Orgoglio di paesani.

  <<Penso che fuggirò al più presto da qui, per andare da qualche parte che ancora non so proprio, ma dove sicuramente non mi conosce nessuno>>, dico sottovoce e con molta calma ad un compagno di classe, in un pomeriggio domenicale qualsiasi in cui ci siamo ritrovati per caso a gironzolare da soli per le strade del nostro paese, per … Continua a leggere

Scarso interesse.

  Il tempo non esiste, come hanno detto molti altri prima di me. Nel silenzio e nella solitudine tutto si appiattisce, e quelli che alcuni giudicano soltanto dei ricordi, diventano così un perenne presente che prosegue a scorrere dentro e fuori di noi, lasciando scaturire nella mente gli stessi esatti stati d’animo con cui i fatti del passato sono stati … Continua a leggere

Amici veri.

  Il custode della scuola di via delle matite si chiama Aldo, ed abita proprio sul retro dell’edificio, in un appartamento che è stato ricavato al piano rialzato, lo stesso delle aule delle elementari, dall’interno del quale lui ha l’accesso a tutto il resto dell’edificio. È una vera istituzione, considerato che risulta sempre presente, nonostante possa fare affidamento su diversi … Continua a leggere

Uno di noi.

  <<Non lo so, non ho studiato>>, rispondo alla maestra che mi chiede, davanti a tutto il resto della classe, quale sia il soggetto e quale il verbo di una frase qualsiasi che ha appena scritto con il gesso alla lavagna. Lei oggi sembra particolarmente docile e propensa ad aiutarmi, così invece di insistere mi chiede, senza alzare la voce, … Continua a leggere

Quello che desideravo.

    Io abito da solo, in due stanzette poco distanti dall’albergo dove presto servizio come portiere di notte. La sera mi preparo una cena leggera, la consumo con calma davanti alla televisione, commentando tra me ogni tanto qualche notizia che non mi piace, o che vorrei differente. Poi riassetto tutto quanto, pulisco la cucina, mi vesto con la divisa … Continua a leggere

Memoria lunga.

  <<Aspettami qua>>, fa il mio amico e compagno di classe delle elementari, mentre entra nell’ingresso di casa sua, al piano terra, perché a quest’ora deve sempre farsi vedere da sua mamma, che altrimenti sta in pensiero e arriva più tardi lo sgrida forte, tanto che certe volte giunge anche a strattonare suo figlio quasi senza un vero motivo, e … Continua a leggere

Grande coerenza.

  Nel vasto ingresso dell’albergo dove lavoro ormai da diversi anni come portiere di notte, dopo aver svolto da sempre lo stesso mestiere ma in un’altra struttura molto più grande, restando dietro al bancone del ricevimento durante tutte queste ore silenziose che scorrono in monotonia come un vero sgocciolare del tempo, lentamente e quasi senza interruzioni significative, se penso ai … Continua a leggere

Alla larga dai guai.

  <<Ehi, Paolo. Ti chiami Paolo, vero?>>, dice qualcuno mentre usciamo da scuola e ci riversiamo tutti assieme in via delle matite, prima di andarsene ognuno verso casa propria, i più piccoli alla mano di un genitore, e gli altri a gruppetti, senza alcun adulto con loro. Mi volto, e vedo che chi mi chiama è un ragazzo più grande … Continua a leggere

Evitato da tutti.

  Un tizio, un cliente del nostro albergo, ma che comunque non avevo mai notato in precedenza, scende lentamente dalle larghe scale che portano ai piani delle camere e mi saluta, mentre come sempre a quest’ora mi trovo da solo dietro al bancone del ricevimento. Con un italiano vagamente stentato mi chiede se fosse possibile avere qualcosa da bere, ed … Continua a leggere

Direttamente sul mare.

  Quasi al termine dell’anno scolastico, trascorso nella classe di quarta elementare, l’insegnante di allora chiese a mia madre, che oramai non veniva più, se non una o due volte alla settimana al massimo, né a prendermi e né ad accompagnarmi in Via delle Matite all’ora di entrata ed uscita dall’edificio, se avesse avuto piacere di iscrivere suo figlio insieme … Continua a leggere

Senza giustificazioni.

