Disattenzioni ordinarie.

             Lei continua ad osservarlo, cercando di sorridere ancora per qualche secondo, ma quasi senza interesse per quello che lui ha appena finito di dire; poi, per abitudine, volge lo sguardo da un’altra parte, lasciando che lui apra il pacchetto e quella piccola scatola colorata, con dentro il regalo. Forse non sarà un giorno da … Continua a leggere

L’infinito niente.

                         Va bene così, in qualsiasi caso, sia che con indifferenza si lasci scricchiolare le scarpe sulla ghiaia, vivendo qualsiasi ragionamento soltanto al presente, sia che la memoria, nonostante ogni sforzo di concentrazione, non ce la faccia neppure a sorreggere i dettagli del passato, lasciandoci solo interpretazioni arbitrarie e soggettive. Sono i pensieri adesso … Continua a leggere

A fianco di Chiunque (ripresa cinematografica n. 8).

                         L’immagine appare estremamente rallentata. L’automobile passa oltre, seguendo una debole curva che va a stringere poco più avanti. Penso non ci sia niente di male nel fare questo sogno in modo ricorrente, così certe volte ci rifletto sopra, anche mentre sto facendo altre cose, e in questa maniera cerco di capire cosa possa … Continua a leggere

La sconosciuta volontà.

                         Il frammento di disegno mostra la zona del mento e della bocca di un volto sconosciuto, eppure, a giudicare dai bordi di quel foglio, non sembra neanche che tutta la figura della faccia possa mai essere riuscita ad entrare sulla superficie della carta, tanto sono grandi quei dettagli rispetto ai margini iniziali. Ad … Continua a leggere

La linea immaginaria di collegamento.

                        Tutto quanto è mosso dall’angoscia. Tutti sono pronti a muovere i propri pensieri e le proprie capacità quando la paura li prende, il terrore senza spiegazione avanza. Osservo la punta della scarpa. Sollevando la parte della gamba oltre il ginocchio la porto all’altezza giusta, in maniera che si posizioni sulla retta che collega … Continua a leggere

Quasi una favola urbana.

                         Oggi ho deciso di non uscire da casa. Stamani non ho neppure aperto le tende delle finestre, neanche gli scuri; ho lasciato che la luce del sole rimanesse al di fuori, a rischiarare le facciate delle case, gli alberi dei giardinetti, i cappelli delle signore eleganti lungo i marciapiedi. Ho atteso con pazienza … Continua a leggere

Alla scoperta di un piccolo mondo.

                         La febbre, accompagnata da un corollario di altri malesseri fastidiosissimi, mi aveva colpito all’improvviso in quella cittadina portuale a me completamente estranea e sconosciuta, costringendomi ad arrestare, almeno temporaneamente, quel lungo viaggio a cui cercavo di dar corso. Nella pensione dove avevo preso alloggio, la prima sera che ero giunto in quel luogo … Continua a leggere

Il percorso per giungere alla fine.

                         “…In fondo non ha alcuna importanza che tu scorra rapidamente o meno queste parole. Tornerai a rileggerle più di una volta, ne sono sicuro, ne cercherai in fretta la fine, la conclusione adatta che serva a giustificare l’insieme, il ragionamento, e ti convincerai poco per volta che non c’è un vero senso che … Continua a leggere

La coscienza della solidarietà.

                         Il silenzio, la solitudine e l’immobilismo, sono le tre condizioni principali per sentirsi in pace con tutti e con se stessi. In genere, lui si piazza seduto ad un caffè che si apre lungo il marciapiede del viale, e che tiene le sedie all’aperto e gli ombrelloni allargati anche nei giorni invernali. Lui … Continua a leggere

A seguito di una linea lontana.

                      Sul retro della mia casa c’è un’auto senza le ruote e un piccolo orto recintato in maniera precaria subito prima di un appezzamento di terra abbandonato, pieno di erbacce e di rovi. Fuggo là dietro, ogni volta che mio padre viene da me per picchiarmi. In genere, di ciò che sta per succedere, me … Continua a leggere

Faccia da negro.

                        Generalmente sta fermo, appoggiato a qualcosa. In certi casi invece si muove camminando in modo dinoccolato, e dondolando svogliatamente raggiunge qualcuno dei ragazzi e gli dice sottovoce qualcosa, giusto per fare conversazione. Non gli piace troppo passare le serate davanti a quel bar a non fare niente, però proprio non sa dove altro … Continua a leggere

Amarezza contemporanea.

                        Su quello spiazzo costituito da rocce grigie irregolari, come una specie di piccola altura, l’uomo primitivo osserva la fitta vegetazione del bosco poco sotto di lui. Sa che da li a poco deve affrontare il suo nemico temibile che adesso forse si nasconde là dentro, ciò nonostante sembra essere preso da una strana … Continua a leggere