Una sera colma di pianto

La donna era uscita di casa dopo aver saggiato a lungo il comportamento migliore da tenere. Ormai era stufa di quei sotterfugi a cui doveva dar seguito e anche di quegli appuntamenti giocati sul filo di pochi momenti, la sua vita aveva bisogno di altro, se ci pensava non capiva neppure come fosse finita in quella relazione adulterina con lui, … Continua a leggere

Semplici procedure di ogni giorno

Il suo ufficio era al quarto piano di quel palazzo, mancava soltanto mezz’ora alla fine dell’orario di lavoro e lui non riusciva a pensare nient’altro che ai gesti che avrebbe compiuto appena scaduto quel tempo: spegnere il computer, chiudere a chiave il primo cassetto della scrivania, prendere la sua giacca appesa in un angolo e uscire nel corridoio. Erano i … Continua a leggere

Una traccia da seguire per forza

Sto qua, seduto, e non c’è nessuno che mi chieda di fare qualcosa, di pensare, di muovermi o di raggiungere un luogo diverso da questo. Perciò resto qua, seduto, e osservo con attenzione le venature del legno sul piano del tavolo. Mi sono sempre perso con facilità in cose del genere, in piccoli dettagli senza apparente significato, ho sempre fatto … Continua a leggere

A difesa del genere umano

Il numeroso gruppo degli uomini di forza si era radunato in mezzo allo spiazzo, mentre gli altri, gli anziani, le donne, i bambini di tutto il villaggio si erano posizionati ad una certa distanza. La giornata era grigia, le nuvole giocavano a rincorrersi spinte da un vento freddo e continuo, quasi fastidioso. Le enormi corde intrecciate in modo approssimativo erano … Continua a leggere

Una decisione per tutte

La sera vado sempre a letto stanco, dormo sodo, mi riposo, non penso a nient’altro. Poi uno dei miei amici, giù al circolino, dice che lui al contrario non ce la fa, non riesce a dormire. Pare impossibile, faccio, sembra qualcosa che non funziona a dovere. Si tratta di preoccupazioni, fa lui, problemi per il mio futuro, quello della mia … Continua a leggere

Scena n. 4. Tempo esaurito.

Le assi di legno del palco avevano scricchiolato quando il signor Calzano era entrato dentro alla scena. Sotto alle luci dei riflettori c’erano le sedie e i tavolini di un bar, sul fondale era stato disegnato il bancone. Mi porterebbe per favore un caffè e mezzo bicchiere di acqua gassata?, disse il signor Calzano al cameriere nello stesso preciso momento … Continua a leggere

Il futuro nelle parole di Genni

Genni pensa spesso al futuro. Lo fa per esercizio, lei dice, per immaginare qualcosa di meglio dopo questo triste presente. Certe volte si parla con lei, ma è difficile capire quello che pensa davvero. A volte è come se si esprimesse in un linguaggio incomprensibile, lo fa con l’ausilio di una grande fantasia, di immagini aperte, di una logica non … Continua a leggere

In mezzo alla guerra

Non ho detto niente quando mi hanno chiesto qualcosa. Sono rimasto in silenzio, non mi sono mai fidato di chi fa troppe domande. Sono vecchio, questo è vero, ma ciò non vuol dire che sia rincretinito: ho capito benissimo cosa volevano sapere, forse bastava annuire qualcosa, far finta di stare al disopra di certi meccanismi. Il resto, tutto ciò che … Continua a leggere

Soltanto due ore di treno

Mi siedo, sto fermo, mi guardo attorno. Il bar della stazione è enorme e pieno di personaggi diversi, qualcuno più insolito di altri. Non posso rimanere qui a lungo, penso, anche se mi piacerebbe tantissimo. Sto aspettando l’arrivo del treno di Luisa, la mia fidanzata, diciamo così, a due anni di distanza dalla separazione dalla mia prima moglie quest’appellativo mi … Continua a leggere

Scena n. 3. Monologo interiore.

