Amici sul serio

I due amici ormai anziani si erano incontrati per caso lungo la strada, con un leggero imbarazzo da parte di entrambi. Era molto tempo che non si vedevano, e forse avevano talmente tante cose da dire da scoraggiarsi in un primo momento persino ad aprire la bocca. Con uno slancio impulsivo si salutarono con un’enfasi che risultava superiore alle loro effettive intenzioni, poi decisero, dopo i semplici convenevoli, di andare a sedersi in un caffè lì vicino per parlare con un po’ più di calma. Avevano condiviso così tante cose fino a dieci- quindici anni prima e per così tanto tempo che adesso anche gli atteggiamenti, i gesti, le espressioni di ognuno, apparivano noti, familiari, quasi scontati per l’altro. Si scambiavano frasi leggere, misurando le vecchie battute scherzose che avevano usato tanti anni prima, ridendo di gusto nel ricordo di qualcuno frequentato da ambedue in quell’epoca, e come accadeva in passato ritrovando in fretta la sintonia di sempre; poi finalmente avevano iniziato a parlare ognuno di sé e del proprio vissuto. Si erano persi così come succede quando gli impegni, la famiglia, il lavoro, assorbe ogni momento della propria giornata, e alla fine ambedue si erano sentiti distanti, senza possibilità di riannodare i rapporti. Succede, era quasi inutile dirselo, e anche adesso era un po’ così, c’era qualcosa che si era interposto tra loro, era evidente, anche se un vento diverso pareva aleggiare nell’aria. Avevano tempo, ambedue, quella mattina, potevano dire, spiegarsi, forse ricucire la loro amicizia. Eppure qualcosa pareva non volersi aggiustare, come se un filo di astio fosse rimasto tra loro da chissà quanto tempo. Avevano avuto un progetto, in passato, ma l’uno si rammaricava di essersi perso per troppo tempo dietro a qualcosa di poco influente, l’altro di non aver dato il giusto peso a quella stessa opportunità, così da risultare ambedue poco soddisfatti di quello che era successo, ma per motivi completamente diversi. In fondo era da persone normali avere fallito in qualcosa o aver perso tempo dietro a dei sogni irrealizzabili, ambedue ne erano coscienti, ma era come se ancora adesso si addossassero l’un l’altro la responsabilità di quei risultati scadenti. Non era insoddisfazione la loro, ma consapevolezza che forse, con un minimo sforzo, avrebbero potuto ottenere di più, trovare un maggiore appagamento nelle cose in cui avevano creduto e in cui si erano impegnati per tanto tempo negli anni passati. Ma non potevano lasciare che una cosa del genere restasse ancora nell’aria, così, dopo una pausa di riflessione, uno disse: “Bisogna ambedue fare uno sforzo e metterci sopra una pietra…”. L’altro sul momento si sentiva come ribollire, poi si guardò attorno con calma, osservò le sue mani, la tazzina del caffè sopra al tavolo, poi disse: “Dobbiamo trovare un nuovo progetto, qualcosa in cui impegnarci di nuovo…”. “Si”, riprese l’amico, “Sono disposto a seguirti, ma non è questa la cosa importante, lo sai…”. “Hai ragione”, concluse l’altro, “Dobbiamo prenderci meno sul serio; solo così saremo soddisfatti di noi…”.

Bruno Magnolfi

Amici sul serioultima modifica: 2010-02-21T21:46:35+01:00da magnonove
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