Voglia di niente.

  Quando sto qui tutto il resto diventa per me poco importante. Guardo dalla finestra la strada che scorre sotto ai miei occhi, ed io resto ferma, immobile accanto ai vetri, senza alcun motivo per spostarmi da dove mi trovo in questo momento. Qualche giorno addietro mi sono impegnata a leggere qualcosa per svagarmi, ma mentre stavo sulla mia poltroncina … Continua a leggere

Meno del necessario.

Lo confesso: generalmente vorrei sentirmi maggiormente soddisfatta di me, e quando ci rifletto proprio sul serio lo vorrei essere almeno nei confronti di quel poco che sono riuscita con fatica a mettere insieme fino adesso. Invece quasi sempre mi devo limitare a campare alla giornata, senza grandi speranze o desideri che superino un lasso di tempo più ampio del semplice … Continua a leggere

Davanti agli occhi.

La macchia sopra al muro tende ad espandersi, praticamente ne sono certo. Anzi, sono sicuro che  in questo momento è senz’altro molto più grande di qualche tempo fa, anche se adesso sembra costituita solamente da una leggera ombreggiatura, evidenziandosi come una chiazza leggermente scura ed omogenea, che però dimostra, almeno secondo me, quanto qualcosa di vivo e di vegeto stia … Continua a leggere

Sufficiente così.

Lei pensa, anche se forse non dovrebbe neanche farlo. Tutt’ossa com’è, ormai alla sua bella età, si rannicchia sulla sedia e poi se ne sta da una parte, in silenzio, senza disturbare nessuno. Gli altri si muovono, camminano, parlano, vanno e poi tornano, e lei è sempre lì, con lo sguardo nel vuoto. Nessuno le chiede quasi più niente, se … Continua a leggere

Diversi nemici.

Qua attorno ci sono sicuramente i nemici, dei pazzi assassini, dice lui sottovoce parlando tra sé, mentre affila il viso strabuzzando leggermente i suoi occhi, quasi a mostrare la maschera proprio di coloro che teme. Magari quelli mi osservano nell’ombra, senza essere visti, ed aspettano soltanto il momento migliore per colpirmi alle spalle. Non ho paura, dice ancora con convinzione, … Continua a leggere

Semplicemente solo.

Non mi piace chi parla sempre di se stesso, magnificando magari ciò che pensa oppure quello che gli accade. Io sto quasi sempre da solo, forse anche per questo motivo, e vengo spesso a rifugiarmi in questo piccolo caffè, in genere restando per tutto il tempo con la faccia affondata in qualcosa da leggere, un bicchiere sopra al tavolino, e … Continua a leggere

Bisogno di vento.

Il vento muove gli alberi, Piero resta seduto su una vecchia panchina di legno, nel sole pomeridiano. Se n’è andato da casa, ha detto semplicemente alla sua compagna che sente il bisogno di un periodo di riflessione, e così ha lasciato per qualche giorno la sua famiglia con il bambino ancora piccolo, che non può comprendere minimamente la sua assenza, … Continua a leggere

Minima considerazione.

Quando ogni giorno giunge l’ora per uscire dal palazzo composto da uffici dove lavora come impiegata nel reparto che si occupa del personale della sua azienda, lei prova sempre un senso di vuoto. Tutti i suoi colleghi si salutano generalmente con allegria al piano terra mentre strisciano il proprio cartellino nella fessura prima di andarsene, ma lei prova sempre un … Continua a leggere

Vicino al mare.

Il punto di osservazione, dall’alto della sua abitazione, è senz’altro invidiabile: da lì si vedono tantissime cose, ma soprattutto si tiene sott’occhio quasi interamente la strada centrale del centro abitato che, scorrendo proprio di fronte, degrada lentamente da lì fino al mare, costituendo generalmente la passeggiata quotidiana per quasi tutti i suoi compaesani. Lui, sul suo terrazzino di casa all’ultimo … Continua a leggere

Senza storia.

             Sto dietro con noncuranza a questo microfono gracchiante, come se da solo riuscisse a coprire la mia espressione vagamente divertita e potesse lasciarmi libero di pensare ciò che voglio. Fingo di leggere qualcosa di queste carte che ho tirato fuori dalla tasca e che adesso spiego tra le mani, ma prendo solamente tempo, infilo … Continua a leggere

Indisperatamente.

  Lei sembra tranquilla adesso, ma è soltanto dispiaciuta una volta di più per essersi rivolta a Leonardo in modo forse un po’ troppo aggressivo, prendendolo a male parole in fondo solo perché ha detto semplicemente di sentirsi stanco. Lei forse non l’avrebbe neppure voluta una reazione del genere, ma certe cose le vengono ormai del tutto spontanee, ed adesso … Continua a leggere

Al centro del vuoto (ritratto n. 13).

