Nel fischio del treno

Un giorno sono andato alla stazione dei treni, alla fine di una giornata qualsiasi. C’era calma, anche se era piena di gente. Ho girato avanti e indietro guardandomi attorno, senza far nulla. Mi pareva non mi venisse niente di buono a rimanermene lì, sfaccendato; ma nonostante questo pensiero restavo là dentro a camminare avanti e indietro tra le sale d’attesa … Continua a leggere

Autoritratto

“Davvero, non ha nessuna importanza questo disordine…”, disse lei. Era la prima volta che metteva piede in quella casa, ma l’atmosfera familiare e la luce immobile e calda di quelle stanze la mettevano perfettamente a suo agio. Lui le fece una lieve carezza, poi disse: “Forse è vero, però parla del mio tempo, spesso perso dietro ad altre cose, a … Continua a leggere

Soltanto un paio di scarpe

Stridore di freni di un treno lontano. E’ mattina, Franco si muove dall’angolo dove ha passato la notte. Ha freddo adesso, ma il sole che sorge tra un po’ sarà caldo, lui siederà sopra una panchina e starà subito meglio. Dentro il suo zaino non ce n’è più niente, neanche una briciola di quel pezzo di pane che ha sbocconcellato … Continua a leggere

Niente sarà più come prima

Per anni ho continuato a scrivere poesie, e ancora ne ho voglia. Ma io non voglio dire ciò che dicono le parole. Cioè, non voglio dire solo quello: si tratta di lasciare che qualcos’altro scorra in mezzo alle frasi. La costruzione del pensiero spesso avviene in maniera autonoma: certo, è necessario uno strato minimo di concentrazione su qualcosa, come un … Continua a leggere

Lei sola

Le due donne avevano litigato usando un pretesto, giusto per la voglia che provavano, chissà da quanto tempo, di dirsi qualcosa fuori dai denti. Poi una delle due si era seduta sopra un gradino, in un angolo di quella grande terrazza condominiale attraversata da una parte all’altra da fili di ferro zincato per stendere i panni ad asciugare, e singhiozzando … Continua a leggere

Apparentemente inosservato

Uscire di casa senza avere un progetto preciso per la giornata è un po’ come accettare il divenire naturale delle cose senza usare niente per cambiarne il disegno. Camminare per strada per abitudine, senza un luogo preciso dove recarsi, è come vivere allo sbando coi recettori alzati, pronto a interagire con qualsiasi cosa possa presentarsi davanti, qualsiasi novità davanti ai … Continua a leggere

Amici sul serio

I due amici ormai anziani si erano incontrati per caso lungo la strada, con un leggero imbarazzo da parte di entrambi. Era molto tempo che non si vedevano, e forse avevano talmente tante cose da dire da scoraggiarsi in un primo momento persino ad aprire la bocca. Con uno slancio impulsivo si salutarono con un’enfasi che risultava superiore alle loro … Continua a leggere

Il meccanismo mentale

Probabilmente è solo in un giorno qualsiasi, proprio quando la tua mente è assorbita da altre cose, e in nessun altro momento, che può scattare quel meccanismo al tuo interno che non pensavi neppure di avere. Ci pensi, di getto, mentre lo scopri, ed hai una certezza: è dentro di te il meccanismo, è scattato, devi solo assecondarne l’effetto. Può … Continua a leggere

Il bene del mondo

Lo scooter dei due ragazzi procedeva lento a notte fonda lungo una vecchia stretta strada del quartiere dell’università. In giro non si vedeva nessuno, solo qualche coppia di giovani turisti che cercava il suo albergo, e qualche nottambulo attardato nei pochi locali ancora aperti. Il silenzio in tutta quella zona della città normalmente caotica pareva quasi irreale, e i lampioni … Continua a leggere

Sul palcoscenico

“Non c’è da preoccuparsi, va tutto bene…”, disse qualcuno del pubblico a bassa voce, ma facendo risaltare le parole nel silenzio e dal buio della sala. All’attore, che stava interpretando la parte finale del monologo di un personaggio triste e angosciato, gli parve quasi una battuta studiata, forse addirittura un elemento di improvvisazione architettato dall’autore del pezzo tetrale, così cercò … Continua a leggere

Dietro le spalle

C’erano giorni o momenti in cui ci pareva che l’arte, la cultura, e in modo speciale i manufatti del passato che si potevano ammirare lungo le strade del centro, quelle facciate dei palazzi o quei particolari degli archi e delle porte, ci rivelassero i loro segreti, il loro linguaggio particolare, la chiave di lettura manifesta ma incastonata dentro ad una … Continua a leggere

