Neanche una sola parola.

  Nel condominio la conoscono tutti. Una ragazza timida in apparenza, ma che sa nascondere, almeno così dicono alcuni, una personalità contorta, poco comprensibile, certe volte sfuggente. Lungo le scale, quando scende dal suo appartamento, tiene lo sguardo basso, raggiunge rapidamente l’uscita e poi, senza mai indugiare, se ne va lungo la strada, evitando di intrattenersi a parlare con qualcuno … Continua a leggere

Qua non c’è posto.

  E’ lui, è il colpevole, si dice in giro. Tutti hanno iniziato a parlarne negli ultimi tempi, dopo che per qualche anno era stato quasi ignorato dagli abitanti di questa cittadina, praticamente fin dall’epoca in cui si era trasferito giungendo da chissà dove per fare l’insegnante di musica nelle scuole di qua. Molti avevano mostrato un’indifferenza generale verso le … Continua a leggere

Modi differenti.

  “Sono scemo”, mi dico ogni volta che affronto con la solita determinazione qualcosa che magari neppure conosco, magari solo per il gusto di mettermi ad individuare quale sia il mio vero limite. Poi mi riprendo, e capisco quasi sempre di aver esasperato il mio egocentrismo, così cerco almeno di rientrare nei ranghi, e tento anche di dimenticare rapidamente tutte … Continua a leggere

Difficili equilibri.

  Davanti alle due finestre del suo piccolo appartamento al primo piano dove abita da sempre, Consuelo può vedere, dal lato opposto dalla strada cittadina, un piccolo supermercato, un caffè, ed un laboratorio artigianale di bigiotteria. Sono in quattro a produrre collane ed orecchini là dentro, compreso il proprietario, e da quasi un anno c’è anche un ragazzo alto e … Continua a leggere

Svendita di idee.

  Cammino senza fretta a fine mattinata sul largo marciapiede che corre lungo il viale alberato, e lascio che questo sole pallido di oggi mi piova addosso ogni tanto, filtrato a tratti dalle fronde e dai rami sopra di me. Mi fermo poi davanti ad un grande negozio di mobili, e cerco del mio amico, che poi è il figlio … Continua a leggere

Spiegazioni superflue.

  In certe serate si fanno vedere anche le due sorelle, presso il solito circolino dove tutti i ragazzi trascorrono il tempo, in genere lasciandosi andare a delle battute di spirito piuttosto scontate, o restando semplicemente seduti davanti ai tavolini di plastica, con una lattina di birra in una mano, e conservando una calma quasi proverbiale, adatta per prenderne un … Continua a leggere

Ritmo benigno.

  Il pedale di destra produce un piccolo rumore, una specie di leggero scricchiolio metallico che non dà alcun luogo a conseguenze, ma nel girare forma come un ritmo costante, una musicalità monotona e identica nel tempo, a cui ci si affeziona con rapidità, mentre prosegue ad accompagnare come un sottofondo sonoro il breve viaggio che lei compie dalla abitazione … Continua a leggere

Discorsi sbagliati.

  “Non posso credere che tutto possa finire così”, fa lei. Poi accosta una mano al muretto e ne accarezza le asperità delle pietre da cui è composto, come per rendersi conto che quello che sta guardando in questo momento corrisponda realmente a ciò che può anche sfiorare. Lui resta appoggiato di schiena, osserva la strada di fronte, cerca le … Continua a leggere

Materiali aridi.

  “Sono io a sbagliare”, dice con piglio. Poi si prende una pausa durante la quale si sposta di circa un metro. “Anche se la differenza tra essere giusti o in errore è sempre minima, quasi una stupidaggine”, conclude. L’operaio sul ponteggio prosegue a parlare con un altro operaio, ma senza guardarlo, mentre ambedue continuano a stendere l’intonaco fresco sulla … Continua a leggere

Libertà solo apparente.

  “Ancora uno, per favore”, dico alla ragazza che ci porta da bere, mentre assieme agli altri proseguiamo a giocare nella saletta fumosa sul retro del locale, concentrati sopra al panno verde oliva del nostro biliardo. “Non c’è niente di male, se provo un tiro a tre sponde”, fo agli altri senza aspettarmi da loro alcuna risposta. Ad uno che … Continua a leggere

Buio, intorno al rifugio.

  “Arrivo”, gli fo, dopo che lui ha già bussato diverse volte ai vetri della finestra che si affaccia sul retro della mia casa. Forse oggi non avevo neppure troppa voglia di uscire dalla mia cameretta, penso, ma è evidente che in questo momento ormai non ne posso proprio fare a meno. Il mio amico viene quasi tutti i pomeriggi … Continua a leggere

Tolleranza zero.

  “Ogni tanto mi capita di fare qualche stupidaggine”, dice lui ad un conoscente del suo quartiere che ha incontrato proprio all’ufficio postale, mentre ambedue stanno facendo la fila per pagare qualche bolletta allo sportello. “Forse dovrei addirittura smetterla di andare sempre allo stadio,  perché quando sto da quelle parti perdo quasi completamente il senso delle cose”, dice con una … Continua a leggere

Come tra ebrei.

  Si ritrovano almeno un paio di volte la settimana a casa di una di loro, sempre nei pomeriggi dopo la scuola, e si sistemano sedute sul divano o nelle tante comode poltrone di una zona dell’ampio salone dell’abitazione della famiglia di lei, e lì generalmente si parlano, ridono, si divertono, si scambiano opinioni relative agli insegnanti e ai loro … Continua a leggere

Numeri e basta.

  Anche questo tardo pomeriggio è come sempre: i ragazzi annoiati stazionano sulle panchine della piazzetta, qualche anziano poco lontano sembra osservarli per curiosità, ma con la faccia di chi li vuole soltanto compatire. Non c’è molto da dirsi, oltre a parlare della scuola: le solite battute spiritose, i soliti argomenti di sempre, solo qualcuno più timido tra loro da … Continua a leggere

Niente da fare.

    “Ci sono”, dico mentre arrivo trafelato nella saletta del circolo dove con i ragazzi ci ritroviamo quasi ogni sera. Diversi tra i presenti rispondono con un’esclamazione, anche se in quattro continuano a giocare a boccette come se niente fosse. Sono in ritardo come sempre, loro probabilmente mi hanno aspettato a lungo per la sfida pattuita, poi però si … Continua a leggere