Saluti superflui.

  La madre senza guardarla dice qualcosa a voce bassa, mentre si sposta lentamente intorno al tavolo della cucina, ma lei finge di non aver neppure sentito quelle poche parole che le paiono dettate soltanto dalle abitudini e dai modi di sempre. Segue un piccolo silenzio piuttosto teso durante il quale la figlia si aspetta di ascoltare la ripetizione dello … Continua a leggere

Sguardi sinceri.

  Mi sento disperato, dice lui guardando dritto avanti a sé verso un indefinito punto fisso. L’altro non risponde niente, gli pare comunque che ogni cosa in quella piccola azienda si stia come predisponendo al peggio anche se lui non è ancora riuscito bene neppure a comprendere quali siano i veri motivi della catastrofe incombente, mentre continua a cercare, ma … Continua a leggere

Minoranza.

  C’è spesso una specie di sibilo dentro le mie orecchie, generalmente un suono indeterminato che comunque appare fine, aggraziato, quasi piacevole, e che emerge soltanto a tratti sopra ai soliti rumori infernali della mia giornata. Mi ritrovo  a seguirlo mentalmente qualche volta, e sento mentre lo ascolto che lui evolve rapidamente e in modo autonomo verso alcuni accordi, a … Continua a leggere

Senza senso.

  Mi dispiace, dice quello che maggiormente se ne intende di medicina, ma la donna non può proprio camminare. Gli altri si guardano con espressioni perse, a nessuno viene voglia neppure di chiedere ulteriori spiegazioni, ed uno o due di loro tornano a sedersi lasciandosi sprofondare sopra le sedie impagliate che stanno attorno al tavolo di legno, quasi senza un’altra … Continua a leggere

Falsità bonarie.

  Io non sono quello che sembro. Certe volte per esempio fingo di tenere fortemente ad un qualcosa di generico che magari tutti conoscono e sul quale hanno anche probabilmente delle idee piuttosto precise, nonostante nella realtà più profonda a me non me ne importi proprio un bel niente. In questo modo però riesco ad incuriosire con facilità i soliti … Continua a leggere

Conquista raggiunta.

  La chiamano a voce alta anche per diverse volte durante questi pomeriggi di sole mentre se ne sta in solitudine da una parte, non tanto perché vorrebbero averla insieme con loro, visto che lei non dice quasi una parola e non è certo una persona di grande compagnia, quanto perché desidererebbero tutti che la smettesse di giocare sempre con … Continua a leggere

Sbagli clamorosi.

  Stanno tutti fermi nel momento in cui li guardi, ma appena sono sicuri di non essere osservati, ecco che iniziano a girarsi, a parlare tra di loro, a ridere e scambiarsi segnali di condivisione. Allora cerchi di ignorarli, di fingere che neppure siano qui, proprio da queste parti dietro di te, e che le cose di cui parlano risultino … Continua a leggere

Urlo inadeguato.

  Durante alcuni pomeriggi particolarmente luminosi, nelle ore che normalmente dedico alla riflessione attenta della realtà in tutte le sue particolari manifestazioni, mi capita di provare il desiderio di uscire con una certa tranquillità sopra al terrazzino del mio appartamento al terzo piano, come per dare un’occhiata alla strada piena di sole che passa proprio qui sotto; e forse per … Continua a leggere

Futuro impossibile.

  In giornate come questa vorrei fermarmi, dice con voce pacata l’uomo a sua moglie. Non essere stupido, fa lei, non ce lo possiamo certo permettere. Non dicevo questo, cerca di spiegarsi meglio lui, è solo che d’improvviso mi sembra quasi tutto inutile, un’assurda e continua corsa in avanti senza alcun significato e nessuno scopo da raggiungere. Va bene, fa … Continua a leggere