire di lei che è una persona dolce, salvo riuscire a conoscerla un po’ meglio, ed accorgersi che non … Continua a leggere

Attesa.

                         Lo so che non va bene restare qui senza fare niente. Però sto aspettando una telefonata, una semplice telefonata che sono sicuro cambierà molte cose di questo giorno e forse del mio futuro. Mi alzo, vado in cucina e mi verso un bicchiere d’acqua. Comunque sia mi sento bene mentre resto qui, anche … Continua a leggere

Chiusura del periodo.

  I ragazzi se n’erano ormai andati, oscillando senza fretta a gruppi di due o di tre: praticamente non avevano avuto più niente da dirsi, e in fondo anche quel poco che era stato tirato fuori durante quell’incontro appena terminato, era parso pieno zeppo di interrogativi e basta. Avrebbero dovuto ripensare tutto quanto ognuno per proprio conto, questo era il … Continua a leggere

Bisogni primari.

                       Dentro di me in questo momento non c’è niente, rifletto mentre passeggio lungo il viale cittadino a fianco di questo fiume monotono. In fondo non ci trovo nulla di male a lasciarsi scorrere dentro da questo tempo che non lascerà tracce, da questi anni che non costituiranno mai dei veri … Continua a leggere