Ordinaria sanità.

Provo un dolore forte, invalidante, improvviso, dentro l’ addome. Mi piego su un fianco, spengo la luce, stringo le mie viscere con uno sforzo, e dopo un attimo, nonostante tutto, il buio della stanza torna a darmi la momentanea sensazione di protezione avvolgente che cerco. Poi esco, indosso uno spolverino che copra la mia sofferenza e raggiungo la strada. Al … Continua a leggere

Capacità critica.

Non ci vuole niente a superare il forte senso di fastidio ed andare fino all’ufficio comunale per i reclami, pensa Lilia. In fondo è un suo diritto di cittadina riuscire a farsi rispettare. Intanto la puoi trovare seduta su una panchina dei giardinetti con gli occhi affondati dentro alle pagine di qualche libro, generalmente preso in prestito alla piccola biblioteca … Continua a leggere

Tempo perso.

Si riconosce subito, è quasi sufficiente sentirne la voce. Cammina per strada ed in molti si voltano per osservarlo; però è anche vero che altri lo ignorano, e spesso si comportano con lui come se fosse una persona qualsiasi. Non ha alcuna importanza, spiega Renato ad un microfono, credo in ogni caso di essere rimasta una persona semplice, in tutto … Continua a leggere

Quella volta.

Sul piccolo palco adesso non è rimasto nessuno. Svogliatamente sistemo i cavi e i microfoni, ma ho ancora nelle orecchie tutta quella musica, tutto quel ritmo, e soprattutto il suono del sassofono che stasera mi vibrava tra i denti come poche volte è già successo, quasi andasse da sé, libero e fluido, a far rimbalzare sopra le persone le note … Continua a leggere

Dietro la porta.

Se rimango vicino ad una porta non può accadermi niente. Con grande semplicità è la mia via di fuga, la possibilità che ho di andarmene, filarmene altrove esattamente quando lo voglio. Non sopporto che qualcuno mi guardi, che si sbircino le mie espressioni, oppure i miei modi di starmene qui. Socchiudo la porta, mi sposto, guardo a terra: nessuno può … Continua a leggere

Perso, improvvisamente.

Diego è sicuro di quello che fa. Torna a casa e Lorenza non c’è, ma lui sa già perfettamente dove trovarla. Riflette velocemente attorno a qualcosa che ha letto negli ultimi tempi sulla violenza alle donne, ma gli viene soltanto da sorridere: lui non sarà mai uno di quel genere, anche se lei se n’è andata. Soltanto vuole vederci chiaro … Continua a leggere

Sarà esattamente così.

Sto bene dentro a questo sacco. Lascio sporgere appena la mia testa, e ogni tanto apro gli occhi per guardare avanti a me, verso l’inizio di questo vicolo, dove transita la strada principale, sempre affollata di gente e di macchine. Prima o dopo qualcuno mi scoprirà, mi pare evidente. Intanto resto qui a godermi questo posto. Da quando il laboratorio … Continua a leggere

Senza alcuna direzione.

Il portiere era da solo dietro al bancone del piccolo albergo. Aveva subito controllato la prenotazione, poi registrato i miei dati, verificato con una semplice occhiata che non avessi bagaglio, come forse già immaginava; poi aveva appoggiato sul piano orizzontale la chiave della mia camera. Dalla finestra non si vedeva molto, però si percepiva la presenza della città fuori da … Continua a leggere