  Con il mestiere che svolgo, da così tanti anni a questa parte da non ricordare neanche più quanti ne sono passati, mi sono abituato a trascorrere la maggior parte del mio tempo perfettamente da solo, al punto che quando per qualche ragione mi trovo in mezzo alla gente, oppure anche soltanto a chiacchierare in un locale con qualche conoscente, … Continua a leggere

Tutto alle spalle.

  Non ha alcuna importanza, penso, che l’edificio della scuola elementare che ho frequentato da bambino adesso non esista più; anzi, forse è persino una buona cosa, perché mi costringe così a farmi tornare a mente tutti i ricordi di quell’epoca, e immaginarmi ancora quelle vecchie mura gialline davanti agli occhi. <<Ti ho visto mentre cercavi di sfilare la figurina … Continua a leggere

Via delle matite.

  Se sto fermo, senza fare niente, seduto su una sedia in casa mia, con la testa piena di pensieri generalmente poco importanti, subito mi prende la voglia di indossare la giacca e di uscire, anche se oggi non saprei proprio verso dove dirigermi. Non sono nato esattamente in questa città o, meglio, sono nato in un ospedale del quartiere, … Continua a leggere

Nessun risveglio.

  L’ambulanza era giunta in pochi minuti, ma forse, durante quel pigro sabato mattina, avevamo già perso troppo tempo in casa, cercando soprattutto di capire cosa potesse essere quel forte dolore nel petto di Achille. Marco ed io, poi, non avevamo potuto neppure andare insieme a lui, così avevamo preso la nostra macchina ed avevamo seguito, fino a quando ci … Continua a leggere

Evidenti novità.

  Lei allora girava la chiave nella serratura della porta, ma con grande delicatezza, in modo da non produrre quasi alcun rumore, e quindi lasciava aprire avanti a sé dapprima solo uno spiraglio, quasi per osservare semplicemente se per caso nell’ingresso dell’appartamento ci fosse qualcuno ad attenderla, e quindi entrando, ma senza premere il pulsante per accendere le lampadine. Poi, … Continua a leggere

Farsi valere.

  Sto ferma, sdraiata sulla morbida copertina a fiori di questo letto accostato ad una parete della cameretta che la signora Marcella, non avendo avuto dei figli, riserva da sempre per la propria nipote poco più che adolescente durante quelle poche volte che viene a farle visita, abitando non ricordo più in quale altra città con i propri genitori. Ci … Continua a leggere

Fragile stato d’animo.

  I due fratelli erano arrivati a casa nel tardo pomeriggio a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, trovando stranamente loro padre scuro in volto e in piedi lungo il corridoio. Diceva di essere tornato dal lavoro almeno un’ora prima, e che si era posizionato lì pronto ad accogliere al più presto possibile chiunque fosse stato a far girare la … Continua a leggere

Revisione degli atteggiamenti.

  <<Non so cosa pensare>>, dice Tiziana a Marco. <<Credo sia chiaro quanto a me possa dispiacere aver provocato un nuovo battibecco tra te e tuo fratello. Però non immaginavo affatto che certi argomenti potessero scatenare opinioni così diverse tra di voi. In fondo non sono neppure temi che vi investono troppo da vicino: tu che ti dai arie da … Continua a leggere

Problemi esistenziali.

  Salgo senza fretta le larghe scale di marmo bianco fino al primo piano, dopo aver salutato il portiere che mi ha lanciato anche oggi una smorfia sorridente dalla sua postazione, proprio come fa di solito; quindi, cerco rapidamente, tra le tante cose che tengo dentro alla mia borsa tracolla, la chiave del portone massiccio dell’appartamento dove abito, e poi … Continua a leggere

Idee universali.