Sono qui, da solo, come sempre. Quasi non mi interessa che abbiano allestito questo piccolo palco tutto per me, con uno sfondo di palazzi di periferia, questo marciapiede qualsiasi, le luci taglienti che lasciano ombre da tutte le parti. Mi viene da ridere a pensare che si siano preoccupati di dare una cornice adeguata al mio spirito, è insignificante il … Continua a leggere

La ristrutturazione edilizia

La donna era scesa in pieno centro città da un mezzo pubblico, aveva camminato frettolosamente lungo alcuni marciapiedi, si era soffermata davanti a qualche vetrina, ignara di essere seguita da un uomo. Poi era entrata dentro ad un negozio di scarpe, aveva provato ad indossare alcuni modelli assistita da una giovane commessa, infine era uscita senza avere effettuato alcun acquisto. … Continua a leggere

Scena n. 2. Disperata ricerca.

Sullo sfondo erano stati disegnati degli alberi, e al centro della luce, apparentemente proiettata da un basso lampione, c’era una semplice panchina e un giovane uomo seduto. Una donna cinquantenne entra nella scena con passo malfermo, con espressione sofferente, si guarda attorno, poi dice all’uomo: ho perduto mio figlio; è accaduto diversi anni fa, aveva l’età per andarsene in guerra, … Continua a leggere

Poco distante dai pensieri usuali

Il negozio di stoffe esisteva da almeno trent’anni, e vendeva tendaggi, lenzuola, anche qualche tappeto. Ci lavorava una commessa, ma alla cassa e dietro al grande banco di legno in tutti quegli anni c’era sempre stata la proprietaria, una signora ormai anziana dall’espressione bonaria, con l’inseparabile metro di stoffa girato sul collo. La signorina Francesca era la figlia, l’avevo sentita … Continua a leggere

Oltre l’ombra di un uomo

Oltre il fiume non c’era niente, solo dei campi a perdita d’occhio ormai abbandonati, lasciati a pascolo per un gregge di pecore che rare volte un pastore volenteroso portava fino lì. Eppure c’era qualcosa tra quelle erbacce senza criterio, come un fascino proprio, di terra lasciata a se stessa, come se tutta quella zona si fosse ribellata spontaneamente a qualsiasi … Continua a leggere

Nessuna variazione, anche stasera

Davanti all’appartamento al piano terra di Ettore, subito di là dalla strada, abitano due coniugi anziani. Lui non sopporta vederli, ma loro sembra non abbiano nient’altro da fare che starsene lì tutto il giorno, in quel giardinetto ridicolo con le piante stipate in pochi metri quadrati di terra e qualche vaso. Ettore torna nel pomeriggio dal suo lavoro e loro … Continua a leggere

Dentro alla tela del ragno

Mi sento completamente vuoto. Giro per casa in ciabatte senza riuscire a concentrare l’attenzione su qualcosa che ne valga la pena. Poi decido di uscire, infilo le scarpe e volo giù per le scale. Guardo attorno la solita strada, ma tutto mi sembra esattamente come sempre, mi avvio e arrivo fino al caffè proprio all’angolo. Entro e mi pare di … Continua a leggere

La misurazione dei componenti

La donna aveva guidato nel traffico con la sua utilitaria, poi rallentando aveva accostato con la vettura al marciapiede di destra, proprio dove, in mezzo ad altre persone, aveva intravisto chi la stava aspettando. Si era fermata, aveva dato un leggero colpo sul clacson, aveva lasciato che in diversi si voltassero verso di lei. Per quel giorno aveva indossato una … Continua a leggere

Improvvisamente diverso

A Rodolfo piace molto scherzare. Certe volte inizia di punto in bianco e pare proprio non voglia più smettere. Gli amici lo guardano, sorridono, qualcuno di noi vorrebbe dirgli forse che è il caso di farla finita, ma lui pare non accorgersi di nulla, e scherza, dice cose surreali, ogni argomento pare una scusa per farci sopra dell’ironia. Sua moglie … Continua a leggere

Su questa spiaggia deserta (a margine di “Bionda, naturalmente”)

Mi sarebbe tanto piaciuto rimanermene sulla spiaggia assolata, senza niente di cui preoccuparmi, da sola, distante da tutto. Invece dentro la testa i pensieri corrono, mi tengono in uno stato perenne di agitazione, nonostante io avessi deciso che questa sarebbe stata la mia sacrosanta vacanza, il luogo dove preoccuparmi soltanto di me stessa. Fortunatamente il bagnino ogni tanto interrompe il … Continua a leggere

