Movimenti affrettati.

  La ruota davanti della bicicletta, manovrata come ogni giorno da Gino, forse anche per il peso della sua capiente borsa carica di buste e di pieghevoli pubblicitari da consegnare, era assurdamente andata a strofinare, per puro sbaglio, proprio contro il cemento di un cordolo del marciapiede, lungo un tratto di strada che costeggia alcuni giardinetti privati di Calci, provocando … Continua a leggere

Qualsiasi possibile cliente.

  Fernando ha telefonato, mi ha detto che voleva vedermi, così abbiamo fissato un appuntamento per la fine del mio orario di lavoro. Non so cosa voglia dirmi, non mi ha fatto alcun accenno, e a dire la verità da quando si sono svolte dal notaio le pratiche per l’acquisto dell’appartamento che la mia agenzia gli aveva proposto, lui non … Continua a leggere

Nessuna voglia di uscire.

  Nella stanza disadorna, lui si trova seduto accanto al piccolo tavolo di cucina, con l’avambraccio appoggiato, dal gomito fino a tutta la mano, sopra al piano di marmo, mentre le gambe, accavallate tra di loro in una posizione statica ed in perfetto riposo, sembrano unicamente sostenersi per la propria struttura ossea. Il suo sguardo è appannato e sembra quasi … Continua a leggere

Appetito.

  Certe volte lei si sente strana, come se la propria sensibilità accelerasse durante quei casi, fino al punto di farle percepire dei minimi particolari normalmente ignorati da tutti, divenuti in quei momenti per lei fondamentali nella classificazione delle cose: piccoli dettagli forse senza importanza alcuna, semplici minuzie senza nessun peso, sciocchezze forse, come la posizione degli oggetti, ad esempio, … Continua a leggere

Margini sociali.

  Si presentano casualmente dei periodi in cui all’improvviso mi sento ai margini di tutto. Per certi versi non me ne dispiaccio neppure, immaginando sia la personalità più nascosta di me che in questi casi si fa strada per rivendicare un ruolo e mostrarmi qualcosa che forse in passato è parso sfuggirmi. Così prendo la mia macchina e dopo aver … Continua a leggere

Essere umani.

Piero sta portando fuori il cane, come ogni sera, dopo le dieci. C’è un grande giardino comunale dietro casa sua, giusto duecento metri di marciapiede e poi è arrivato. A fianco parcheggiano le auto, a lisca di pesce, lui costeggia quelle macchine, entra nell’erba, quindi scioglie il guinzaglio, e va a sedersi tranquillo sopra una delle panchine. In genere è … Continua a leggere

Integrità.

La strada di casa mia è stretta, come sono strette le strade di tutto questo quartiere. Quando cammino sul marciapiede piccolissimo devo sempre scendere ogni volta che incrocio qualcuno, perché due persone non riescono a starci. Quando piove poi, tutto si complica per via delle pietre scivolose e degli ombrelli  ingombranti. Spesso ho paura di inciampare, di rimanere con un … Continua a leggere

Lontano dalle opinioni comuni.

            Quasi ogni sera, attraverso i muri sottili di quella palazzina di recente costruzione, si sentiva quella coppia litigare, tanto da non provare più, per quelle urla continue e quegli strepiti, una vera e propria meraviglia. Al contrario, era stato proprio quel silenzio improvviso, iniziato alla metà del mese e proseguito per diverse settimane, a proporre … Continua a leggere

Un percorso da intraprendere coi piedi nudi.

Non c’è una ragione precisa che mi spinga ad andarmene via; eppure è sufficiente che io chiuda gli occhi, mi assenti da questa semplice quotidianità, tolga il presente da tutti i miei pensieri, per sentirmi con naturalezza subito lontana, via da tutto, da tutto ciò che ogni giorno mi circonda, tutto ciò che oramai sento spremuto fino all’osso, che non … Continua a leggere

Scena n. 18. Una ragione per essere se stessi.

Il tempo si è allungato, all’improvviso, e chissà come io non me ne sono proprio accorto, e d’un colpo mi sono semplicemente reso conto di quanto adesso tutto sia più intenso, più duraturo, fin quasi ogni pensiero, ogni pur minima attività da compiere; all’improvviso so che ognuno di questi fatti richiede maggiore impegno, assorbe un’intensità che probabilmente dura più a … Continua a leggere

L’analisi del tempo presente.

Sto seduto nel bar, al margine della piazza di questo paese, mi siedo quasi sempre al solito tavolo dove ho già trascorso una buona parte della mia vita. Forse non avrei dovuto, ma non mi sono mai sentito di occuparmi di altre cose, mi è sempre bastato star qui, andare qualche volta nella saletta sul retro, dove giocano al biliardo, … Continua a leggere

Scena n. 14. Sogni e finzioni.

