Genio e furbizia.

  Osservo questi quattro tizi che ancora stanno attorno a me, e so per certo che da loro non mi arriverà mai niente di buono. “Siete delle nullità”, dico a tutti con voce non particolarmente alta, giusto per vedere se alla mia provocazione qualcuno abbia voglia davvero di reagire. Invece si mantengono tutti zitti, anche se proseguono a guardarmi, e … Continua a leggere

Avanti così.

  “Tu; si, sei proprio tu che mi fai confondere”. Dentro la stanzetta adibita ad ufficio si prendono le telefonate di richiesta dei preventivi, e certe volte quando il lavoro della giornata termina particolarmente presto, ci si ritrova a chiacchierare, in quei cinque o sei che fanno parte della squadra, per spiegare ciò che è stato fatto in quei giorni, … Continua a leggere

Meno di niente.

  “Il controllo delle persone quando arrivano qui è un’attività della massima importanza”, dice la donna attempata al giovane volontario che risulta da oggi in forze presso quella mensa per i poveri. “Qualche attaccabrighe mezzo ubriaco lo trovi quasi sempre in mezzo a tutti gli altri, purtroppo non c’è niente da fare”. Il ragazzo la guarda, annuisce, comprende benissimo cosa … Continua a leggere

Dentro l’edificio.

  Vado avanti lungo questo corridoio poco illuminato senza neanche sapere dove porta, anche perché arrivato a questo punto non posso proprio fare nient’altro. Non ricordo neppure in quale maniera io sia entrato dentro questo edificio, e soprattutto non conosco affatto il motivo che mi ha portato in questi ambienti, però tutte le porte che ho incontrato fino adesso durante … Continua a leggere

Sostituzione di componenti.

  “Sono stanca”, dico quasi con indifferenza alla mia amica di sempre. Lei ride, è una persona solare, piena d’entusiasmo, positiva, difficile farle immaginare degli stati d’animo diversi dai suoi. “Non capisco di cosa”, dice lei alla fine. Entriamo nel centro commerciale senza avere niente di particolare da acquistare, e difatti, dopo un breve giretto nel lungo corridoio coperto dove … Continua a leggere

Illustre sconosciuto.

  Mi sento completamente  demoralizzato. Così mi infilo in questo caffè-libreria dove ho saputo che oggi presentano una raccolta poetica, ed un tizio senza microfono dice a cinque persone che ha di fronte, che lui ha capito tutto, e che qualcosa dovrà pur succedere. Mi siedo ed ascolto distratto degli elogi e molti complimenti da parte di ognuno per tutti … Continua a leggere

Finalmente a casa.

  “Ha visto che bella frutta, signora”, fa lei ad una donna che passa, mentre continua instancabilmente a sistemare le arance e i mandarini nelle cassette sopra la sua bancarella del mercato rionale. Ormai sono anni che fa quella vita, ma non si lamenta, anche se c’è da alzarsi presto ogni mattina, stare tanto tempo all’aperto, e poi ci sono … Continua a leggere

Complotto inesistente.

  “Lasciami perdere”, gli fo subito quando apro l’uscio. Poi mi giro lasciando socchiusa la porta, ed il mio vicino di casa con l’espressione più seria che riesce ad assumere, mi segue nel mio piccolo appartamento in affitto. Così prendo due birre dal frigo, una l’appoggio sul tavolo, e subito dopo apro la mia; lui si serve senza dire niente. … Continua a leggere

Giuste opinioni.

  L’agenzia delle assicurazioni non è molto grande, ed esclusa una sala ampia che tramite una vetrina opaca si affaccia sulla strada adiacente, per il resto ha soltanto due uffici sul retro. In tutto sono in quattro i dipendenti a lavorare là dentro, escluso il dirigente della compagnia che comunque si fa vedere soltanto per un paio d’ore al massimo … Continua a leggere

Finta libertà.

  Le giornate scorrono identiche. Entro senza entusiasmo in un piccolo supermercato del mio quartiere all’ora di chiusura, giusto per acquistare qualcosa da mangiare a casa più tardi, ma non so neanche decidere di che cosa avrei davvero voglia. Scorro gli scaffali ed alla fine prendo solo una confezione di birre, del pane e del formaggio, considerato che non ho … Continua a leggere

Giro di giostra.

