Verso una nuova direzione.

 

<<Franca è sfuggente>>, dice il signor Neri alla moglie; <<il suo comportamento mi scuote, toglie ogni altro pensiero da dentro la mia mente, anche quelli che sarebbero più piacevoli. Per lei probabilmente è tutto normale, va tutto bene così magari, ma per me è quasi diventata una sofferenza. Ci sono dei momenti in cui mi appare come un’estranea, distante chissà quanto dalle cose che a me invece affliggono ogni giorno, quasi come niente le riguardasse tra quelle che sono le mie più forti preoccupazioni: mandare avanti la nostra famiglia, impegnarmi per evitare che possa mai mancare qualcosa in questa casa, trovare sempre delle soluzioni per sentirsi tutti in armonia>>. Per il signor Neri non è facile parlare in questo modo con la moglie, però se adesso si è deciso ad affrontare con lei questo argomento così spinoso riguardante la loro figlia unica, è soltanto perché ultimamente si sente depresso ed avvilito da quei comportamenti. <<Ad esempio questo suo continuo silenzio quando stiamo insieme a cena>>, aggiunge; <<e poi il suo sguardo volto sempre e soltanto sugli oggetti che ha di fronte, e mai, neppure per uno sbaglio, ad osservare l’espressione di chi le sta parlando, o meglio tenta di avere un dialogo con lei. Le sue risposte sono diventate monosillabi, e mostra un’evidente insofferenza verso i propri genitori>>.

Ma la signora Rosa naturalmente, di fronte a questi sfoghi, cerca come sempre di mediare; dice che forse è un periodo particolarmente difficile per Franca, che forse è preoccupata per le sue scarse amicizie, oppure per la scuola, per i compiti pesanti che si trova costretta ad affrontare. Oppure che non si sente esattamente come tutti gli altri all’interno di quel suo liceo, dove non c’è nessuno nella sua classe che possa vantarsi – come lei in fondo potrebbe – di abitare in una villa con tanto di personale di servizio; <<ed è questo magari, unito al suo carattere chiuso ed introverso, a farle provare un continuo disagio, anche se presto tutto questo le passerà, non c’è alcun dubbio, vedrai>>. Carlo prosegue a sistemarsi con calma il nodo alla cravatta, osservando con apprezzamento la sua figura dentro al grande specchio presente nel guardaroba attiguo alla camera da letto, ed anche se non è molto convinto di quello che sta ascoltando, non vuole però neanche apparire troppo insistente su quell’argomento. Poi gli suona il telefono e quindi, con l’apparecchio già appoggiato all’orecchio, esce subito dalla zona notte della casa per raggiungere il suo studio.

Franca invece è uscita presto da casa per arrivare a piedi come sempre alla fermata di quel mezzo pubblico che la porta a scuola, e la sua scelta di non farsi accompagnare mai dal padre con la sua elegante e vistosa macchina, è data proprio dalla diffidenza con cui probabilmente sarebbe accolta dai compagni nel mostrarsi troppo benestante. Vuole apparire una ragazza qualsiasi, essere trattata come tutte, non fregiarsi di qualcosa che certamente non ha potuto scegliere. Ma sotto a tutto questo c’è anche la musica. Il suo pianoforte è diventato ultimamente la sua maggiore ragion d’essere, e soltanto lasciando scivolare le sue mani affusolate sopra i tasti si sente veramente a posto con se stessa e quindi con gli altri, serena, senza quel disagio che invece prova spesso. Si chiude durante gli orari più adatti dentro la sua stanza, e piuttosto che usare il piano tradizionale sistemato peraltro nel salone, accende subito quel suo nuovo strumento elettronico, collegato a lei con delle cuffie, e così isolandosi rapidamente da tutto il resto, suona per scaldarsi ancora quelle partiture che ormai conosce a menadito, cercando sempre più spesso però anche qualche nuovo accordo. Lorenzo alcuni giorni addietro le ha portato a scuola una registrazione del suo quartetto jazz, e Franca è rimasta del tutto impressionata da quei suoni che fino adesso non ha mai conosciuto, come se al confronto tutta quella musica classica che ha imparato ad eseguire fin da quando era una bambina, in un solo momento fosse spazzata via nella sua testa, figurando quasi come una stupidaggine, soltanto un lungo studio duro e impegnativo, quasi privo però di un sostanziale significato.

Sotto alle sue dita sente qualcosa di diverso adesso mentre suona, ed il suo bisogno di spingersi più avanti per scoprire delle cose nuove, all’improvviso le si rivela tutto nella registrazione che ha ascoltato inizialmente con curiosità, ma che volentieri si perde a riascoltare in questi giorni, come fosse proprio quella la vera direzione verso cui protendersi.

Bruno Magnolfi

Verso una nuova direzione.ultima modifica: 2021-09-08T15:08:52+02:00da magnonove
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