Ernesto è vestito elegantemente, addirittura con un fazzolettino di seta che sporge dal taschino della sua giacca. Arriva sul palco con passi lenti, fumando la sua sigaretta come se fosse talmente sicuro di sé da non aver bisogno di altro, se non quel suo sguardo ipnotico, quasi malato, di chi vive delle proprie convinzioni, e non ha bisogno di altro. … Continua a leggere

Quasi una mancanza (in margine a -Bionda, naturalmente-).

La strada correva arrotondando le colline coperte di bosco per chilometri e chilometri, serpeggiando quasi senza interruzioni di salite e discese. La vegetazione sui bordi appariva fittissima, colma di rovi e cespugli, a tratti quasi impenetrabile, e in qualche piazzola sterrata apparivano cumuli di legna lasciata a seccare. La grossa auto scivolava sopra l’asfalto interpretando perfettamente il tracciato quasi privo … Continua a leggere

Scena n. 13. Disegno di famiglia.

La donna seduta guarda avanti a sé, come cercando, in ciò che ha di fronte, in un segno sul muro, forse in un soprammobile di quel soggiorno, il senso dei propri pensieri. L’uomo, muovendosi in silenzio, con il bambino per mano, entra nella stanza con lentezza, cercando quasi di non apparire, con l’impermeabile addosso e l’espressione di chi sta subendo … Continua a leggere

Pensieri di vento (estratto di un romanzo inedito).

Forse non potrebbe essere diversamente, penso, mentre continuo a camminare nel vento gelido che mi scompiglia i capelli. Non è affatto un problema di solitudine, dico tra me, ma soltanto il rendersi conto che molte cose non si possono affatto spiegare; intuire magari, averne una percezione immediata e inspiegabile, penso, ma se si mettono in mezzo le nostre amate parole, … Continua a leggere

(Profilo n. 6). Quasi oltre le case.

Un uomo cammina per strada, si guarda attorno, indubbiamente non ha alcuna fretta, tiene le mani sprofondate dentro le tasche di un soprabito logoro, mentre nelle sue idee tutto di quella strada cittadina appare indifferente ai suoi passi. Ci sono persone che lo incrociano, alcuni lo sfiorano, qualcuno forse lo nota, vestito malmesso com’è. Un signore vestito in maniera elegante … Continua a leggere

Scena n. 9. La ricerca della normalità

La luce rischiara una sedia sul palco, nient’altro, solo un uomo seduto, di mezza età, con le mani appoggiate sopra le gambe. Ho sempre cercato di essere retto, dice l’uomo, di seguire gli insegnamenti con cui sono stato educato, al mio fianco ho avuto per tutti questi anni Cecilia, che può confermarlo. Ci sono state anche per me delle occasioni, … Continua a leggere

Distanze sterminate (in margine a -Bionda, naturalmente-)

Non erano ancora le otto, e nel bar di legno la macchina per fare i caffè era già pronta, in pressione, tanto che Sergio aspettava solo che lo raggiungesse il bagnino dello stabilimento balneare ancora indaffarato sulla spiaggia a sistemare le ultime cose, prima di metterci sotto le solite tazzine di ogni mattina. Era bello a quell’ora osservare il mare … Continua a leggere

Soltanto due ore di treno

Mi siedo, sto fermo, mi guardo attorno. Il bar della stazione è enorme e pieno di personaggi diversi, qualcuno più insolito di altri. Non posso rimanere qui a lungo, penso, anche se mi piacerebbe tantissimo. Sto aspettando l’arrivo del treno di Luisa, la mia fidanzata, diciamo così, a due anni di distanza dalla separazione dalla mia prima moglie quest’appellativo mi … Continua a leggere

Scena n. 2. Disperata ricerca.

Sullo sfondo erano stati disegnati degli alberi, e al centro della luce, apparentemente proiettata da un basso lampione, c’era una semplice panchina e un giovane uomo seduto. Una donna cinquantenne entra nella scena con passo malfermo, con espressione sofferente, si guarda attorno, poi dice all’uomo: ho perduto mio figlio; è accaduto diversi anni fa, aveva l’età per andarsene in guerra, … Continua a leggere

Su questa spiaggia deserta (a margine di “Bionda, naturalmente”)

Mi sarebbe tanto piaciuto rimanermene sulla spiaggia assolata, senza niente di cui preoccuparmi, da sola, distante da tutto. Invece dentro la testa i pensieri corrono, mi tengono in uno stato perenne di agitazione, nonostante io avessi deciso che questa sarebbe stata la mia sacrosanta vacanza, il luogo dove preoccuparmi soltanto di me stessa. Fortunatamente il bagnino ogni tanto interrompe il … Continua a leggere

