Sostegno per me.

  Quando sono da sola nella mia stanza, mi prendono mille dubbi. Metto le cuffie allora, accendo il mio pianoforte elettronico, e poi metto giù alcune note e qualche accordo, con molta calma, tutto lentissimo, meditando ogni singolo suono che esce dalle mie dita. Non so bene verso dove io stia dirigendo tutte le mie energie, e la paura che … Continua a leggere

Fatti che non mi riguardano.

  Nel corso degli anni, da quando ho messo i piedi per la prima volta qua dentro, ho maturato un comportamento, soprattutto mentale, che a mio parere si dimostra il migliore per resistere a lungo alla monotonia deprimente data dallo scorrere di giorni lavorativi identici l’uno all’altro, come tante fotocopie. Annullo me stesso, osservo le cose con gli occhi degli … Continua a leggere

Opera aperta.

  Non si sono parlati molto nel corso degli ultimi giorni, pur essendo vicini di banco nella classe del liceo. Sarà perché nessuno dei due desidera vedere sciupata l’atmosfera di sospensione e di attesa che in questo momento si è creata, da quando hanno deciso di provare sul serio a suonare assieme, ed anche con gli altri ragazzi della formazione. … Continua a leggere

Disagio da sciocchi.

  Mi accade a volte, durante l’attesa paziente del sonno ristoratore, mentre trascorrono quei silenziosi momenti in cui, con le luci già spente, resto coricato nel letto a sera tardi, che la mia mano sinistra vada a posarsi quasi per automatismo sopra le palpebre dei miei occhi ormai chiusi, quando le dita distese trasmettono alla mia espressione facciale, ormai già … Continua a leggere

Scelte importanti.

  La telefonata giunge in tarda mattinata, in casa Neri. La madre di Franca risponde subito all’apparecchio, ed è la voce gracchiante del maestro Bottai che timidamente la saluta e poi aggiunge, ingarbugliando qualche parola, che semplicemente c’è stato un errore comunicativo l’ultima volta che loro due si sono visti, poco più di una settimana prima, a proposito delle lezioni … Continua a leggere

Concessione massima.

  In origine c’è il suono, semplice, diretto, lineare. I ragazzi sanno benissimo che la loro maniera di fare musica in quartetto, con quel progetto composto da un percorso sonoro di frasi contrappuntistiche che in seguito vengono ripetute e poi variate fino a giungere a dei momenti di vera improvvisazione, rende spesso complicata la loro attività, e difficile l’apprezzamento da … Continua a leggere

Sono solo un presuntuoso.

  <<Non sono fatti miei>>, dice la signora Clara mentre serve la solita tazza di tè al maestro Bottai, che come ogni mattina, dentro alla stanza di casa adibita a studio, sta riordinando gli appunti per i suoi insegnamenti di pianoforte; <<però sono rimasta male quando ha deciso di non dare più delle lezioni a quella ragazza>>. Il maestro sul … Continua a leggere

Approvazione.

  Lontano, in un’epoca diversa, anche la musica suona in altro modo. Quasi inutile cercare dentro se stessi una sensibilità affine, le condizioni purtroppo sono cambiate, intorno ci sono delle altre cose, e le orecchie ascoltano i suoni in una maniera che oramai è tutt’altro. Lorenzo osserva gli altri ragazzi mentre si preparano a provare insieme a lui l’ultimo pezzo … Continua a leggere

Nessuna spiegazione.

  Stasera si sta tenendo una cena nel salone di pianoterra della nostra “villa dei Neri”, alla presenza di diversi invitati, tutti ben vestiti, che rappresentano coloro che normalmente, ognuno a vario titolo, lavorano e gestiscono degli affari insieme a mio padre che siede a capotavola. Per l’occasione è stato chiamato in soccorso anche il figlio della cuoca, proprio per … Continua a leggere

Pianoforte scordato.

  <<Entri pure, signora Neri>>, dice la governante del maestro Bottai, una volta che ho finito di salire le diverse rampe di scale di quel palazzo antiquato ma ancora ricco di fascino, mentre mi introduce con un leggero ed usuale sorriso in questo appartamento un tempo sicuramente arredato con gusto ed in maniera piuttosto elegante, adesso però ingombro soltanto di … Continua a leggere

Anno scolastico.

  L’insegnante di Lettere ha sempre un atteggiamento molto pacato. Entra in classe quasi in punta di piedi, sempre osservando soltanto la zona della cattedra davanti a sé, forse come per mostrare di attendersi qualche novità da quel piano dove poi appoggia con calma i suoi preziosi registri, in realtà probabilmente soltanto al fine di concedere tutto quel tempo di … Continua a leggere

Verso una nuova direzione.

  <<Franca è sfuggente>>, dice il signor Neri alla moglie; <<il suo comportamento mi scuote, toglie ogni altro pensiero da dentro la mia mente, anche quelli che sarebbero più piacevoli. Per lei probabilmente è tutto normale, va tutto bene così magari, ma per me è quasi diventata una sofferenza. Ci sono dei momenti in cui mi appare come un’estranea, distante … Continua a leggere

Ascolto emozionale.

  Mi rendo conto che i miei pensieri spesso non sono molto rassicuranti nei confronti di chi mi incontra. Sto qui, mi guardo attorno, in genere cerco di essere più o meno come gli altri, eppure sono anche cosciente che dentro di me qualcosa tende continuamente a sfuggire ad un’immagine di tranquilla normalità. Nei miei itinerari non mi lascio influenzare … Continua a leggere

Differente sostanza.

  Il figlio della cuoca oggi è venuto alla villa dei Neri a prendere la mamma con la sua utilitaria. Franca lo ha incontrato all’ingresso, d’improvviso, proprio sulle scale davanti al portone, e lui è parso subito come intimidito, forse soltanto perché non si aspettava di trovarsi di fronte qualcuno di quella famiglia, ma in ogni caso ha salutato la … Continua a leggere

Normale fluire del suono.

  Lorenzo si siede in un angolo a poca distanza dalla minuta pedana dove al momento sono sistemati soltanto un paio di piccoli amplificatori e la sua batteria scintillante, ricomposta là sopra dopo il trasloco del pomeriggio. Il locale per adesso risulta ancora quasi vuoto, ma in ogni caso, se qualcuno del pubblico avrà la bontà di arrivare nei prossimi … Continua a leggere