Un saluto sofferto

Dentro lo scompartimento del treno non c’era nessuno, lei era entrata, aveva sistemato la sua borsa, poi si era seduta. Fuori dal finestrino il paesaggio correva via, nonostante fossero partiti solo da pochi minuti, e lei aveva osservato per un po’ quella campagna, quelle colline piacevoli, infine aveva aperto la rivista acquistata all’edicola della stazione, tanto per far passare un … Continua a leggere

(Profilo n. 2). La stanza dell’arte.

Certe volte mi ritrovavo a camminare quasi in punta di piedi entrando in casa della signorina Adelaide, dopo che una mano invisibile aveva fatto scattare il meccanismo di apertura del portone. Percorrevo tutto il lungo corridoio di marmo lucido, sempre poco illuminato per chi veniva da fuori, con varie porte chiuse a destra e a sinistra, e arrivavo svelto alla … Continua a leggere

Fuori dalla casa col cancello di ferro.

Il gruppo composto da una decina di braccianti si era fermato davanti alla casa, tutti parlavano tra loro a bassa voce, ma insieme formavano un certo brusio. Qualcuno teneva in mano il cappello forse per una forma istintiva di rispetto, altri pensavano non fosse il caso di mettere le mani dentro alle tasche dei propri calzoni, e in questo modo … Continua a leggere

Scena n. 10. Due donne soltanto.

La donna giovane è seduta, immobile, al margine della fioca luce che emana da una lampadina al centro del palco. Dice: questa notte non sarà come le altre, gli uomini riusciranno finalmente nell’impresa, torneranno a casa vittoriosi, a testa alta, orgogliosi di tutto ciò che saranno riusciti a fare. Non so perché io sia certa di questo, ma è come … Continua a leggere

Analisi di un gesto

Lei era rientrata dentro casa, nell’ingresso si era tolta il soprabito, aveva dato giusto uno sguardo dentro allo specchio ovale, come sempre faceva quando ci passava davanti, (era qualcosa di cui non riusciva a fare a meno), poi si era affacciata al piccolo studio. Lui si era voltato, l’aveva osservata: ciao, aveva detto con un certo distacco. Lei lo aveva … Continua a leggere

(Profilo n. 1). L’uomo inutile

    Oggi sono rimasto in casa, da solo, ed ho ascoltato i leggeri rumori che giungono spesso da fuori, attraverso i vetri delle finestre. Qualcuno poi si è messo ad urlare delle cose, giù nella strada. Altri hanno risposto con il medesimo tono, in malo modo, con voci sguaiate, e infine ho udito il mio nome gridato con rabbia, … Continua a leggere

Una donna perduta

Non c’è niente di strano, diceva lui continuando a fumare, senza guardarla, seduto al tavolo di cucina con aria svogliata. Lei non amava fare domande, così le parve che non ci fosse neppure bisogno di continuare a parlare di quell’argomento. Era convinta che avere dei segreti non provocasse la fine del mondo, certo, ma la scioltezza con cui lui faceva … Continua a leggere

Scena n. 9. La ricerca della normalità

La luce rischiara una sedia sul palco, nient’altro, solo un uomo seduto, di mezza età, con le mani appoggiate sopra le gambe. Ho sempre cercato di essere retto, dice l’uomo, di seguire gli insegnamenti con cui sono stato educato, al mio fianco ho avuto per tutti questi anni Cecilia, che può confermarlo. Ci sono state anche per me delle occasioni, … Continua a leggere

Consapevolezza di sé

La signora Lo Cascio è in casa, si accosta ad una finestra e guarda il tratto di strada davanti alla sua abitazione, aprendo leggermente la gelosia ad una persiana del piano superiore. E’ un gesto consueto negli ultimi tempi, prima di uscire si assicura sempre che tutto sia a posto davanti al suo cancello di ferro battuto e lungo il … Continua a leggere

