La solitudine dello scrittore.

Quando chiudo gli occhi una luce mi illumina i pensieri, e la mia mente inizia ad inseguire volti, figure, immagini di altrettante persone che non so chi siano, non ho mai conosciuto, ma che per qualche motivo trattengo da lungo tempo dentro di me, e loro tornano ogni volta a farsi vedere, a compiere gli stessi gesti, a riempire il … Continua a leggere

La scelta motivata.

Che importa, in fondo, pensa Gabriele, non comprendere qualcosa di tutto ciò che è stato detto, magari soltanto perché qualcosa nell’insieme è stato espresso male, confusamente, con furbizia, proprio per non lasciare la possibilità di capire, almeno non del tutto. Non ha alcuna importanza, è sufficiente aver udito le parole, aver finto soddisfazione di quanto è stato riferito, come non … Continua a leggere

Fuori e dentro l’anima.

Fuori da qui soprattutto ci sono le persone, individui che vagano, guardano, cercano di comprendere il punto esatto da cui si generano attimi capaci di allegria, di piacere, di completezza delle proprie cose, e si ritengono disposti a battagliare tra di loro, a calpestarsi, a distruggersi l’un l’altro pur di raggiungere al più presto possibile quei loro scopi. Certe volte … Continua a leggere

Nella sera vuota di tutto.

Che importa ciò che avviene, quello che ci circonda, tutta questa confusione di gesti, di saluti spesso inutili, di ammiccamenti senza risultato. Si finge soddisfazione di cose piccole, spesso senza alcun significato, e ci si trattiene per evitare scontri stupidi, per limitare discussioni che non porterebbero nulla di positivo. La realtà, la maggior parte delle volte, procede tranquilla per proprio … Continua a leggere

Vecchio Natale.

    In quest’ultimo periodo, il tempo scorre più velocemente. Certe volte chiudo appena gli occhi per raccogliere i pensieri, e quando li riapro è già arrivata l’ora del pranzo, o della cena, della visita del medico, o di chissà cos’altro. La giornata è scandita da una serie di appuntamenti in mezzo ai quali dovrei forse avere del tempo libero, … Continua a leggere

Percezione di una presenza.

Nei giorni precedenti lei aveva già notato quell’uomo, più di una volta. Se ne stava lì per alcuni minuti, sopra quel marciapiede, fermo, come ad aspettare qualcosa o qualcuno. Lei si era accostata ai vetri della finestra, come a volte faceva, scansando le tende appena quel poco che serviva, e lui era là, dal lato opposto della strada, cappotto grigio, … Continua a leggere

La lingua del mare (in margine a -Bionda, naturalmente-).

Sul mare si osservano terre lontane, con appena un briciolo di fantasia. Rassicura pensare che ci sia qualcosa di migliore oltre la linea dell’orizzonte. La risacca sopra la spiaggia porta fragranze di qualcosa che non conosciamo, e quell’orlo bianco delle onde che giungono a riva, è come composto da tanti fogli di carta, arrotolati sopra se stessi, colmi di scritture … Continua a leggere

La parte assegnata.

Che cosa serve pensare? Arrovellarsi l’anima, nient’altro. Tutto trova compimento nel presente, inutile farsi illusioni, cercare di pianificare la giornata di domani, o quella dopo. E’ come non esistessero, e comunque dobbiamo affrontare il futuro volta per volta, non c’è un’altra soluzione. La mia cuccia per la notte è quest’angolo, in fondo alla stazione dei treni. La polizia ferroviaria mi … Continua a leggere

Un regalo sopra tutti.

Il vento a tratti solleva polvere e foglie secche turbinando lungo la strada principale del paese. Maristella, da sola dentro al suo piccolo negozio, osserva il marciapiede oltre la vetrina; forse dovrebbe sistemare meglio i vari oggetti sopra gli scaffali, pensa, modificare la disposizione delle cose, migliorare qualcosa nell’arredamento, come ha sempre fatto, nei periodi scorsi, per attirare qualche cliente … Continua a leggere

Un futuro che valga.

Quasi in fondo al viale alberato, che iniziava dalla piazza rotonda con in mezzo una larga vasca con la fontana, c’era il liceo, e la corriera vi si era fermata con un leggero stridore dei freni, lasciando scendere dalla porta pneumatica sette o otto ragazzi coi loro pesanti zaini dei libri. Il mezzo pubblico arrivava come ogni giorno da alcuni … Continua a leggere

Quasi una mancanza (in margine a -Bionda, naturalmente-).

La strada correva arrotondando le colline coperte di bosco per chilometri e chilometri, serpeggiando quasi senza interruzioni di salite e discese. La vegetazione sui bordi appariva fittissima, colma di rovi e cespugli, a tratti quasi impenetrabile, e in qualche piazzola sterrata apparivano cumuli di legna lasciata a seccare. La grossa auto scivolava sopra l’asfalto interpretando perfettamente il tracciato quasi privo … Continua a leggere

Scena n. 13. Disegno di famiglia.

La donna seduta guarda avanti a sé, come cercando, in ciò che ha di fronte, in un segno sul muro, forse in un soprammobile di quel soggiorno, il senso dei propri pensieri. L’uomo, muovendosi in silenzio, con il bambino per mano, entra nella stanza con lentezza, cercando quasi di non apparire, con l’impermeabile addosso e l’espressione di chi sta subendo … Continua a leggere

Il rumore della vita che scorre.

Io amo il silenzio. Per questo non esco quasi mai da questa mia stanza; ciò nonostante anche qui giungono continuamente piccoli rumori fastidiosissimi che mi fanno regolarmente innervosire. E non parlo neppure del vociare dei bambini che quasi ogni giorno affollano il giardinetto su cui si affaccia questa mia finestra; penso a quei piccoli suoni che si insinuano regolarmente nei … Continua a leggere

Piccole attività di un mercato.

