Urlo inadeguato.

 

Durante alcuni pomeriggi particolarmente luminosi, nelle ore che normalmente dedico alla riflessione attenta della realtà in tutte le sue particolari manifestazioni, mi capita di provare il desiderio di uscire con una certa tranquillità sopra al terrazzino del mio appartamento al terzo piano, come per dare un’occhiata alla strada piena di sole che passa proprio qui sotto; e forse per la stessa meraviglia che subito mi prende, ma anche per la voglia di farmi sentire da tutti coloro che transitano a piedi lungo il marciapiede, lancio un urlo con tutta la voce che mi riesce di avere in gola. Qualcuno si volta e ride divertito, altri fermandosi si sentono quasi offesi per le mie manifestazioni, in ogni caso ormai da un po’ di tempo chiunque si trovi a passare da queste parti, non manca mai di gettare un’occhiata verso le mie finestre.

Nel negozio all’angolo dove mi fermo quasi sempre ad acquistare le mie sigarette, mi dicono complimentandosi che il mio è proprio un urlo esistenziale, perciò apprezzato, altri però mi fermano lungo il tragitto accanto a casa anche per dirmi che dentro alla mia espressione c’è il senso di sofferenza esatto del nostro quartiere, stritolato in modo speciale lungo alcune vie, dal traffico e dall’inquinamento. Sorrido, non mostro mai alcuna certezza da condividere, mi basta sapere che in giro si stanno formando delle manifestazioni di apprezzamento e di curiosità nei confronti di quello che faccio. Così torno a casa con i pacchetti delle mie sigarette preferite, poi mi siedo, mi rilasso accendendomene subito una, ed a seguito anche un’altra, e penso alle piccole cose che spesso torturano i miei giorni soltanto con il loro semplice mostrarsi in modo negativo, contrastando il fluire lento e piacevole delle ore che si dipanano fuori e dentro la mia mente.

Infine torno ad uscire sopra al terrazzino, qualcuno già mi guarda, altri forse dietro alle tende delle loro case aspettano con ansia la mia espressione naturale, il mio mostrarmi al mondo, la mia piccola e inconsueta forma d’arte che così tanto fa parlare di sé almeno lungo questa strada. Ma forse per effetto di tutte le sigarette delle quali ultimamente sto un poco abusando, mi esce un grido che invece di distendersi come tutte le altre volte, verso la fine pare come strozzarsi, degradandosi a rantolo rauco prossimo ad un attacco di tosse, che fortunatamente riesco comunque ad evitare. Avverto una risata da qualche parte, e subito rientro.

Non mi aspettavo proprio un epilogo del genere, non ero preparato al tradimento improvviso della mia stessa voce, tanto che vorrei fosse possibile cancellare tutto, magari preparando meglio la mia gola a sostenere quello sforzo che le imprimo. Ma la frittata ormai è fatta, ed il senso di ridicolo che mi è calato addosso inesorabilmente non mi permetterà più, almeno in tempi brevi, di esprimermi ancora nel mio urlo di sempre. Me ne farò una ragione penso, attenderò con infinita pazienza l’occasione buona per tornare a cimentarmi nel mio grido verso gli altri, e questa volta comunque saprò mostrarmi maggiormente preparato, conscio come mi sento delle mie formidabili potenzialità, perfettamente all’altezza di ciò che tutti quanti inevitabilmente si attendono da me.

Bruno Magnolfi

Urlo inadeguato.ultima modifica: 2018-06-10T19:03:58+02:00da magnonove
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