Quasi un balcone fiorito.

                           Il negozio di fiori rimane poco distante da casa sua, a piedi lei ci impiega appena dieci minuti, ma forse proprio per questo alla signora Teresa le piace, anche oltre l’orario previsto per la chiusura dell’esercizio, rimanersene là dentro a fare ancora qualcosa per migliorare quel suo piccolo mondo: curare la vetrina, … Continua a leggere

Semplice evasione.

                         Guido la mia auto come sempre, mentre torno a casa dopo una normale giornata di lavoro. La strada che percorro è la medesima, gli altri veicoli che transitano accanto a me si comportano più o meno come sempre: rallentano, certe volte, oppure mi sorpassano, magari cercano un parcheggio, in certi casi svolgono delle … Continua a leggere

Il compromesso (ripresa cinematografica n. 16).

                         Durante la prima sequenza, si osserva un uomo seduto dentro una stanza, e alle sue spalle, su un vecchio divano, suo padre, una persona ormai anziana, mentre sta leggendo un articolo sopra un giornale, senza, almeno in apparenza, minimamente preoccuparsi di altro. L’uomo lentamente si alza, osserva di sfuggita suo padre, e nota … Continua a leggere

Dialogo n. 1. Migliori delle apparenze.

                         Un uomo, da solo, siede su una panchina di piazza del popolo. Ha un cappello, un soprabito, calzoni scuri, e forse nessuno lo noterebbe, se non fosse che appare impacciato nei movimenti in quanto gli manca una mano. Lo guardo, fingo indifferenza mentre gli passo davanti. Poi torno indietro, con calma; lui mi … Continua a leggere

Senza parole.

                         Lei, se adesso chiude i suoi occhi, ha la percezione di una lieve luce azzurrina persistente dentro allo sguardo. A loro due piace, quando è possibile, starsene lì, sdraiati, ad ascoltare il chiasso di gente e di rumori di quella strada sotto alle finestre socchiuse, e rimanere in silenzio, come per decifrare un … Continua a leggere

Ciò che non ci si aspetta.

                        La chiave, una volta inserita dentro la toppa, nel cassetto della scrivania, girava ancora perfettamente. Il dott. Vincenzo da anni l’aveva tenuta nascosta tra le pagine di un libro posto in alto nella sua libreria, e soltanto agli inizi l’aveva fatta girare qualche volta nella serratura, ma adesso, e da tanto tempo, fingeva … Continua a leggere

L’altro da sé.

                       Spesso, se resto seduto su una panchina dei giardinetti vicino dove abito, mi viene voglia dopo poco tempo di alzarmi e di sgranchire le gambe in una piccola passeggiata. Altre volte, mentre cammino lungo il viale che costeggia questo mio quartiere, mi prende il bisogno di sedermi per riposare, limitandomi poi a restare fermo … Continua a leggere

Senza alcuna volontà (ritratto n. 8).

                           La signora Paola è da sola mentre attraversa a passo svelto la piazza del suo paese, e tiene la sua borsa ben stretta con sé, come a voler conservare qualcosa di particolarmente prezioso sotto ad un braccio. Sua sorella maggiore da un po’ di tempo non sta affatto bene, il medico si … Continua a leggere

In accordo (ripresa cinematografica n. 15).

                           Massimiliano guida la sua auto con prudenza, attraversando quel quartiere cittadino in direzione della sua abitazione. E’ pomeriggio avanzato, e lungo uno dei viali che caratterizzano  quella zona, decide di fermare la corsa e concedersi una pausa, prendere qualcosa da bere e riposarsi per dieci minuti, recandosi in un locale dove è … Continua a leggere

La cosa meravigliosa.

                          Se guardo fuori dalla mia finestra, non credo proprio di fare niente di male, ma c’è sempre qualcuno disposto a pensare che io non abbia niente di meglio di cui preoccuparmi se non della vita che scorre davanti ai miei occhi, e che per tale ragione io sia soltanto un curioso, un … Continua a leggere

Lo sconosciuto (profilo n. 21).

                        Evaristo Gennai, aveva detto una voce per me sconosciuta di là dalla soglia di casa; apra la porta. Sull’immediato, colpito dal tono e da quelle parole, ero rimasto fermo e in silenzio, come per fingere di non trovarmi neppure nel mio appartamento, ma poi, riflettuto che non avevo fatto mai niente per cui … Continua a leggere

Scena n. 25. La solitudine dell’attore.

                          Volete finirla di trattarmi come un idiota?, aveva detto quasi urlando l’attor giovane mentre stava in piedi sul palco. Se non altro aveva immediatamente ottenuto quasi il silenzio da parte di quella dozzina di suoi colleghi, che durante una piccola pausa delle prove per la commedia che sarebbe andata in scena la … Continua a leggere

Soltanto un sorriso.

                        Certe volte subisco attimi di ansia profonda, come se mi mancasse qualcosa, un elemento fondamentale della mia stessa esistenza. Davanti a me si era seduta una signorina, ed io avevo subito pensato di chiederle qualcosa, porle una domanda generica, sfoderare un qualsiasi argomento per cercare di farla parlare con me, qualcosa che avesse … Continua a leggere

Uno di noi.

                           Riuscendo ancora a conservare alcuni amici fedeli che mi fanno sapere di tanto in tanto le cose che mi riguardano, so per certo che ci sono degli individui che continuano a cercarmi al mio vecchio domicilio, presumibilmente per propormi, non potrebbe essere altrimenti, qualche nuovo contratto, o al massimo per prendere delle … Continua a leggere