Nella corrente del fiume

Buongiorno, aveva detto l’uomo accovacciato sull’erba mentre passava il ragazzo. L’argine del piccolo fiume era sempre un invitante corridoio per le persone che in giornate solatie come quella andavano su e giù a passeggiare, chi fermandosi per fare due chiacchiere, chi a leggere seduto su una panchina qualche pagina di un libro. Quel giorno era freddo, non c’era quasi nessuno … Continua a leggere

Estranea alle persone intorno

C’è sempre un sacco di gente davanti alla fermata dell’autobus a quest’ora, proprio quando esco dal mio lavoro. Sembrano tutte persone distanti, quasi diverse da me; certe volte penso: chissà ognuno di loro cosa fa in tutto il giorno, oppure quali saranno i suoi pensieri mentre sta qui, sul marciapiede, a riflettere chissà mai su che cosa? In fondo non … Continua a leggere

Un futuro diverso

Il progetto c’era, anche se un po’ confuso. Ogni giorno lui ci pensava, si rigirava qualche idea nella testa, aggiustava le cose, e si sentiva bene in compagnia di quella presenza dentro di sé. Niente di importante, questo era certo, però avere qualcosa su cui riflettere nei vuoti della giornata lo faceva sentire a proprio agio, a posto, completo di … Continua a leggere

Nel silenzio della campagna

Forse si è solo allentata una coppiglia, pensava Alfredo mentre continuava a lavorare con il suo escavatore. Quando arrivava a tirare su la terra ed il fango per sistemarla sull’argine del fosso, ecco che sentiva una specie di scatto e un cigolio. Si era fermato, era sceso dalla cabina, aveva dato un’occhiata al braccio meccanico. Sembrava tutto a posto, forse … Continua a leggere

Dentro queste stanze di casa

La mia gamba è bloccata da un crampo, uno di quelli che rende le fibre muscolari come legno di radica, impossibile da sciogliere. Sto immobile nel letto, da solo, resisto al dolore. Passerà tutto questo, penso, e intanto con i denti serrati rifletto sul tratto di pavimento che mi separa dal mobiletto del bagno dove tengo le medicine. Farei qualsiasi … Continua a leggere

Scena n. 8. L’incubo del cavaliere

Un uomo avanza uscendo dal buio, vestito come un cavaliere di altra epoca. Il suo passo è deciso, lo sguardo fermo si appunta lontano, proprio laggiù dove le colline dai fianchi morbidi svaporano nel grigio di una leggera foschia. Si ferma, resta immobile nella sua posizione sotto alle luci del palco, i suoi occhi non accennano ad alcun tentennamento. Sono … Continua a leggere

Nell’ordine dei comportamenti appiccicosi

Cosa farà mai questo tempo, che adesso ha ricominciato ancora a piovere e sembra quasi non voglia smettere più. Le foglie lucide, la terra scura, la ghiaia del vialetto che appare bianca e pulita da tutta la polvere. Guardo dalla vetrata lo spicchio di giardino davanti alla nostra palazzina, e mi sembra che niente possa cambiare da ora in avanti; … Continua a leggere

L’amico sbagliato

Erano amici, pensava Enzo, lo dovevano essere per forza, non si torna insieme da scuola fino a casa quasi ogni giorno se non è così. Abitavano vicini, e certe volte lui andava da Franco, nel pomeriggio, quando le giornate erano belle e insieme potevano andarsene in giro: suonava il campanello, attendeva che la mamma gli chiedesse chi era dal fondo … Continua a leggere

La giacca, sopra le spalle

Sto bene in questi ultimi tempi. Al medico ho detto che mi sento in grado di riprendere con il mio lavoro, la depressione ormai è alle spalle, soltanto una brutta fase della mia vita. Adesso frequentemente indosso una giacca, una bella giacca che ho comperato per caso, dopo averla vista in una vetrina mentre passavo davanti al negozio. E’ di … Continua a leggere

La verità incomprensibile

Il locale non era affollato. La signora Lucia si era seduta ad un tavolino in fondo all’ampia sala del bar principale del suo quartiere, e si era fatta servire dal cameriere una fumante tazza di the con del limone. Era bello prendersi una pausa del genere ogni tanto, pensava; lasciare che le cose scorressero un po’ senza preoccuparsene troppo. Le … Continua a leggere