In fondo a un bicchiere svuotato

Niente è cambiato, lo so, me ne rendo conto. Avevo cercato mille volte di concentrarmi, di far forza su me stesso, di tenermi a distanza da quei soliti bar dove trovi sempre qualcuno che sorride e ti fa compagnia. Per mesi non avevo più comprato neppure una bottiglia di vino, e tutto questo è durato per un sacco di tempo, … Continua a leggere

Senza alcuna parola

Lo schiaffo non era stato particolarmente forte, ma il risultato lo aveva ottenuto ugualmente: lui era rimasto immobile, quasi incapace di comprendere cosa fosse effettivamente accaduto. Lei, con una certa freddezza, lo aveva lasciato parlare, aveva voluto misurare fino a che punto riusciva ad essere falso. Era rimasta in silenzio, lo aveva ascoltato, aveva lasciato che lui cercasse di apparire … Continua a leggere

Dietro al sorriso del cameriere

Il mio mestiere è questo, non c’è niente da dire. Qualcuno storce la bocca se me lo chiede, ma io sorrido quasi sempre, ormai sono abituato a certi giudizi. Sono cameriere in una pizzeria, ogni sera su e giù lungo i tavoli apparecchiati con tutta la gente che mi dice cosa desidera e mi porti questo o quell’altro. A me … Continua a leggere

La comprensione del senso

L’uomo resta fermo sulla banchina del porto, le mani sprofondate nelle tasche della sua giacca, il cappello con la tesa di poco sopra gli occhi, quasi a nascondere qualcosa del viso. Osserva l’acqua scura che oscilla lievemente sciabordando sul cemento del molo. Dall’altra parte forse devono iniziare le operazioni di carico di una nave ormeggiata e quasi immobile, senza alcuna … Continua a leggere

La norma di vita

Quello che rimane certo è che in tutto questo tempo e nonostante tutto l’impegno non è affatto migliorato, aveva detto il padre di Luca. Questo sicuramente è vero, aveva risposto la madre, però dobbiamo convenire che non è neppure peggiorato, e questo forse è già un risultato. Si erano seduti nella saletta d’attesa dell’ospedale psichiatrico, e aspettavano il turno per … Continua a leggere

Oltre la politica più abituale

La riunione era per le sedici. Lei si era portata la cartella con gli appunti e alcuni documenti in merito all’intervento che si era preparata. Le sue parole avrebbero dovuto essere soffici, accarezzare i temi importanti senza dare l’impressione di aggredire nessuno. Non era affatto semplice mettere tutti d’accordo, o meglio, far stare dalla propria parte almeno la maggioranza dei … Continua a leggere

Trenta e lode

La ragazza aveva alzato gli occhi dal libro rispondendo a qualcosa che si era mosso leggermente nel campo visivo di fronte a lei. Stava ripassando con impegno su un grosso tomo zeppo di sottolineature i temi principali dell’esame di antropologia culturale che avrebbe dovuto sostenere tra non molto, e come sempre le capitava, si sentiva assolutamente impreparata, come non avesse … Continua a leggere

Fuori e dentro ai pensieri di sempre

Da tempo non stavo affatto bene da alcuna parte. Cercavo di mantenermi calmo, ma il problema si presentava continuamente: il mio passato in mezzo ai miei pensieri diventava ogni giorno più ingombrante, tanto da non farmi dormire, da lasciarmi inquieto e angosciato in ogni momento del giorno e anche della notte. Camminavo per tutta la città per cercare di distrarmi, … Continua a leggere

La fine della favola

Che senso ha cercare di spiegarti quello che provo? diceva lui sottovoce, senza neppure guardarla. Il bicchiere oscillava leggermente dentro la sua mano, la posizione del suo corpo mezzo disteso sul divano davanti al camino che fiammeggiava sembrava un’immagine di decadenza, come una figura statica dentro a un dipinto, senza rimandi, quasi l’interpretazione del nulla. Lei non si era minimamente … Continua a leggere

Siamo tutti perdenti

Avevano trascorso la serata in un bar, uno di quelli dove l’aperitivo si fonde assieme alla cena, poi avevano salutato i ragazzi a voce alta con i modi di fare di chi ha qualche impegno impellente, ed erano saliti sopra la moto di uno dei due, a caccia di qualcos’altro da fare. Lungo i viali avevano discusso più a gesti … Continua a leggere