Personalità sfuggenti

                         Lui era entrato dentro al negozio di giocattoli quasi con noncuranza: le mani dietro la schiena, il passo rallentato, la faccia di qualcuno che cerca soltanto di perdere del tempo; ci mancava soltanto che fischiettasse. La commessa dopo il buongiorno non aveva detto altro: ecco uno di questi fantasmi che vagano tra gli … Continua a leggere

Tutto dietro le spalle.

                         Attendevo qualcosa o qualcuno che adesso neppure ricordo, così cercavo la posizione migliore per non mostrarmi agli altri che passavano da quelle parti come un nullafacente, un vagabondo, uno scansafatiche. Mi ero appoggiato ad un muro, inizialmente, e avevo lasciato sprofondare le mani dentro le tasche, con il fare di chi si disinteressa … Continua a leggere

La fine del tempo.

                         Sto fermo, soltanto mi piego per un attimo leggermente in avanti, ad osservare le mie scarpe con le stringhe ben allacciate, ed il pavimento intorno, che noto di un colore verdastro, praticamente indefinibile; poi torno a posizionarmi nella mia normale posizione eretta, in piedi, immobile, con le mani dietro la schiena, solo, dentro … Continua a leggere

Delusione.

                         Mi sono fermato a guardare il miracolo di uno stecco piantato a terra mentre lasciava germogliare da se stesso foglie e fiori. Poi ho osservato il cielo in alto, ed ho intuito che sarebbe venuto a piovere di lì a poco, così sono andato a ripararmi sotto ad una pensilina dove già stavano … Continua a leggere

Due calci.

                          Il primo calcio Enrico lo aveva sferrato nel buio con tutta la forza che aveva, senza neppure pensare alle possibili conseguenze del suo gesto, ma quasi d’istinto, forse per allontanare il più possibile da sé quella minaccia, come per una sorta di spontanea autodifesa, immediata, semplicemente naturale. L’altro, pur piegandosi in due … Continua a leggere

Appassionatamente velista.

                        Dentro di me non c’è niente, inutile illudersi. Fingo interesse, ma lascio che tutto si muova senza il mio aiuto. Gli oggetti che adopro un giorno o l’altro si sciuperanno, penso, stupido sarà appellarsi a delle abitudini. Poi giro per strada, entro in caffè pieni di gente, mi guardo attorno, sorrido, sorseggio con … Continua a leggere

L’uomo dal berretto di lana.

                        Elisa non aveva neppure osservato la strada davanti a sé, neanche aveva concesso un’occhiata al condominio dove aveva abitato in quegli ultimi tre anni: semplicemente era salita sulla sua automobile e ne aveva avviato il motore; poi era partita. Facile andar via, pensava, quasi sorridendo tra sé; anche senza una destinazione precisa. Qualcuno … Continua a leggere

Memoria del niente.

                         Quasi ogni giorno vengo qui, ad osservare questo pezzo di terra dopo le ultime case del mio paese. Non c’è niente di particolare qui: gli alberi rimangono in fondo, dove inizia il bosco, il muretto di pietre costeggia la strada da dove non passa nessuno; e questo campo incolto, abbandonato da chissà quanti … Continua a leggere