Il senso di una persona qualsiasi

L’uomo solleva leggermente lo sguardo dall’articolo che ha attratto la sua attenzione fino ad allora: ha continuato a leggere quella rivista illustrata per più di dieci minuti tenendola appoggiata sopra le gambe, nonostante in una parte del suo campo visivo sia avvenuto qualcosa che con ogni probabilità è dato da una persona che gli è passata silenziosamente davanti per andarsi … Continua a leggere

Scena n. 7. L’uomo da guarire

Il sipario si apre su una scena fiocamente illuminata, dove un uomo in pigiama sta seduto sul letto, con i piedi a terra calzati in un paio di pantofole, e la testa sorretta dalle mani i cui bracci, nel punto del gomito, sono appoggiati staticamente sopra le ginocchia. Entra energicamente un medico in camice bianco, lo guarda, scorre qualcosa su … Continua a leggere

In un silenzio ventoso

Siamo arrivati, aveva detto Fiorenzo spengendo il motore dell’automobile. Dorina si era guardata attorno, aveva lasciato una pausa, quasi come a togliersi per un attimo da dentro alle orecchie il rumore delle ruote che avevano a lungo sbattuto sul fondo sconnesso di quel viottolo sassoso, quindi, assaporato brevemente il silenzio di quel luogo quasi sperduto, aveva azionato la maniglia per … Continua a leggere

Nel colore rosso

Come ogni giorno lei era tornata a casa, dopo il lavoro. Un’ora più tardi aveva appuntamento in palestra, come tutte le sere, ma pensò che non aveva alcuna voglia di andarci, di fare i soliti esercizi, di scambiare le solite battute con le ragazze che conosceva. Così si era seduta sulla sua poltrona preferita cercando dentro di sé di comprendere … Continua a leggere

Distanze sterminate (in margine a -Bionda, naturalmente-)

Non erano ancora le otto, e nel bar di legno la macchina per fare i caffè era già pronta, in pressione, tanto che Sergio aspettava solo che lo raggiungesse il bagnino dello stabilimento balneare ancora indaffarato sulla spiaggia a sistemare le ultime cose, prima di metterci sotto le solite tazzine di ogni mattina. Era bello a quell’ora osservare il mare … Continua a leggere

Nel pensiero dei vecchi

Tutto dovrà terminare, penso certe volte. Non sarà certo possibile che le cose proseguano ancora molto in questa maniera. Soprattutto, in alcuni casi, mi sembra proprio che i miei piedi non riescano a portarmi di nuovo fino là, dove adesso mi reco, ogni giorno. Tiro dritto anche se sento dolore, stringo i denti, penso ad altro, proseguo senza tentennamenti lungo … Continua a leggere

Colloquio di lavoro

Figuriamoci se ci sono andato per cercare del lavoro. E’ la curiosità che mi ci ha spinto e nient’altro. Un amico, anzi a dire la verità un conoscente che incontro a volte nel caffè vicino a dove abito, mentre con alcune persone stava parlando addirittura di altre cose, aveva detto l’indirizzo a voce alta per non ricordo più quale motivo, … Continua a leggere

Nato nella terra dei padroni

Il ragazzo aveva osservato a lungo quel lento tramonto del sole filtrato leggermente da sottili cortine di nuvole bianche e neutrali, che nell’occasione si erano accese di innumerevoli sfumature di colore, dal rosa al purpureo, via via che la luce andava giocando con loro, scurendo e variando ad ogni minuto qualsiasi tonalità, senza una sosta. Seduto sopra la panca di … Continua a leggere

Scena n. 5. Una donna a metà

Un unico faro illuminava tutto lo spazio tagliandolo in diagonale. Pur vuoto il palco, completamente disadorno ma con quella luce così penetrante, appariva un luogo denso di suggestioni, dove si erano come concentrati tanti piccoli frammenti di vicende, pronte a scatenarsi, come se tutto, da lì a poco, su quel pavimento di legno, avesse potuto accadere. Una donna era entrata … Continua a leggere