Nulla da dire.

  Lei è lì, non l’avevo neanche mai vista prima, saranno dodici o quindici metri dalla panchina dove sono seduto, seduta su di un’altra identica panchina messa di fianco, al margine del camminamento intorno ad una piccola vasca rotonda per i pesci rossi, nei giardinetti pubblici di questo quartiere. Nessuno dei due indossa protezioni, quindi non mi posso avvicinare o … Continua a leggere

Disinteressato, quasi altruista.

  “Non fa niente”, dice Renato; “per me è la stessa cosa, e se per l’appunto dovessi scegliere davvero tra queste due opportunità, mi troverei sicuramente in forte imbarazzo”. Attività diverse, probabilmente diverse le maniere per sentirsi in pace con se stessi, a posto, senza alcuna necessità di altro. Qualcuno in casi simili potrebbe parlare tranquillamente di stranezze, altri quasi … Continua a leggere

Testardamente felice.

  La donna si siede, attende un momento in silenzio, osserva il velo leggero di polvere sopra il piano del tavolo, poi si decide a telefonare. “Sono da sola”, dice a qualcuno che le risponde da una diversa e lontana città. “e forse comunque è anche giusto così; di fatto non ne soffro, come a tanti succede, ed anzi mi … Continua a leggere

Fiore per maggio.

  “Certo, ci si può anche convincere poco per volta che sia meglio così”, fa lei mentre spazza con attenzione il pavimento del suo piccolo laboratorio di ceramica, chiuso oramai da diverse settimane. Esattamente sopra quel fondo, che funziona naturalmente anche come negozio, c’è il suo appartamento, quattro stanzette al piano superiore, a cui si accede da una buffa scala … Continua a leggere

Uno che guarda.

  Tutto insieme non si comprende, però poco per volta il senso può anche apparire chiaro. Questo pensa lui, mentre esce da casa, di nascosto, scivolando alla sera tardi quasi come fosse un ladro lungo le strade del suo quartiere, nel tentativo di non farsi sorprendere mentre prende una semplice, innocua, doverosa boccata d’aria. Ha trascorso la giornata sul suo … Continua a leggere

Soldato di difesa.

  Sto ben nascosto dentro alla mia tana, e sono sicuro che a nessuno verrebbe mai in mente di arrivare a cercarmi proprio fino qui. Là fuori forse sta accadendo chissà cosa, ma a me non interessa proprio niente dei problemi generali che dannano la gente: io mi rannicchio in questo buco ed esco soltanto quando servono qualcosa da mangiare, … Continua a leggere

Indistinguibili solitudini.

  “Tutto bene”, dice lei affacciandosi leggermente alla finestra del suo appartamento al terzo piano, rispondendo ad una sua vicina di casa che l’ha salutata mentre stava sistemando dei panni ad asciugare sulla terrazza a fianco. L’altra però non replica niente, come se non ci fosse proprio null’altro di cui parlare. La sensazione di sospensione del tempo adesso è quasi … Continua a leggere

Via da casa.

  Dapprima sono come fuggiti, salendo sopra al prima treno che andava verso sud, ma quando si sono visti costretti a scendere dal convoglio, hanno proseguito immediatamente con un’automobile a noleggio, percorrendo strade minori e poco frequentate. Peraltro non è facile spostarsi rapidamente con un bambino piccolo, e lei proprio per questo, tenendo suo figlio costantemente sulle proprie braccia, continua … Continua a leggere

Utile ricordo.

  Lei resta a letto, anche se è tardi. Semplicemente non trova dentro di sé una buona ragione per alzarsi da dove si trova e mandare avanti le attività del giorno, anche se non riesce più a dormire neanche per ulteriori cinque minuti. Si copre la faccia con le lenzuola, riflette qualcosa che non sembra adesso abbia né capo né … Continua a leggere

Brutte giornate.

  “Sono solo”, dico a voce alta tra le pareti dell’appartamento, dentro alle mie piccole tre stanze di questo palazzetto giallo e disadorno, costruito cinquant’anni fa nella periferia industriale cittadina, dove le fabbriche presenti, da quel momento in poi, si sono ritrovate costantemente in crisi, tanto da deprezzare pesantemente anche tutto questo nostro quartiere, e rendere appetibile per tutti andarsene … Continua a leggere

Appetito.

  Certe volte lei si sente strana, come se la propria sensibilità accelerasse durante quei casi, fino al punto di farle percepire dei minimi particolari normalmente ignorati da tutti, divenuti in quei momenti per lei fondamentali nella classificazione delle cose: piccoli dettagli forse senza importanza alcuna, semplici minuzie senza nessun peso, sciocchezze forse, come la posizione degli oggetti, ad esempio, … Continua a leggere

Modi differenti.

  “Sono scemo”, mi dico ogni volta che affronto con la solita determinazione qualcosa che magari neppure conosco, magari solo per il gusto di mettermi ad individuare quale sia il mio vero limite. Poi mi riprendo, e capisco quasi sempre di aver esasperato il mio egocentrismo, così cerco almeno di rientrare nei ranghi, e tento anche di dimenticare rapidamente tutte … Continua a leggere

Migliori idee.

  “Non mi interessa niente di tutto questo”, dice la ragazza al telefono mentre si raggomitola in una poltrona del salotto. “Ci sono momenti in cui è bene rinchiudersi in se stessi, e riflettere a fondo su ciò che sia meglio per tirare avanti”. Poi chiude la comunicazione, si alza rinfilando ai piedi le sue pantofole, ed alla fine va … Continua a leggere

Quasi una colpa.

  “Vorrei mangiare un piatto di pasta al pomodoro”, fa lui timidamente alla ragazza indaffaratissima che serve i tanti clienti della tavola calda alla buona che resta vicino alla stazione ferroviaria. “Va bene”, fa lei senza guardarlo, “tra un attimo si libera un posto accanto a Billi”, indicando con il mento, in considerazione del fatto che ha le mani occupate, … Continua a leggere