  Per i primi minuti i quattro ragazzi avevano scambiato tra loro soltanto delle parole semplici e leggere, ognuno alla ricerca di qualcosa magari per ridere insieme, ma poi Marco aveva punzecchiato volontariamente gli altri, intavolando, in quella saletta del caffè dove si erano trovati, i temi delle ultime manifestazioni studentesche organizzate dai vari cartelli della Sinistra. Tiziana aveva bofonchiato … Continua a leggere

Vecchie conoscenze.

  Dentro al locale Federico era giunto per primo, ed aveva fatto un cenno al cameriere dietro al banco, poi era andato a sedersi ad un tavolino della saletta sul retro. In questo caffè della zona universitaria, durante ogni pomeriggio, anche se generalmente un po’ più tardi di quell’ora, iniziavano ad arrivare molti studenti, che poi si piazzavano seduti a … Continua a leggere

Male minore.

  Già più volte, la signora Marcella, incontrando in certi giorni e in momenti differenti la signora Celeste, generalmente nei dintorni del loro quartiere, oppure direttamente sul portone del palazzo dove ambedue abitano con le rispettive famiglie, da quando è entrata con lei in maggiore confidenza, si è sempre preoccupata, in qualità  di attenta e giudiziosa vicina di casa, di … Continua a leggere

Essere diversi.

  Sto a letto, ma non riesco a dormire. Il buio della notte circonda tutto quanto, ed io continuo ad avere gli occhi aperti, spalancati, quasi nella ricerca di qualcosa su cui concentrare la mia attenzione. Accanto a me, mia moglie Celeste è una forma indefinita che respira sotto le coperte in modo ritmico e regolare, immersa nel suo sonno … Continua a leggere

Abusi di potere.

  La mensa universitaria è piena di ragazzi. In molti si cercano, di aspettano, si ritrovano qui per dividere insieme la pausa pranzo. Alcuni ridono, dicono qualcosa a voce alta, altri annuiscono, mostrano la propria soddisfazione, e naturalmente c’è anche chi se ne rimane in disparte consumando il cibo del proprio vassoio in silenzio, senza preoccuparsi di altro. Ci sono … Continua a leggere

Rapporti relativi

  <<Ho pensato un po’ a tuo fratello>>, dice Tiziana al telefono, forse tanto per parlare; <<ed alla fine credo di essere d’accordo più con lui che con te>>. Marco, con la cornetta all’orecchio, si siede sulla seggiolina che ha più vicino, ed attende per un lungo ed intenso momento che la sua amica si spieghi meglio, che chiarisca cosa … Continua a leggere

Senza poter fare niente.

  I colleghi dicono che ormai sia soltanto una persona estremamente scostante, anche se sostengono pure che lui non sia stato sempre così. Poco per volta, affermano qualche volta tra loro, si è come andato a rinchiudere in sé stesso, e se qualche anno fa ci potevi parlare di qualsiasi cosa senza problemi, adesso prima di rivolgerti a lui devi … Continua a leggere

Necessità di unione.

  La signora Celeste mi fa pena. Non so cos’altro pensare. Lei vive per la sua famiglia, e la sua famiglia si sta sgretolando. Viene da me e mi fa: <<signora Marcella, sono alcolizzata>>. <<Ma che dice>>, fo io; <<si sieda un momento, si spieghi meglio>>. Così inizia a piangere, e in dieci minuti mi dice tutto. Che ha iniziato … Continua a leggere

Incomprensioni evidenti.

  Non dover dividere con mio fratello, almeno per un periodo, la nostra stanza di sempre, è senz’altro un grande sollievo per me. La sua è sempre stata qua dentro una presenza parecchio invadente, con quella indubbia capacità che mostra ogni volta di stare automaticamente quasi al centro di tutto, in certi casi pur lasciandosi apparentemente confinare in un angolo, … Continua a leggere

Davvero libero.

  La telefonata viene effettuata in modo estemporaneo, senza una grande riflessione precedente. Marco prova un leggero imbarazzo già nel comporre il numero, anche perché è forse la prima volta che si trova a riferirsi a suo fratello in certi termini e con un tono di voce come quello che adesso intende usare, nonostante, da persona matura, sappia perfettamente quanto … Continua a leggere

Variazioni attuali.