Caduta libera

Respiro ancora, nonostante tutto. Sono fermo, immobile, a terra, forse in una posizione innaturale, e cerco, tra i dolori fortissimi che provo, di capire cosa mai sia successo, anzi, di comprendere com’è possibile che io sia ancora vivo. Un tirante dell’impalcatura ha ceduto, c’è voluto un attimo, neanche il tempo sufficiente ad allungare d’istinto una mano per sorreggermi, sfiorando per … Continua a leggere

Una bicicletta da palcoscenico

Le assi del palco avevano scricchiolato quando ero entrato in scena camminando con calma, e le luci dei riflettori avevano avuto come un sapore caldo e mieloso nel loro fendere il buio in modo così risoluto. Rientrare in quello spazio, sopra quel legno polveroso, dentro a quelle chiazze di luce, era un po’ ritrovare lo spirito giusto, il senso, il … Continua a leggere

Meglio evitare

L’uomo e la donna camminavano lentamente lungo il marciapiede. Lui si sentiva orgoglioso, insieme loro due formavano proprio una gran bella coppia, ma soprattutto gli sembrava come se un alone di completezza circondasse il loro starsene assieme, come se niente fosse in grado di incrinare quella loro complicità. Se si concentrava riusciva a vedere con gli occhi degli altri quel … Continua a leggere

Vicino al porto

Una stessa immagine, un identico pensiero, tutto pare combaciare, come un miracolo di sintonia. Basta un sospiro, si torna a fermare lo sguardo nello stesso punto, immaginandoci lo stesso risultato, e invece qualcosa si è mosso, c’è una variazione, e quegli aspetti non sono già più gli stessi: è passato ancora un minuto, che dico, solo un momento, ed adesso … Continua a leggere

L’espressione beffarda

E’ sotto al mio piede sinistro tutto il segreto. Fin da quando ero piccolo si era rivelata una strana macchia nella pianta di quel piede, dapprima appena accennata, poi con gli anni sempre più chiara, che a dire la verità non mi aveva mai dato fastidio, anzi, mi aveva spesso fatto ringraziare la natura per non averla piazzata in parti … Continua a leggere

Fuori dal coro

Il taglio nella gamba era profondo. Subito dopo essere caduto su quel ferro appuntito, il bambino non aveva potuto fare a meno di piangere, ma lo aveva fatto comunque con dignità, non mostrando ai compagni la paura, solo la sofferenza, il dolore vivo che provava. Gli altri lo avevano soccorso, ma quel sangue che usciva dalla ferita pareva inarrestabile, nonostante … Continua a leggere

Chiuso in se stesso

Il sibilo era forte, insinuante. Nel silenzio dell’aperta campagna a tratti pareva un urlo, un richiamo di pericolo. Inutile chiudersi le orecchie, il sibilo c’era comunque, pur non lasciando capire in alcun modo la direzione di provenienza. Fuori il vento a grandi folate spazzava l’erba rada e gli alberi scheletrici, ma pur mescolandosi assieme, e qualche volta coprendolo, non era … Continua a leggere

Il dovere più forte

Durante un periodo un po’ particolare di diversi anni fa, in seguito alla confidenza che una persona mi aveva fatto a proposito dello psicanalista da cui era in cura, iniziai ad annotare ogni mattino ciò che ricordavo dei miei sogni notturni, in considerazione dell’importanza di questa materia sostenuta da quel medico. Nello stesso periodo un ragazzo mi confidò che dormire … Continua a leggere

Animo poetico

Leggere poesie davanti al pubblico non sempre risultava facile. Si trattava di preparare bene i testi, imparare a memoria tutte le scansioni, le intonazioni dei passaggi, gli appoggi da mettere su una sillaba o sull’altra, e poi scandire bene le parole, in modo che il testo risultasse chiaro a tutti. Lei aveva iniziato per caso, da autodidatta, andando dietro a … Continua a leggere

Zeus

I ragazzi della compagnia si erano abbondantemente annoiati anche quella sera, restandosene lì seduti in maniera scomposta sulle solite panchine del giardinetto nel loro quartiere. Qualcuno aveva anche portato due piccoli diffusori per ascoltare la musica, e per un po’ si era parlato animatamente delle solite cose, ma alla fine nessuno di loro aveva più saputo che dire, così tutti … Continua a leggere

Studenti fuori sede

Certe volte si passeggiava a caso, senza uno scopo. Si andava incontro a qualcosa del quale non si era certi di voler davvero conoscere, ma di cui senza dubbio eravamo curiosi. Quasi ci perdevamo, ogni volta, attorno alla descrizione di un minuto dettaglio, o rapiti dalla invadenza di un particolare che funzionava da fulcro. Si piangeva ridendo, dentro noi stessi, … Continua a leggere