                         Uno dei ragazzi le dice qualcosa a voce alta ridendo, Argenta senza fretta si volta all’indietro come sostenendo una parte, lascia in aria un’impercettibile pausa, poi fa segno di no con la testa, e riprende a camminare guardando avanti a sé in piena tranquillità, allontanandosi. Al pomeriggio generalmente arriva per ultima ed è … Continua a leggere

Raggiungimento della solitudine.

                         Abito al terzo piano di un grande caseggiato piuttosto anonimo, e da un po’ di tempo mi ritrovo certe volte a pensare che dovrei andarmene da qui, anche se non saprei esattamente dove. Non so neppure perché mi sia venuta in mente all’inizio quest’idea, a dire tutta la verità e considerato che in … Continua a leggere

Incertezze sregolate (cortometraggio n. 2).

                          Certe volte ho avuto la convinzione di conoscere perfettamente ciò che dovevo fare, come comportarmi, quali scelte adottare, e durante quelle volte nessuna indecisione è generalmente intervenuta ad interrompere le mie certezze. In altri casi invece è stato più difficile avere le idee chiare, e per quanto mi sia sforzata, difficilmente sono … Continua a leggere

Viaggio improbabile (cortometraggio n. 1).

                         Non mi sento bene, aveva detto Luisa mentre camminava al braccio del marito, impegnata in una delle loro passeggiate domenicali lungo il giardino comunale poco lontano da casa. Forse è sufficiente che mi sieda su una panchina, aveva aggiunto, indicandone una là accanto, in uno spiazzo a ghiaia con la fontanella centrale. Mi … Continua a leggere

Un uomo tra la folla.

            Me ne andavo così, senza una meta precisa, oscillando in mezzo alla gente da un marciapiede all’altro, osservando ogni tanto qualche vetrina di negozio, e osservando le strade trafficate intorno a me, piene di confusione e di grande movimento. Camminavo però con attenzione, stando bene attento a non sbattere contro qualcuno che se ne andava … Continua a leggere

Mosaico di pietre.

                         Costeggio il muro con calma, come faccio sempre, lungo questo marciapiede, prima di giungere a casa. Mi fermo, mi guardo attorno, accarezzo le pietre. Sono solo in questa sera avanzata, lungo la strada un po’ periferica illuminata male da qualche lampione, eppure riesco quasi a sentire le voci di tutte le persone che … Continua a leggere

Questo steccato cadente (dialogo n. 9).

                         Il vecchio sta fermo sopra la veranda mentre osserva Peter che si avvicina costeggiando un tratto ancora in piedi dello steccato di fronte. Non pensa niente in particolare, sa soltanto che tra poco rientrerà in casa per versarsi un altro bicchiere di vino rosso. Peter lo osserva distrattamente camminando con lentezza, e ad … Continua a leggere

Giganti nell’ombra.

                         Resto immobile in preda alla paura. Non so neppure cosa sia che continua a terrorizzarmi, forse soltanto l’incapacità a comprendere: immaginarmi le forme che si profilano nel buio, l’impossibilità a raccogliere persino le più minute informazioni su ciò che potrà avvenire nei prossimi momenti.             E’ come se la realtà si piegasse ad … Continua a leggere

Scena n. 25. La solitudine dell’attore.

                          Volete finirla di trattarmi come un idiota?, aveva detto quasi urlando l’attor giovane mentre stava in piedi sul palco. Se non altro aveva immediatamente ottenuto quasi il silenzio da parte di quella dozzina di suoi colleghi, che durante una piccola pausa delle prove per la commedia che sarebbe andata in scena la … Continua a leggere

Soltanto un sorriso.

                        Certe volte subisco attimi di ansia profonda, come se mi mancasse qualcosa, un elemento fondamentale della mia stessa esistenza. Davanti a me si era seduta una signorina, ed io avevo subito pensato di chiederle qualcosa, porle una domanda generica, sfoderare un qualsiasi argomento per cercare di farla parlare con me, qualcosa che avesse … Continua a leggere

Uno di noi.

                           Riuscendo ancora a conservare alcuni amici fedeli che mi fanno sapere di tanto in tanto le cose che mi riguardano, so per certo che ci sono degli individui che continuano a cercarmi al mio vecchio domicilio, presumibilmente per propormi, non potrebbe essere altrimenti, qualche nuovo contratto, o al massimo per prendere delle … Continua a leggere

Amico di tutti

                         Certe volte potevi incontrarlo nei pressi della stazione ferroviaria, sulla vasta piazza antistante, per esempio, oppure addirittura dentro l’edificio, mentre con attenzione seguiva il tabellone con gli orari delle partenze dei convogli, oppure, con il medesimo interesse, quello degli arrivi. In fondo, poi, tutto questo non aveva molta importanza: girando per strada avevi … Continua a leggere

Ingiustificata solitudine.