La signora Franca e la sua amica si incontrano ogni sabato mattina all’angolo della piazza del quartiere, e insieme si recano al mercato rionale lì vicino. Si salutano sempre con grandi sorrisi quando si vedono, e si scambiano con poche parole un piccolo riassunto di come va la salute e il resto di tutte le cose che caratterizzano le loro … Continua a leggere

L’uomo che cerca di fare.

L’uomo elenca mentalmente le cose da fare, mentre scende le scale del condominio dove abita da quasi dieci anni. Non sono molti gli impegni a cui vuole adempiere in quella mattina, eppure tutto questo non lo fa sentire a suo agio, e mentre le sue scarpe risuonano allegre sui gradini di marmo, lui si sente già scoraggiato ancora prima di … Continua a leggere

Illustrazione del diavolo.

Fuori da queste mura di casa ci sono i diavoli. Li sento mentre urlano, vorrebbero prendermi, ma io resto qui, nel mio angolo, vicino alla finestra con le tende ben tirate, e poco alla volta su questo tavolino porto avanti il lavoro dei disegni, non mi lascio impaurire da loro. Sento fuori le automobili che corrono, con i loro motori … Continua a leggere

Ritratto di coppia.

Erano usciti di casa insieme, come spesso facevano la domenica mattina, una passeggiata a piedi nel quartiere, una breve sosta al caffè poco lontano, e una in edicola per il giornale, poi di nuovo verso casa, a prepararsi insieme e con cura il proprio pranzo. Camminavano stringendosi il braccio, come una coppia dei tempi passati, salutavano quasi all’unisono i conoscenti … Continua a leggere

Nessuna reale raffigurazione.

La fotografia in bianco e nero era sfocata, e la cornice di cartone aveva un angolo tutto rovinato dal tempo, probabilmente anche dall’umidità della cantina. Indubbiamente il soggetto era lei, e più o meno, a giudicare dalla faccia e dai capelli, doveva essere stata scattata una trentina di anni prima, anche se adesso non ricordava affatto né quell’occasione, né il … Continua a leggere

Per i colleghi che non volano.

Il mio lavoro è monotono. Resto seduto tutto il giorno a questa scrivania, consulto delle carte, leggo certi documenti, metto un segno di spunta su ogni modulo, compilato dal richiedente con i dati che servono, e poi li porto ad un collega. Il mio ufficio è piccolo, senza alcuna caratteristica, c’è soltanto la porta da un lato, e la finestra … Continua a leggere

Scena n. 12. Il dialogo.

Sul palco la luce appare scarsa, come se la finta stanza curata dagli sceneggiatori fosse illuminata da un’unica sola candela, quella appoggiata sopra al tavolo. Si intravedono soltanto due persone, sedute, immobili, le espressioni serie, di chi ha pensieri profondi, e riesce a trattenerli solo per qualche momento, come fosse questo il tempo giusto di una sincerità superiore e definitiva. … Continua a leggere

Separatismo di Clara.

Spesso si respirava una logica apparentemente irrazionale. Pareva che chiunque si potesse disinteressare dei fatti di primaria importanza, ma tutto avveniva per un atteggiamento che metteva in luce alla fine solo debolezza di carattere, nient’altro. Così si prendevano presto le distanze anche da questo, e si procedeva a interessarsi di qualche altra tematica. In genere ci si perdeva con facilità … Continua a leggere

Nei pensieri del paese.

Un passo, poi un altro, senza fretta, con un ritmo da passeggiata, da affrontare nelle ore centrali del giorno, lungo le strade principali del paese, con calma, sempre in modo cadenzato, senza stancarsi mai di camminare e di osservare tutto. Non ci sono problemi, chiunque può farlo, qualsiasi persona può permettersi di girare lungo i marciapiedi grigi, ed osservare le … Continua a leggere

Il potere di una persona qualsiasi.

Certe volte le cose sono proprio complicate. Esci di casa, vai nei soliti posti di sempre, e tutti sembrano quasi ignorarti, come se non avessero tempo per te, per star dietro alle tue stupidaggini. Così abbassi lo sguardo, non dici niente a nessuno, ti chiudi in te stesso lasciando che gli altri facciano pure quello che vogliono. Poi inizi a … Continua a leggere

Indifferente agli altri.

Lo so, lo so bene che la mia vita è priva di consapevolezza, e che io sono sempre stato così, forse senza prospettive, magari persino senza idee. Eppure ho sempre continuato a mandare avanti le mie giornate, una dietro l’altra, e la maggior parte delle volte sono stato capace di evitare il pensiero che non stessi facendo niente, niente di … Continua a leggere

I suoni tra le rocce.

Non c’era molta strada da fare, in paese lo sapevano tutti: bastare prendere uno stretto viottolo e in poco più di mezz’ora si arrivava fino all’orlo del precipizio. Le rocce in quel punto apparivano sedimentarie, erose dal tempo, la vegetazione attorno lasciava tutto lo spazio a quell’enorme spaccatura in mezzo alla terra, e si rimaneva lì, a bocca aperta, a … Continua a leggere

Il viaggio.

  Si doveva partire, chissà poi perché, anche se sembrava del tutto inevitabile. Ci eravamo riuniti in quell’appartamento, in attesa della notte, quando il momento sarebbe stato più propizio. Si scherzava, si diceva con convinzione che la nostra partenza sarebbe stata l’inizio di tutto quanto il resto, senza sapere con precisione quale domani avremmo dovuto attenderci, ma forse solo per … Continua a leggere