La traccia di niente.

                         Ho visto una lunga nuvola bianca e sfilacciata oggi, quasi uno strappo a dividere due metà di qualcosa, un prima e un dopo, per esempio, come se invece di una gradualità quasi aritmetica il tempo avesse avuto all’improvviso un’interferenza inspiegabile, qualcosa che ne avesse calcato un vero e proprio spartiacque; così pensava il … Continua a leggere

Le cose quando vanno come dovrebbero.

             No, non date fastidio, avevo detto piano ai due tizi che avevano continuato fino ad allora a ridere sguaiatamente, sbocconcellando i loro panini imbottiti davanti ad un paio di grandi bicchieri di birra. Non c’era nessun altro in quella tavola calda lungo la strada, ed io, di passaggio, ero entrato quasi distrattamente là dentro … Continua a leggere

La prima di ogni volta.

                         Chissà se tra qualche tempo ci sembrerà persino assurdo che adesso siamo giunti a dirci queste cose, diceva lei. Basta poco, un’inezia, e questi nostri atteggiamenti risulteranno superati una volta per tutte, e sembreranno retaggio di tempi arcaici, quando ancora si stava dietro a cose come i sentimenti e altre sensazioni elementari, mostrando … Continua a leggere

(Profilo n. 11). Per abitudine.

                        Certe volte mi dispiace proprio. Guardo nel buio la mia donna che finalmente si è addormentata e vorrei quasi dirle che non volevo trattarla così, non era mia intenzione offenderla, alzare le mani su di lei. Però ci sono dei giorni in cui sto male, lei deve capirlo, ci sono momenti in cui non … Continua a leggere

Futuro prossimo (ripresa cinematografica n. 3).

                         Il viale è bello e tortuoso, l’immagine che ne traggo discende da una macchia di verde data dai grandi alberi che sembrano affastellarsi laggiù in prossimità della curva, e arretrando costeggia la carreggiata d’asfalto, fino a giungere nei pressi della panchina dove sono seduto ad osservare le rare auto che transitano. Tengo le … Continua a leggere

Al cospetto di un pensiero diverso.

                         Corrado entra in casa, si siede, aspira la tranquillità che emana dalle sue cose, da quegli oggetti comuni da cui è circondato. Immagina qualcuno, là dentro, accanto a lui, un personaggio qualsiasi, inventato, che si muova lentamente lungo la parete, e che semplicemente osservandolo sia in grado di ricavare un giudizio su quella … Continua a leggere

Il duello.

                         Qualcuno da fuori chiama a voce alta il nome di Caterina, e la donna, nel sole e nel caldo del pomeriggio estivo, esce svogliatamente sulla soglia del suo piccolo appartamento al piano terra, scansando la tenda a nastri di plastica quanto basta per vedere chi sia che la sta cercando. Non si aspetta … Continua a leggere

Nel mondo degli uomini.

                         L’uomo era entrato nel bar, aveva scelto un tavolo libero e si era seduto. Al cameriere che si era accostato aveva ordinato un caffè, quindi aveva aperto svogliatamente il giornale con calma. Poco dopo al suo fianco era arrivato qualcuno che lui conosceva, gli aveva appoggiato una mano sopra la spalla e aveva … Continua a leggere

Uno per volta.

                        C’era buio in tutto il corridoio, tanto quasi da infondere una leggera ma tenace sensazione di oppressione, come se soltanto aprendo la finestra in fondo a quello spazio piuttosto ristretto si fosse potuto respirare davvero. Il silenzio regnava. Una specie di scricchiolio però era parso giungere da dietro una porta che si apriva … Continua a leggere

(Profilo n. 9). Accanto al muro.

                         Mi soffermo ad osservare la campagna, certe volte, quella che si vede da qui, oltre questo vecchio muretto di pietre che costeggia la strada dietro al paese, mentre serpeggiando scende dalla nostra collina. Incontro qualcuno, ci salutiamo, ma basta uno sguardo, non c’è bisogno di dirsi qualcosa, assaporiamo la giornata che scorre con … Continua a leggere

Via da qui.

                                                  Elisa adesso era rimasta da sola a quel tavolino, sotto agli ombrelloni bianchi del bar all’aperto. Non era stata capace di parlare sinceramente all’amica con la quale aveva passato quella mezz’ora, e anche se qualcosa superficialmente aveva accennato, adesso pensava di scriverle un biglietto nel quale con … Continua a leggere