Adesso o mai.

 

7 novembre

L’ho visto, l’ho riconosciuto nonostante stesse quasi fermo in una zona male illuminata. Spero che qualche altra volta passi davanti al mio negozio, che si soffermi, mi dica qualcosa, e magari trovi un po’ di tempo anche per me.

8 novembre

Non so neppure dove abita; mi ha detto che studia molto, che non esce quasi mai di casa. Eppure dovremo tornare ad incontrarci ancora, almeno per una fortuita combinazione.

9 novembre

Sono già due volte che allungo la strada quando esco dalla merceria, proprio per transitare nei pressi della piazza dove stazionano sempre i soliti ragazzi. Ma lui non c’era. Già lo sapevo che non li frequentava molto, che non gli piace stare lì con loro a perdere del tempo. Però speravo che aspettasse me, che facesse in modo di incontrarmi, come io vorrei fare con lui.

10 novembre

Eppure devo trovare un sistema per vederlo. Lui eppure sa dove mi trovo durante tutta la giornata lavorativa. Non capisco perché non passi almeno una volta davanti alle vetrine del mio negozio. Uscirei subito per salutarlo, per dirgli qualcosa, fargli un saluto, nient’altro.

11 novembre

Devo togliermelo dalla mente. Mi pare di essermi fissata: continuo a scrutare la strada fuori dai vetri della merceria per vedere se per caso ci fosse il mio Tommaso da qualche parte. Sono forse stata uno sciocca l’altra sera quando l’ho visto poco lontano dal negozio mentre chiudevo. Dovevo andargli incontro, dirgli subito qualcosa, creare una possibilità, piuttosto che attendere tutto questo tempo stupido e inutile.

12 novembre

Stasera, quando uscirò da qui una volta chiuso questo negozio, arriverò a piedi lentamente fino in piazza, sfiorando le panchine davanti al bar Soldini. E’ come l’ultima possibilità che gli concedo. Se non sarà come spero in mezzo a tutti gli altri ragazzi, cercherò d’ora in avanti di non pensare più a lui, di togliermelo dalla mente, e certamente non starò ancora ad aspettarmi di vederlo da un momento all’altro sulla strada davanti alla merceria. Non ci saranno altre occasioni, ho deciso; le cose si concluderanno lì in questa maniera. Magari starà lì, di spalle, chiacchierando con qualcuno, indifferente a tutto, come fosse cosa normale, ed io saluterò in fretta tutti gli altri senza neppure trattenermi molto, fingendo anzi di avere fretta per non lasciare in aria delle cose ancora da definire. Tommaso si offrirà di accompagnarmi, allora, e così ci sarà il tempo di parlare e di darsi un nuovo appuntamento.

Lo vedo adesso, proprio mentre scrivo su questo mio diario: è qui, davanti alla vetrina; sorride nella mia direzione, aspetta che io chiuda il negozio, e già mi tremano le gambe. Però sono contenta.

 

Bruno Magnolfi

Adesso o mai.ultima modifica: 2018-11-17T17:55:36+01:00da magnonove
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