Senza alcuna direzione.

Il portiere era da solo dietro al bancone del piccolo albergo. Aveva subito controllato la prenotazione, poi registrato i miei dati, verificato con una semplice occhiata che non avessi bagaglio, come forse già immaginava; poi aveva appoggiato sul piano orizzontale la chiave della mia camera. Dalla finestra non si vedeva molto, però si percepiva la presenza della città fuori da … Continua a leggere

Suggestioni del tempo (cortometraggio n. 6).

Molti anni dopo che tutto quanto si sia svolto, la donna ormai attempata scende dal treno alla stazione del paese, sorride con leggerezza a chi incontra camminando con il suo passo svelto, e giunge velocemente, come fosse proprio la sua meta, fino al ristorante dove tanti anni prima ricorda di aver quasi insediato il proprio ufficio di relazioni sociali. Ricorda … Continua a leggere

Navi alla deriva.

Ho visto una persona anziana arrabattarsi a vivere, e quasi senza volerlo ne ho sorriso. Poi ho lasciato che la stessa si alzasse avvicinandosi a me che non avevo niente da fare, e all’improvviso mi sono accorta di esserne incuriosita, quasi attratta da quelle rughe, da quei modi lenti da vecchio. Dispiace essere distante, ma è difficile per me mettersi … Continua a leggere

Senza capo né coda.

                         Lui scende le scale quasi di corsa, entra in auto, attraversa il quartiere e imbocca il casello autostradale, direzione nord. Si ferma dopo mezz’ora in un’area di ristoro, ordina un caffè, si siede ad un tavolino e ripensa all’espressione dolce di lei mentre stava dormendo. Lei, svogliatamente, senza alcuna preoccupazione, si alza dal … Continua a leggere

Disattenzioni ordinarie.

             Lei continua ad osservarlo, cercando di sorridere ancora per qualche secondo, ma quasi senza interesse per quello che lui ha appena finito di dire; poi, per abitudine, volge lo sguardo da un’altra parte, lasciando che lui apra il pacchetto e quella piccola scatola colorata, con dentro il regalo. Forse non sarà un giorno da … Continua a leggere

La verità incomprensibile

Il locale non era affollato. La signora Lucia si era seduta ad un tavolino in fondo all’ampia sala del bar principale del suo quartiere, e si era fatta servire dal cameriere una fumante tazza di the con del limone. Era bello prendersi una pausa del genere ogni tanto, pensava; lasciare che le cose scorressero un po’ senza preoccuparsene troppo. Le … Continua a leggere