  Il piccolo mazzo delle chiavi gli tintinna già tra le mani, mentre Achille giunge di fronte alla facciata della palazzina dove abita con la sua famiglia. Dopo un attimo, rallentando il suo passo, sceglie quella giusta, la inserisce nella serratura e quindi con una piccola spinta apre il portone, intanto che il suo umore si fa leggermente più scuro. … Continua a leggere

Cancellazione delle apprensioni.

  Oggi si sono fatti grandi i miei figli, e oramai non ho più alcun bisogno di cercare di istradarli, semmai ho tentato di farlo, perché sono convinto che adesso sappiano già decidere perfettamente e in autonomia del proprio presente e anche del futuro che forse desiderano. Non ho neppure mai immaginato la loro esistenza fuori da questa casa, ma … Continua a leggere

Dentro alcune preoccupazioni.

  Non mi sembra una brutta cosa, penso io, tirare fuori almeno in certi casi la propria personalità e mostrare a tutti a cosa si aspira, ed anche ciò che magari ci disturba, proprio così come sta facendo Federico. Lui in questo momento la sta aspettando in un caffè di una strada piuttosto frequentata, dopo che si sono dati quell’appuntamento … Continua a leggere

Attorno e dentro di sé.

    Si siedono a tavola in tre, senza Federico, ed Achille dopo qualche minuto chiede a Marco, con i suoi modi compassati e la voce soffusa, quasi senza guardarlo, che cosa mai fosse successo ultimamente tra lui e suo fratello. Marco riflette, si prende del tempo, ed infine dice appena: <<Federico ha sempre manifestato dell’astio nei miei confronti, forse … Continua a leggere

Senza voltarsi indietro.

  La voce di Federico al telefono è apparsa subito debole, poco rassicurante, come se coesistessero in lui due forze contrapposte o, meglio, due sentimenti: il primo, la volontà di starsene quanto più possibile lontano dall’appartamento della sua famiglia; ed il secondo, la preoccupazione di dare comunque un dispiacere a sua madre, non rientrando a casa quella sera. <<Non preoccuparti, … Continua a leggere

Sapore sgradevole.

  I due figli di Achille e Celeste hanno da sempre condiviso una sola stanza, piuttosto ampia comunque, ed anche un piccolo disimpegno ubicato in fondo al corridoio del loro appartamento di famiglia, arredato con uno scrittoio ed una libreria da muro, che però ha utilizzato quasi sempre soltanto il maggiore dei due fratelli. La sera poi, da una certa … Continua a leggere

Automatismi.

  <<Pronto; sì, sono io>>, dico al telefono frettolosamente, colto alla sprovvista come mi sento, da quella voce gracchiante del mio capoufficio che mai avrei pensato potesse chiamarmi a casa, mentre ancora sono coperto da un certificato medico che attesta la mia impossibilità, almeno momentanea, nel recarmi al lavoro. <<Come stai, Achille?>>, mi fa quasi ridendo, meravigliandomi per essersi ricordato … Continua a leggere

Affrontare la giornata.

  La sua vicina di casa è una persona senz’altro spigliata e anche curiosa, tanto che per molti versi si potrebbe definire una vera ficcanaso, anche se i suoi modi si dimostrano sempre gentili, ed il suo saluto, già da lontano, assolutamente immancabile. Incontrarla lungo le scale condominiali, oppure nei dintorni del palazzo in cui abitano le loro rispettive famiglie, … Continua a leggere

Diverso significato.

  <<Sai, mi è piaciuto molto stare con te in quel localino a parlare, mentre fuori sulla piazza succedeva il finimondo>>, dice al telefono Tiziana. Marco invece non sa cosa dirle, non è per niente abituato a fare dei complimenti, e nemmeno a tenere alta una conversazione di quel tipo; perciò, si limita a rispondere che anche per lui è … Continua a leggere

Felice e spensierata.