Qui, sotto questo cielo plumbeo

Le nuvole erano spuntate timidamente da dietro le colline, poi si erano come distese e accorpate, e fattesi coraggio avevano iniziato ad avanzare come un fronte unito. Il ragazzo si era sdraiato sull’erba di una piccola radura lontana dove andava ogni volta che litigava con suo padre, ed era rimasto lì, a guardare il cielo e l’arrivo di quelle nuvole … Continua a leggere

La nostalgia del forestiero

Da quando, vent’anni prima, erano morti i suoi genitori a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, lui non era più tornato fin lì. In fondo la sua vita si era sviluppata tutta altrove, non c’era più alcun significato a rivedere il paese della sua infanzia. Eppure, come tutte le cose rimaste a sopire coperte da altri interessi, una voglia incomprensibile … Continua a leggere

Giulia agli amanti della Fine del Giorno

Il sole si spalmava sull’acqua a pennellate in una lunga striscia di mare color oro, verso ponente. L’umidità del maestrale aveva reso intorno le lingue di terra dei semplici profili grigi, senza prospettiva, e l’arenile appariva cosparso di innumerevoli orme, come fosse stato calpestato da folle sciamanti e inferocite. La maggior parte degli ombrelloni e delle sedie a sdraio erano … Continua a leggere

Studenti fuori sede

Certe volte si passeggiava a caso, senza uno scopo. Si andava incontro a qualcosa del quale non si era certi di voler davvero conoscere, ma di cui senza dubbio eravamo curiosi. Quasi ci perdevamo, ogni volta, attorno alla descrizione di un minuto dettaglio, o rapiti dalla invadenza di un particolare che funzionava da fulcro. Si piangeva ridendo, dentro noi stessi, … Continua a leggere

Forse ora. O forse mai.

Tutto era già pronto per la partenza. L’agitazione che provocava quell’alzarsi prestissimo al mattino dopo una notte di sonno leggero e senza sogni, la preoccupazione di non aver pensato proprio a tutto, di essersi dimenticato di qualcosa, di non aver lasciato forse l’ultimo saluto a qualcuna delle persone più vicine, di fare davvero oppure no la cosa giusta con quell’atto … Continua a leggere

Rosi e nient’altro

Avevamo trascorso un lungo periodo cercando lo scopo e le soluzioni da definire. La direzione strategica poi mi aveva assegnato a quella città del Nord, e di quei compagni iniziali con i quali avevo trascorso i primi tempi di clandestinità non avevo avuto più alcuna notizia. Eravamo tre adesso, e ci si era conosciuti nello snodo della metropolitana, un posto pieno … Continua a leggere

Un vecchio senza nome

La sua infanzia per strada se la ricordava costellata di piccoli, scuri, insignificanti, uomini anziani, lenti e silenziosi, che abitavano in qualche casa lungo la strada dove abitava anche lui. Da ragazzi, quando giocavano a pallone nella polvere di un campetto sterrato poco distante, quei vecchietti guardavano, ma senza un grande interesse, girellando attorno come evitando di dare noia, abbozzando … Continua a leggere

Fatti inesistenti

Ero andato in campagna, a stendermi sopra un prato sotto al sole di quella primavera avanzata, per starmene un pomeriggio da solo, pensare un po’ alle mie cose e godermi la bella giornata senza nessuno a cui spiegare cosa stessi facendo. Guardavo le nuvole, ma mi ero portato anche un libro, e mi sentivo sereno, a posto col mondo e … Continua a leggere

1 settembre 2009 – Diverse realtà

Il muro era là, altissimo, e delimitava la strada da qualcosa che restava invisibile. Ogni giorno lei usciva dal suo appartamento per affrontare la monotonia delle cose, della solita vita, e ritrovava quelle pietre di selce, una sull’altra, su in alto, a coprire la vista. Era una vecchia strada la sua, irregolare e tortuosa, ma lei vi abitava da sempre, … Continua a leggere

31 agosto 2009 – Superato l’ostacolo

31 agosto 2009 – Superato l’ostacolo Quando la donna arrivò nel suo ufficio, era talmente presto rispetto all’orario di lavoro normale, che in tutto quel piano della sua azienda non c’era ancora nessuno. Non era quasi riuscita a dormire la notte appena trascorsa, e aveva deciso di alzarsi dal letto quando si era oramai resa conto che era inutile ogni … Continua a leggere

La sequenza.

  Dopo molte incertezze, intuizioni, tentativi, anche la sequenza delle posizioni era stata messa insieme, ed adesso non restava che “montare” il meccanismo e riprovare da capo. Quasi tutti i bambini di quella quinta classe primaria, per tutto il periodo delle prove, erano risultati attenti, partecipi, propositivi, esclusi i soliti due o tre per i quali ciò che facevamo era … Continua a leggere