Adattamenti.

In quel quartiere, oltre la piazza con gli alberi e le panchine tra le aiuole, non c’è proprio nient’altro, se non quelle file di case intorno, a due o tre piani, quasi tutte simili, in certi casi con un minuto giardinetto sul davanti. Luciana va a sedersi quasi ogni giorno sopra una di quelle panchine; si porta il libro, legge … Continua a leggere

Respirare profondamente.

La tosse mi lascia senza fiato. Camminando sul marciapiede, certe volte mi trovo a sbandare da un lato all’altro, tanto mi sento disabilitato. Ma non è solo quello: è che ogni giorno scopro di non trovare più dentro di me l’entusiasmo che avevo un tempo e che servirebbe adesso per tirare avanti con tutte queste piccole cose che vorrei affrontare. … Continua a leggere

Convinta interpretazione.

Mi sento sereno, dice il secondo mentre tutt’e due camminano velocemente verso la barca. Il piccolo molo ricoperto di legno marino scricchiola leggermente mentre raggiungono l’attracco giusto; la giornata è bella, c’è calma di vento. Il primo procede in silenzio, poi sale in barca, l’altro lo segue, lui accende il motore, molla l’ormeggio. C’è una debolissima onda lunga mentre si … Continua a leggere

Collezione di banalità.

  Lei è sempre molto attenta verso ciò che indossa. Soprattutto non le piace passare del tutto inosservata, anche se non cerca mai di porsi troppo al centro dell’attenzione. Difficilmente, anche con i colleghi di lavoro o con le amiche, inizia a parlare per prima se proprio non ne sente l’assoluta necessità: attende sempre che qualcuno le rivolga sufficiente considerazione, … Continua a leggere

Diversi nemici.

Qua attorno ci sono sicuramente i nemici, dei pazzi assassini, dice lui sottovoce parlando tra sé, mentre affila il viso strabuzzando leggermente i suoi occhi, quasi a mostrare la maschera proprio di coloro che teme. Magari quelli mi osservano nell’ombra, senza essere visti, ed aspettano soltanto il momento migliore per colpirmi alle spalle. Non ho paura, dice ancora con convinzione, … Continua a leggere

Parole senza spessore.

Mario è un uomo. Se gli guardi le mani ti accorgi che non le tiene quasi mai a riposo, e che il suo sguardo è vigile, sempre sulla difensiva, pronto a schivare eventuali attacchi della quotidianità. Puoi anche seguirlo nei suoi innumerevoli giri che compie mentre affronta tante strade diverse, anche se alla fine frequenta sempre i medesimi luoghi, ed … Continua a leggere

Luci della città.

Ci sono dei giorni in cui camminando per strada ho notato con la coda degli occhi alcune piccole luci intorno al mio campo visivo, e di queste presenze in me si è spesso manifestato tutto lo stupore che potevo provare, accompagnato dalla mia assoluta attenzione. Poi però certe volte quelle luci si spengono, anche se in genere soltanto poco per … Continua a leggere

Niente da fare. 2.

La donna percorre tutto il corridoio lasciando leggermente scandire dai tacchi delle scarpe i suoi passi, e guardandosi attorno; l’uomo, con atteggiamento più remissivo, si limita a seguirla. Alla fine c’è una stanza con un cartello che definisce la sala d’attesa, dove al momento non si vede ancora nessuno. I due si siedono, in silenzio. Lei dice subito che secondo … Continua a leggere

Colpevole.

Spesso mi trovo arreso, quasi messo in condizioni di non nuocere. Mi guardo ancora attorno almeno un’altra volta prima di rientrare in casa ed andarmene definitivamente a letto, proprio perché ancora spero di veder giungere qualcuno che pur all’ultimo momento riesca ad arrivare finalmente per gridare che sono salvo, che la mia grazia è firmata, e che infine è stata … Continua a leggere

Piatto freddo.

Terminato il suo caffè, lei appoggia lentamente la tazza sopra al piattino che ha proseguito a tenere nell’altra mano, prendendo solo una piccola pausa prima di sollevarsi dalla poltrona di stoffa su cui è rimasta seduta per tutto il tempo, e sistemare infine tutto quanto nel piccolo vassoio sul tavolino da fumo alle sue spalle, costringendosi così a lanciare un … Continua a leggere

Niente da fare.

  Lo so che la mia immobilità è senz’altro un problema, un nodo sicuramente da sciogliere, prima o poi. Ogni pomeriggio mi siedo sulla panchina a bordo strada e resto lì, almeno fino a quando posso. Qualche vicino di casa che conosco mi saluta, altri invece non mi guardano neppure. Gli estranei poi non fanno caso a niente, transitano da … Continua a leggere