Progetto sbagliato.

Potrei forse arrivare fino alla fine di tutta questa strada diritta e antipatica, se soltanto lo volessi: poi fermarmi davanti alla sua finestra e magari restarmene li, ad attendere gli eventi possibili. Lei, con ogni probabilità, ad un tratto si potrebbe affacciare, come per rendersi conto del tempo che fa, oppure se magari è più caldo o più freddo di … Continua a leggere

Tema concluso.

Ammazzami, con voce strozzata dal dolore dice lui nel suo sogno ricorrente alla propria compagna. Di fatto è caduto dalle scale, probabilmente, qualcosa si è spezzato tra le fragili ossa della sua schiena, ed adesso è rimasto lì, impossibilitato a compiere qualsiasi movimento. Altre volte invece è accaduto un semplice incidente d’auto, è stato anche travolto mentre attraversava la strada, … Continua a leggere

Silenzio.

Lei cerca qualcosa nella zona buia del palco. Lui, al contrario, apprezza la luce calda di un faretto che gli accarezza leggermente l’espressione. Sono stanca dei nostri continui contrasti, dice lei ad alta voce, come cercando il consenso plateale del pubblico silenzioso presente. Ormai il nostro sembra un perenne disaccordo, qualsiasi sciocchezza è buona per tirare fuori opinioni differenti e … Continua a leggere

Luci della sera.

Lui quel giorno veniva a trovarti, nel tuo piccolo appartamento in affitto, e quella sarebbe stata la sua ultima volta. Quando ti aveva conosciuta, eri separata da tuo marito soltanto da un anno o poco più, e in fondo avevi reagito abbastanza bene alla profonda negatività della situazione. Qualcuno che conoscevi da lunga data aveva messo su un minuscolo bar … Continua a leggere

Lontano da questi pensieri.

Si può vedere spesso nella piazza del paese, Susanna, davanti o dentro all’unico caffè generalmente frequentato da uomini, con i tavolini all’aperto, mentre parla con qualcuno di loro stirandosi con gesto quasi rituale i suoi capelli neri e lisci, sistemandoli inutilmente dietro le orecchie, profondamente convinta, o almeno così sembra, di tutto quello di cui si trova a ragionare. Difficile … Continua a leggere

Oltre la soglia.

Dai, non guardarmi in quella maniera, le dico. Lei si volta in silenzio, prende ancora un sorso del suo caffè, poi sembra interessarsi di qualcosa all’interno della borsetta che tiene accanto. Nella piccola sala del bar non c’è molta gente, fuori dalle vetrine la giornata appare bella, addirittura radiosa. Vorrei alzarmi, penso, senza però trovare neanche un motivo qualsiasi per … Continua a leggere

Più in là di quanto sembri (piccola commedia n. 5).

  Tutto appare quasi come una cosa semplice, pur essendo al contrario molto complessa. Lei è in casa, seduta, osserva a tratti il telefono sopra al mobile del piccolo corridoio, immaginando come potrebbe essere in quel momento la voce di lui. C’è ormai una distanza incommensurabile, pensa, inutile fingere. Poi si alza, va in cucina, apre il frigorifero. Potrebbe cucinarsi … Continua a leggere

L’incognita.

                       Sono una sciocca, riflette Laura mentre torna casa, dopo il lavoro. Me ne vado, le aveva detto lui la sera prima, dopo l’ennesima litigata su cose futili. Lo ha già detto chissà quante altre volte, pensa adesso lei, con un sorriso. E’ una sua caratteristica, quella di volersi sentire sempre libero di fare, di … Continua a leggere

Solamente un ragazzo a cavallo.

                         Non so, dice lei; forse ci potrei pensare. E’ strana certe volte Rita quando parla di alcuni argomenti. Non riesci a capire se una cosa le vada oppure no, pensa lui mentre guarda da qualche altra parte per non dimostrarle di essere leggermente deluso. Certe volte lei lascia delle pause piene di interrogativi, … Continua a leggere

Tentativo di coppia.

Lui non crede nella possibilità di essere diverso da com’è, anche se ogni tanto ci pensa; ci riflette volentieri qualche volta su questa cosa, ma solo per convincersi che non può essere altro che così, e solo pensarci lo fa sentire già meglio, giustificato nel suo modo di essere, convinto di quanto ogni volta comprende di sé. Quando esce dal … Continua a leggere

Scena n. 4. Tempo esaurito.

Le assi di legno del palco avevano scricchiolato quando il signor Calzano era entrato dentro alla scena. Sotto alle luci dei riflettori c’erano le sedie e i tavolini di un bar, sul fondale era stato disegnato il bancone. Mi porterebbe per favore un caffè e mezzo bicchiere di acqua gassata?, disse il signor Calzano al cameriere nello stesso preciso momento … Continua a leggere

Soltanto due ore di treno

Mi siedo, sto fermo, mi guardo attorno. Il bar della stazione è enorme e pieno di personaggi diversi, qualcuno più insolito di altri. Non posso rimanere qui a lungo, penso, anche se mi piacerebbe tantissimo. Sto aspettando l’arrivo del treno di Luisa, la mia fidanzata, diciamo così, a due anni di distanza dalla separazione dalla mia prima moglie quest’appellativo mi … Continua a leggere