Altro non so.

  Potrei lasciare tutti di stucco, se solo ne avessi la voglia. Mostrare la mia vera natura, urlare sulla faccia dei miei conoscenti che li ho solamente sopportati fino a questo momento, e che da adesso in avanti sentendomi stufo delle loro maniere di comportarsi, sarei in procinto di decidere a staccarmi da tutti quanti quelli che mi girano attorno, … Continua a leggere

Lui non va via.

    Fuori da qui è tutto grigio, non c’è niente per cui valga la pena di uscire. Lungo il corridoio si contano ben trenta passi fino alle scale, poi non resta che tornarsene indietro. La sua cameretta lui la divide con altri due tizi, difficile riuscire a starsene là dentro con loro durante la giornata. Perciò ad ogni ora, … Continua a leggere

Intollerabili presenze.

  Il sibilo improvviso fende quell’aria ricambiata continuamente tramite le bocchette grigliate del grande impianto di condizionamento e deumidificazione, sospese ad una discreta altezza rispetto alla pavimentazione dell’enorme edificio che ospita la fiera annuale, e come una lama tagliente scagliata a pazzesca velocità da qualche misteriosa zona interna alle spesse mura perimetrali, si insinua poi in ogni angolo possibile del … Continua a leggere

Filo di voce.

    Io sono soltanto un rumore qualsiasi nella città, un elemento volatile, del pulviscolo impalpabile; per questo nessuno mi nota quando me ne vado in giro non so neanche io verso dove: un niente completo che vaga senza neppure una ragione vera per tirare avanti, ecco chi sono. Eppure mi disinteresso completamente dei modelli che riempiono le giornate di … Continua a leggere

Migliori benefici.

  “E’ lei”, dicono tutti. Nelle abitazioni che si dipanano in fila lungo la strada, le cose vanno avanti come sempre: molte persone si recano a lavorare, i ragazzi affluiscono nei rispettivi plessi scolastici, qualche individuo invece resta a casa, ad occuparsi magari delle pulizie giornaliere delle stanze e del riordino degli oggetti di uso comune, mentre i pensionati quasi … Continua a leggere

Via, dicendo qualcosa.

    Guardo la fila degli alberi dalla finestra, la strada polverosa che sparisce dopo la curva, le poche persone che transitano da queste parti, i pochi negozi che si aprono lungo il caseggiato, ed io sto fermo, con il naso sul vetro, e mi pare che tutto sia immobile, senza alcuna necessità di variazioni. Riconosco la mia vicina di … Continua a leggere

Questione di itinerario.

  A lui era tornato a mente, forse perché infilato frettolosamente, come a volte si fa nei corridoi in mezzo a tante altre chiacchiere, solo qualche giorno più tardi quel discorso, quello che aveva fatto la sua collega d’ufficio (la più carina tra tutte, a quel piano di uffici, secondo lui), quando gli aveva rivelato che in quella stagione a … Continua a leggere

Lasciandosi andare.

    “Un tumore, Renzo”, dice il dottore all’altro dottore che si ritrova davanti alla sua scrivania. “Un carcinoma polmonare destro in fase avanzata, le nostre preoccupazioni purtroppo erano davvero fondate”. Renzo accoglie il colpo senza staccare gli occhi dai fogli della biopsia e degli altri esami ospedalieri, sa che là dentro si lavora sempre al massimo delle possibilità scientifiche, … Continua a leggere

Quando suonavo con M.D.

    Non ero neppure giunto in ritardo sull’ora che avevamo fissato il giorno precedente alla sala prove della 52°, eppure i ragazzi ugualmente mi avevano subito guardato male, forse per il mancato rispetto del piccolo anticipo sugli appuntamenti adottato come regola generale non codificata, ma comunque rispettata da tutti, e in ogni caso il bassista con il suo Fender … Continua a leggere

Angoli ottusi.

  Puoi prendere di corsa lungo il marciapiede, così lasciando dietro di te almeno coloro che proseguono ad affollare la via principale in questa fine mattinata, mentre fino ad un attimo prima anche tu naturalmente camminavi con calma insieme a tutti gli altri, come loro fermandoti ogni tanto davanti alle vetrine di questo quartiere, per poi adesso sparire in un … Continua a leggere

Seriamente, stavolta.

  “Sto fermo, sto fermo, non preoccupatevi. Ma insomma, che cos’è questo silenzio? Sembra quasi un senso di vuoto, come qualcosa che all’improvviso (oppure poco per volta, non saprei) sia venuto a mancare; forse la capacità di riflettere ancora meglio ed in modo più preciso su quanto è accaduto fino ad oggi; o magari la coscienza, la consapevolezza di ciò … Continua a leggere