Specchio dipinto.

  Osservo ancora per un attimo sopra al cavalletto questo mio sofferto autoritratto, e mi sembra, proprio adesso che oramai appare praticamente terminato, non sia affatto capace di esprimere le caratteristiche che fin dall’inizio avrei voluto dare al dipinto mentre cercavo di realizzarlo. Ci sono delle carenze, delle lacune, degli errori di fondo, che ora noto con grande evidenza: la … Continua a leggere

Sollievo insperato.

30 gennaio Questi giorni vanno avanti per abitudine. Vorrei che l’entusiasmo con cui ho affrontato tutto il periodo scorso, riuscisse per incanto a mantenersi invariato, senza concedere spazio, come invece fa, a questa sottile angoscia che prosegue a paralizzarmi. Guardo mia madre che mi guarda, poi ambedue rivolgiamo rapidamente gli occhi verso altro, come se fosse avvenuta una combinazione fortuita … Continua a leggere

Alla luce del sole.

  15 gennaio Mi sento sempre più confusa. Non capisco più come dovrei comportarmi. E’ come se i fatti di questi ultimi giorni mi inviassero continuamente segnali contraddittori. Non voglio starmene ferma a guardare, magari nell’attesa che tutto quanto per un colpo di fortuna insperato si vada chiarendo; voglio agire, sono convinta sia questo il mio momento, e che il … Continua a leggere

Cambio d’anno.

  22 dicembre Trascorro ore di grande sofferenza in questi giorni, pur non riuscendo a comprenderne appieno neanche il motivo. Tanto che in certi casi non capisco neppure come possa poter sopportare, pur sforzandomi di mettere in mostra il mio solito ed invitante sorriso che spesso risolve tanti problemi, certe vecchie ed antipatiche clienti della nostra merceria, che sembra proprio … Continua a leggere

Intenti insani.

4 dicembre Sono sospesa. Il lavoro va bene, che c’entra, ho delle buone idee da mettere in campo nei prossimi mesi, ma tutto questo è soltanto la metà dei miei pensieri. 5 dicembre Vorrei che qualcuno mi indicasse la via migliore per non avvertire costantemente dentro di me questa ansia. Mi sembra di vivere un incubo in cui sentirmi obbligata … Continua a leggere

Adesso o mai.

  7 novembre L’ho visto, l’ho riconosciuto nonostante stesse quasi fermo in una zona male illuminata. Spero che qualche altra volta passi davanti al mio negozio, che si soffermi, mi dica qualcosa, e magari trovi un po’ di tempo anche per me. 8 novembre Non so neppure dove abita; mi ha detto che studia molto, che non esce quasi mai … Continua a leggere

Conservazione.

  28 ottobre Vorrei fermare questi giorni. Cristallizzare tutto per pensare ad ogni dettaglio con calma, senza questa frenesia che spinge le cose sempre troppo in avanti. 29 ottobre Ho paura. Non so decidere niente, le novità mi lasciano meravigliata senza comprendere se sono positive oppure no. 30 ottobre Se pur non sono mai andata troppo d’accordo con mia madre, … Continua a leggere

Partecipazione.

  15 ottobre Sto trascorrendo oramai tutto il giorno dentro al negozio. La signora Martini resta soltanto un’ora per stare alla cassa o dire buongiorno ai clienti, ma per quello che fa potrebbe anche smettere del tutto di venire in merceria. Si affida a me, completamente. Ho iniziato a prendere appunti sulle richieste che mi esprimono le persone che entrano, … Continua a leggere

Monotonia.

  Non c’è niente da fare, penso; ormai devo proseguire lungo la strada che ho intrapreso, che mi piaccia o meno. Forse qualche tempo addietro avrei ancora potuto tentare di fare qualcos’altro, invece di occuparmi soltanto di queste emerite sciocchezze. Certe volte mi sono anche giustificato in qualche modo, dicendomi che qualcuno doveva pur fare le cose che stavo facendo … Continua a leggere

Memoria persa.

  Lucio confida al medico di provare un forte senso di oppressione ogni volta che si corica nel letto e chiude gli occhi per addormentarsi, come se il suo corpo cercasse quasi di sfuggire in qualche modo a quel necessario stato di riposo.  Si tratta di alcune sensazioni un po’ particolari, spiega meglio, come se tutte le preoccupazioni della giornata … Continua a leggere

Presente irrispettoso.