  Pomeriggio. Lui entra nell’ufficio postale affollato e prende il numero per il turno allo sportello. Poi si libera un posto a sedere accanto ad una signora coi capelli probabilmente tinti ed il vestito sgargiante. “Sempre pieno di gente”, fa lei. Lui si limita a sorridere, non sapendo cos’altro dire. I numeri scorrono lentamente sullo schermo di un grande visore, … Continua a leggere

Cantante improvvisa.

  “Mi sarebbe sempre piaciuto cantare”, dico io quasi in un sussurro. Poi ruoto leggermente la testa ed il dorso, per osservare se dietro di me qualcuno per caso avesse ascoltato con curiosità le mie parole, mentre io, con la mia amica di sempre, proseguiamo a fare la fila alla biglietteria di questa sala cinematografica, per assistere tra poco ad … Continua a leggere

Disposizione amichevole.

  “Certe volte vorrei proprio andarmene da qui”, dice lui. “Non è solo il lavoro, ma soprattutto è questa mentalità che c’è in giro che non riesco più a sopportare”. Così tira un sasso nell’acqua del fiumiciattolo che lentamente gli scorre davanti, e guarda le piccole onde che subito si formano, fino a far tremolare l’erba dell’argine. L’altro non dice … Continua a leggere

Spiegazioni superflue.

  In certe serate si fanno vedere anche le due sorelle, presso il solito circolino dove tutti i ragazzi trascorrono il tempo, in genere lasciandosi andare a delle battute di spirito piuttosto scontate, o restando semplicemente seduti davanti ai tavolini di plastica, con una lattina di birra in una mano, e conservando una calma quasi proverbiale, adatta per prenderne un … Continua a leggere

Risposte indefinibili.

  “Ho bisogno di aiuto. Forse anche soltanto per comprendere la mia situazione, visto che non so neppure spiegarmi come sono capitato qui in mezzo a voi”, dico a questo amico che ho appena conosciuto; “però mi sono reso conto che se qualcuno non mi dà una mano, presto per me finirà sicuramente poco bene”. Lui mi guarda con sospetto, … Continua a leggere

Completamente guarita.

  “Oggi sto bene”, dice lei mentre l’infermiera entra dentro la camera per farle la solita iniezione e raccogliere i parametri di base del suo stato di questa mattina. Sorride, ma non è una grande novità, visto che anche sotto agli attacchi di dolore più forti riesce a resistere e a non lamentarsi. “Forse ho soltanto qualcosa che non va … Continua a leggere

Ovazione commossa.

  “Basta insomma, dobbiamo finirla”, dico io con voce alta e rabbiosa, senza avere neanche un vero motivo per fare così l’irritato. Il fatto è che stasera voglio mettermi in mostra con quelli che mi conoscono, far vedere che ho anche una forte personalità, delle caratteristiche spiccate, capaci di farmi tenere testa a chiunque mi si para davanti, figuriamoci poi … Continua a leggere

Vicino limite.

  Quando infine giunse a salire sopra al vagone ferroviario, lei si sentì già stanca, nonostante la luce del giorno non si fosse ancora del tutto diffusa nell’aria fredda della mattina. Era comunque sufficiente un’ora circa di treno locale per arrivare a destinazione, e lei confidava di trovare un buon posto caldo e comodo nello scompartimento, dove riposarsi e magari … Continua a leggere

Ritmo benigno.

  Il pedale di destra produce un piccolo rumore, una specie di leggero scricchiolio metallico che non dà alcun luogo a conseguenze, ma nel girare forma come un ritmo costante, una musicalità monotona e identica nel tempo, a cui ci si affeziona con rapidità, mentre prosegue ad accompagnare come un sottofondo sonoro il breve viaggio che lei compie dalla abitazione … Continua a leggere

Discorsi sbagliati.

  “Non posso credere che tutto possa finire così”, fa lei. Poi accosta una mano al muretto e ne accarezza le asperità delle pietre da cui è composto, come per rendersi conto che quello che sta guardando in questo momento corrisponda realmente a ciò che può anche sfiorare. Lui resta appoggiato di schiena, osserva la strada di fronte, cerca le … Continua a leggere