Qualunque serata (piccola commedia n. 2).

Scorre lentissimo il tempo certe volte; resto seduta davanti alla televisione, mio marito nella stanza di là sento che muove qualcosa, probabilmente è ancora indaffarato con il suo lavoro, penso. Mi alzo dalla poltrona senza alcuna idea in testa, fuori è scuro, cammino per la stanza e poi, quasi rispondendo ad un automatismo, indosso la mia giacca pesante ed esco … Continua a leggere

Scienza dell’ipocrisia (piccola commedia n. 1).

Al fondo di me stessa ho una ferita ancora aperta, dice Anna. L’altra non le risponde niente, osserva distrattamente qualcosa nella sua tazza di caffè, poi torna a guardare senza grande interesse le espressioni della sua amica mentre parla. C’è sempre la necessità che il tempo riesca lentamente a digerire tutto quanto accade, dice ancora Anna; magari restituendoci un presente … Continua a leggere

Suggestioni del tempo (cortometraggio n. 6).

Molti anni dopo che tutto quanto si sia svolto, la donna ormai attempata scende dal treno alla stazione del paese, sorride con leggerezza a chi incontra camminando con il suo passo svelto, e giunge velocemente, come fosse proprio la sua meta, fino al ristorante dove tanti anni prima ricorda di aver quasi insediato il proprio ufficio di relazioni sociali. Ricorda … Continua a leggere

Ultimo erede.

Non credo vivrò molto a lungo. Già da qualche tempo provo dei dolori infidi in varie parti del corpo, e grazie a quelli non riesco più a dormire dei veri e propri sonni tranquilli. Anzi, proprio per questo motivo, ormai mi sveglio sempre molto presto al mattino, ancora prima che si inizino ad avvertire lungo la strada, pur molto lontani, … Continua a leggere

Identica voragine.

È proprio nell’attimo stesso in cui rientra a casa, quando chiude la porta alle sue spalle, che Lucia si sente profondamente sola, pur avendo magari passeggiato fino ad allora in compagnia soltanto dei suoi pensieri. Sua mamma è lì, come sempre, davanti alla televisione, e la saluta nel solito modo; poi come fa spesso le chiede subito qualcosa, e lei … Continua a leggere

Aria fresca su Fiesole.

Tutto questo tempo è trascorso così in fretta che non avrei mai immaginato di ritrovarmi già a doverne tirare le somme, dice lei con voce bassa, come parlasse tra sé. Lui la guarda per un attimo, senza pronunciare alcuna parola; forse vorrebbe sorridere per la frase che ha ascoltato, mostrando in qualche modo superiorità rispetto a quella che reputa una … Continua a leggere

Equivoci.

Quando ho cercato di uscire dall’ufficio postale mi sono subito reso conto che qualcosa non andava. Difatti avevo appena starnutito, cosa per me piuttosto usuale in questo periodo, ma una lunga striscia di muco mi si era impataccata sopra la giacca. Perciò mi sono subito rivolto ad un impiegato chiedendogli dove fosse il bagno, ed immediatamente mi sono chiuso dentro … Continua a leggere

Bisogno di vento.

Il vento muove gli alberi, Piero resta seduto su una vecchia panchina di legno, nel sole pomeridiano. Se n’è andato da casa, ha detto semplicemente alla sua compagna che sente il bisogno di un periodo di riflessione, e così ha lasciato per qualche giorno la sua famiglia con il bambino ancora piccolo, che non può comprendere minimamente la sua assenza, … Continua a leggere

Eventuali sciocchezze.

Tutte le cose si sistemeranno, uno di questi giorni. Si tratta solo di avere pazienza. Paolo pensa molto mentre cammina, l’attività cadenzata gli fa sentire tutto più vicino,  quasi possibile, ed ogni idea realizzabile con facilità. L’aria è ancora frizzante, gli alberi del viale hanno le prime gemme sui rami, Paolo, conservando il suo passo svelto, va verso l’ufficio. Non … Continua a leggere

Meravigliosa semplicità.

Certe volte lei si sente disperata. Non perché abbia un motivo preciso per sentirsi così. Al contrario, è proprio perché non ha nessuna vera ragione per cui soffrire. Si sente svuotata di tutto, ecco, come se non avesse motivi neppure per tirare avanti. Durante qualche pomeriggio, nel corso della settimana, si vede con sua cugina, passeggiano, vanno a sedersi dentro … Continua a leggere

Aspetti importanti.

Cammino, non posso fare altro. Raggiungo rapidamente il luogo indicato dagli altri, quello che anche il mio intuito e la mia sensibilità hanno recepito come il posto giusto; quindi mi fermo, attendo magari che accada qualcosa, oppure, anche se non succede proprio un bel niente, resto immobile almeno per qualche momento, a godermi la soddisfazione di stare esattamente dove desideravo. … Continua a leggere

Minima considerazione.

Quando ogni giorno giunge l’ora per uscire dal palazzo composto da uffici dove lavora come impiegata nel reparto che si occupa del personale della sua azienda, lei prova sempre un senso di vuoto. Tutti i suoi colleghi si salutano generalmente con allegria al piano terra mentre strisciano il proprio cartellino nella fessura prima di andarsene, ma lei prova sempre un … Continua a leggere