  Ricordo che una volta, durante un giorno qualsiasi, io ed il mio amico andammo a far visita ad una ragazza, una tizia di nostra conoscenza che sapevamo abitare una strana casa che peraltro non avevamo mai visto, qualcosa che a suo dire stava a cavallo tra una baracca abusiva sul mare ed un appartamento studentesco situato nel vecchio centro … Continua a leggere

Piccoli malesseri.

  Sto male, dico. Un sottile dolore persistente, una spalla che mi sento intorpidita, gli fo. Lui mi guarda un momento, poi volta lo sguardo da un’altra parte quasi non mi avesse neppure sentito. Trascorrono due minuti: forse è solo una piccola botta che ho ricevuto senza averle dato troppa importanza, gli fo. Qualcosa di cui in questo momento neppure … Continua a leggere

Basta così.

  Resto quasi imbambolato, quando a volte rifletto su quello che davvero vorrei fare. Occuparmi di persone deboli, dedicarmi agli anziani, a chi soffre, a tutti coloro che hanno bisogno di un po’ d’aiuto. Ecco, questa sarebbe la mia missione, il mio proposito di fondo, anche se poi ci sono intorno a me tante variabili che tentano continuamente di distogliermi … Continua a leggere

Saluti superflui.

  La madre senza guardarla dice qualcosa a voce bassa, mentre si sposta lentamente intorno al tavolo della cucina, ma lei finge di non aver neppure sentito quelle poche parole che le paiono dettate soltanto dalle abitudini e dai modi di sempre. Segue un piccolo silenzio piuttosto teso durante il quale la figlia si aspetta di ascoltare la ripetizione dello … Continua a leggere

Minoranza.

  C’è spesso una specie di sibilo dentro le mie orecchie, generalmente un suono indeterminato che comunque appare fine, aggraziato, quasi piacevole, e che emerge soltanto a tratti sopra ai soliti rumori infernali della mia giornata. Mi ritrovo  a seguirlo mentalmente qualche volta, e sento mentre lo ascolto che lui evolve rapidamente e in modo autonomo verso alcuni accordi, a … Continua a leggere

Senza senso.

  Mi dispiace, dice quello che maggiormente se ne intende di medicina, ma la donna non può proprio camminare. Gli altri si guardano con espressioni perse, a nessuno viene voglia neppure di chiedere ulteriori spiegazioni, ed uno o due di loro tornano a sedersi lasciandosi sprofondare sopra le sedie impagliate che stanno attorno al tavolo di legno, quasi senza un’altra … Continua a leggere

Falsità bonarie.

  Io non sono quello che sembro. Certe volte per esempio fingo di tenere fortemente ad un qualcosa di generico che magari tutti conoscono e sul quale hanno anche probabilmente delle idee piuttosto precise, nonostante nella realtà più profonda a me non me ne importi proprio un bel niente. In questo modo però riesco ad incuriosire con facilità i soliti … Continua a leggere

Urlo inadeguato.

  Durante alcuni pomeriggi particolarmente luminosi, nelle ore che normalmente dedico alla riflessione attenta della realtà in tutte le sue particolari manifestazioni, mi capita di provare il desiderio di uscire con una certa tranquillità sopra al terrazzino del mio appartamento al terzo piano, come per dare un’occhiata alla strada piena di sole che passa proprio qui sotto; e forse per … Continua a leggere

Futuro impossibile.

  In giornate come questa vorrei fermarmi, dice con voce pacata l’uomo a sua moglie. Non essere stupido, fa lei, non ce lo possiamo certo permettere. Non dicevo questo, cerca di spiegarsi meglio lui, è solo che d’improvviso mi sembra quasi tutto inutile, un’assurda e continua corsa in avanti senza alcun significato e nessuno scopo da raggiungere. Va bene, fa … Continua a leggere

Superamento di tutto.

  Lei adesso siede al suo tavolo cercando di conservare una certa tranquillità, ed almeno in apparenza sembra non avere al momento dei grandi pensieri dentro la testa, anche se tra qualche minuto dovrà per forza rimettersi in moto per le cose ordinarie di cui deve assolutamente occuparsi, ed affrontare tutti quei piccoli problemi che oramai costituiscono la maggior parte … Continua a leggere

Appuntamento difficile.

  Devo muovermi, sono già in ritardo. Non capisco neppure come possa essere capitato, forse mi sono trastullato un po’ troppo nella convinzione di avere davanti tutto il tempo di cui avevo voglia, ed invece le lancette dell’orologio sono andate avanti velocemente quasi per conto loro, in un modo del tutto inesorabile, tanto che adesso mi trovo nella situazione imbarazzante … Continua a leggere

Strade diverse.