  Non so, non riesco proprio a capire cosa stia succedendo in questa casa. Sembra che ogni equilibrio improvvisamente si sia perduto, e che i rapporti tra di noi della famiglia, che andavano così bene fino a ieri, abbiano deciso di sgretolarsi, e di non riconoscere più l’affetto che da sempre ci ha tenuti insieme e spinto in avanti. Mentre … Continua a leggere

Altre opinioni.

  <<Così però non mi aiuti per niente>>, dice Cristina alla sua amica. La sua amica sorride, poi ribadisce che secondo il suo parere sarebbe meglio che lasciasse perdere, e non si preoccupasse più di tutti i problemi che sembra assillino quel Federico di cui si è invaghita. <<Ma non mi sono invaghita>>, fa lei; <<soltanto lui è il tipo … Continua a leggere

Azioni necessarie.

  Alla fine, Federico è tornato a casa, mostrando un vistoso bendaggio che gli copriva interamente l’occhio sinistro, e poi la faccia smunta, l’espressione seria, di chi si sente stanco e provato da un’esperienza a dir poco negativa. La mamma si è subito prodigata con gesti e parole per cercare di alleviare le sue sofferenze, ma lui si è mostrato … Continua a leggere

Magica calma.

  La mamma certe volte sorride mentre semplicemente e con modi abituali prepara il letto nuziale per la notte. Però avere da qualche tempo un marito dentro casa per tutto il santo giorno, adesso che i medici hanno deciso per lui un lungo periodo di riposo dal lavoro, e in certi momenti vederlo anche piuttosto imbambolato per via delle compresse … Continua a leggere

Medicazione.

  Nella piazza dell’ateneo, proprio adiacente al polo universitario cittadino, i ragazzi stamani si sono già riuniti in almeno un migliaio, e la manifestazione indetta dalla Sinistra Studentesca che tra poco inizierà a snodarsi lungo le più larghe strade di tutto questo quartiere, alla fine è stata concessa anche dal questore della città, e nei propositi il corteo dovrebbe svolgersi … Continua a leggere

Celere ripristino.

  Il medico specializzato, come si dice con una certa approssimazione in queste circostanze, soprattutto per non essere forse troppo precisi sul fatto che la materia in questione sia la psichiatria, sostiene subito di essere di fronte ad un indubbio episodio di forte depressione, le cui motivazioni scatenanti al momento sembrano particolarmente difficili da individuare, ma che in ogni caso, … Continua a leggere

Finalmente disinteressato.

  <<Non fare il cretino>>, mi ha detto in malo modo uno dei ragazzi del Circolo Giovanile di Destra. <<Stasera tu vieni con noi; attacchiamo insieme qualche manifesto di propaganda sui muri, poi facciamo un giro davanti al Sindacato, e così una grande e bella scritta di vernice nera sulla loro facciata campeggerà là sopra per qualche tempo, a ricordare … Continua a leggere

Brufoli sul viso.

  A lei piaceva ballare, senza mettersi comunque mai troppo in mostra, ed ogni volta che un’amica, oppure qualche comitiva di ragazzi della sua scuola la invitava, generalmente durante qualche sabato pomeriggio, magari per andare a festeggiare un compleanno o una ricorrenza dentro ad una casa libera dai genitori ed almeno con una stanza vuota, oppure in qualche magazzino adibito … Continua a leggere

Niente di male.

  Sempre più spesso provo la voglia di uscire da qua dentro. Farmi un giro, prendere aria, magari incontrare qualcuno, proprio come penso faccia ogni giorno mio fratello, che è sempre stato indifferente allo starsene nel chiuso a riflettere le proprie cose, o a cercare la propria intimità. <<Stai uscendo, Marco?>>, chiede la mamma osservandomi sorpresa, poco abituata com’è nel … Continua a leggere

Giornate ordinarie.

  Da molti giorni, sullo schermo del suo terminale, appaiono, in zone diverse dell’immagine ed in rapida successione, alcuni punti luminosi e anche delle piccole frecce, che poi spariscono subito dopo così come sono arrivate, quasi ad indicare un probabile degrado del programma informatico in uso. Achille osserva ogni tanto quei disegni stilizzati e quelle piccole righe che si formano, … Continua a leggere