                       Alcune conoscenti si erano fermate da me per chiedermi di uscire assieme a loro, ma io avevo risposto, con apparente dispiacere, di non sentirmi troppo bene, e per questo preferivo rimanere a casa, perlomeno quel pomeriggio. Dopo qualche insistenza loro avevano acconsentito alla mia volontà, ma se ne erano andate soltanto promettendo, sia a … Continua a leggere

Differenti solitudini.

                          Quel giorno non c’era anima viva sulle panchine dei soliti giardinetti, nonostante il pomeriggio fosse così invitante, luminoso, con una brezza leggera che faceva muovere le foglie degli alberi e rendeva tutto estremamente piacevole. Leo si era seduto, aveva scorso i titoli della prima pagina del quotidiano che si era portato fin lì … Continua a leggere

(Profilo n. 7). Qualcosa nella vita.

Certe volte davanti a me vedo una macchia. Sul muro bianco della stanza improvvisamente è lì, l’osservo senza muovermi e quella si allarga, lentamente, poco per volta si apre come un fiore colpito dalla luce. I miei familiari mi chiamano dalla sala da pranzo, vogliono che stia con loro, mi sieda al loro tavolo, faccia in modo che la conversazione … Continua a leggere

Per i colleghi che non volano.

Il mio lavoro è monotono. Resto seduto tutto il giorno a questa scrivania, consulto delle carte, leggo certi documenti, metto un segno di spunta su ogni modulo, compilato dal richiedente con i dati che servono, e poi li porto ad un collega. Il mio ufficio è piccolo, senza alcuna caratteristica, c’è soltanto la porta da un lato, e la finestra … Continua a leggere

(Profilo n. 6). Quasi oltre le case.

Un uomo cammina per strada, si guarda attorno, indubbiamente non ha alcuna fretta, tiene le mani sprofondate dentro le tasche di un soprabito logoro, mentre nelle sue idee tutto di quella strada cittadina appare indifferente ai suoi passi. Ci sono persone che lo incrociano, alcuni lo sfiorano, qualcuno forse lo nota, vestito malmesso com’è. Un signore vestito in maniera elegante … Continua a leggere

Dentro queste stanze di casa

La mia gamba è bloccata da un crampo, uno di quelli che rende le fibre muscolari come legno di radica, impossibile da sciogliere. Sto immobile nel letto, da solo, resisto al dolore. Passerà tutto questo, penso, e intanto con i denti serrati rifletto sul tratto di pavimento che mi separa dal mobiletto del bagno dove tengo le medicine. Farei qualsiasi … Continua a leggere

Nel colore rosso

Come ogni giorno lei era tornata a casa, dopo il lavoro. Un’ora più tardi aveva appuntamento in palestra, come tutte le sere, ma pensò che non aveva alcuna voglia di andarci, di fare i soliti esercizi, di scambiare le solite battute con le ragazze che conosceva. Così si era seduta sulla sua poltrona preferita cercando dentro di sé di comprendere … Continua a leggere

Oltre l’ombra di un uomo

Oltre il fiume non c’era niente, solo dei campi a perdita d’occhio ormai abbandonati, lasciati a pascolo per un gregge di pecore che rare volte un pastore volenteroso portava fino lì. Eppure c’era qualcosa tra quelle erbacce senza criterio, come un fascino proprio, di terra lasciata a se stessa, come se tutta quella zona si fosse ribellata spontaneamente a qualsiasi … Continua a leggere

Fuori e dentro ai pensieri di sempre

Da tempo non stavo affatto bene da alcuna parte. Cercavo di mantenermi calmo, ma il problema si presentava continuamente: il mio passato in mezzo ai miei pensieri diventava ogni giorno più ingombrante, tanto da non farmi dormire, da lasciarmi inquieto e angosciato in ogni momento del giorno e anche della notte. Camminavo per tutta la città per cercare di distrarmi, … Continua a leggere

In compagnia della solitudine

Mentre tornavo in città con la mia auto mi chiedevo ancora il motivo della voglia che mi era presa di trascorrere quel pomeriggio domenicale nella casa di campagna di quei miei amici di vecchia data. Ero arrivato da loro in quel primo pomeriggio, dopo avergli fatto una semplice telefonata, e ci eravamo piazzati a goderci il sole nell’ampio giardino, parlando … Continua a leggere

Il principio di qualsiasi pensiero

La brezza leggera di questa mattina giunge piacevole a muovere con delicatezza le foglie degli alberi, e tutti gli oggetti del mondo, pur disposti in maniera spesso casuale, paiono sistemati in modo studiato a creare le coreografie delle scene che probabilmente si svolgeranno nella giornata. Le persone camminano, si salutano a volte, incontrandosi, spesso si sfiorano senza sapere niente l’una … Continua a leggere