  Il primo appare stanco, forse svogliato, e trascina leggermente una gamba quasi come se quella autonomamente si rifiutasse di muoversi. Guardandolo con attenzione si vede che il suo è un atteggiamento annoiato, di chi forse farebbe qualsiasi cosa pur di ritrovare un briciolo di quell’entusiasmo che ha di fatto perduto, ma in mancanza di questo non è proprio disposto … Continua a leggere

Normalmente.

  In giornate come quella di oggi mi sento confusa. Anche se cerco di svolgere normalmente le solite cose di sempre le mie attività per loro natura mi appaiono in questo momento piuttosto strane, sfuggenti, come se avessero improvvisamente perso di senso e non mi procurassero in questi frangenti alcun piacere. Potrei forse telefonare per esempio alla mia amica di … Continua a leggere

Fine della storia.

  Ho perso. Forse non è stata una vera colpa la mia e neppure credo si sia trattato di un madornale errore di valutazione; difficile difatti persino comprendere qualcosa capace di causare effettivamente tutto quello che è accaduto. Magari si sono anche verificate delle situazioni singolari per cui mi sono trovato praticamente preso in mezzo ad una serie di sciocchezze … Continua a leggere

Soluzioni efficaci.

  Sono fermo, mentalmente intendo. Non riesco più minimamente neanche a pensare a delle faccende vagamente diverse da quelle consuete, perciò continuo a dibattermi nelle stesse semplici riflessioni che mi hanno accompagnato costantemente per tutti questi ultimi tempi, limando e scartando ogni poco soprattutto quelle che mi hanno procurato maggiore fastidio, finendo però col concentrarmi quasi sempre soltanto su appena … Continua a leggere

Atomismo di Democrito.

  Spesso la ragazza si annoiava, seduta ogni giorno al bar del bagno Orchidea, uno stabilimento come alcuni altri appollaiato sulla riva sabbiosa di quel mare calmo e piacevole come sembrava spesso mostrarsi durante quell’estate. Quando al pomeriggio arrivavano diversi ragazzi a ridere e a scherzare forse le cose andavano un po’ meglio anche per lei, che comunque si limitava … Continua a leggere

Collina di cipressi.

  Sinceramente molto spesso non riuscivi ad essere davvero critico su quanto certe volte poteva giungere d’improvviso alle tue orecchie, forse per colpa dei tuoi semplici tempi di reazione molto riflessivi e normalmente un po’ troppo allentati; così quando l’ingegnere, pur in mezzo a diversi giri di parole che ti avevano confuso scaturendo da persona abituata alla trattativa, aveva poi … Continua a leggere

Uguale agli altri.

  Ho sbagliato penso, anche se già lo avevo immaginato che le cose sarebbero andate a finire in questa maniera. Lui si muove in mezzo ai propri fragili punti di riferimento, anche se è consapevole che sarebbe stato necessario cambiare molti aspetti di tutto il suo ordinario tirare avanti. Ci sono forse gli affetti che formano una pietra miliare in … Continua a leggere

Piazza, bella piazza.

  Lui è là, bello e immobile sul marciapiede mentre continua a guardarmi, ed io che dentro di me vorrei tanto muovere subito questi miei passi incatenati ed andargli proprio incontro, mostrargli il mio entusiasmo, la mia assoluta voglia di stare assieme a lui, mentre però al contempo sono così sicura di essere sotto osservazione da parte di certa gente … Continua a leggere

Via dell’Oriuolo.

  Antonio, avevo detto sottovoce rivolgendomi a lui timidamente nell’ambiente polveroso di quella sala da cinema-teatro minore che peraltro da lì a poco sarebbe rimasta definitivamente chiusa; ho portato qualche pagina, qualche foglio, insomma dei piccoli racconti e qualche appunto scritto proprio da me, che forse potresti anche leggere se vuoi. Ero andato da solo lì dentro in quel pomeriggio … Continua a leggere

Perfetta comprensione.

  Lei certe volte è sfuggente. Ti guarda, abbozza un timido sorriso, poi torna ad avere la sua espressione di sempre. Tu non riesci a comprendere che cosa le sia passato nella mente in quel preciso momento, perciò tenti una piccola provocazione, una frase impersonale buttata lì, che non significa un bel niente, ma che forse potrebbe anche aprire nuovi … Continua a leggere