Zeus

I ragazzi della compagnia si erano abbondantemente annoiati anche quella sera, restandosene lì seduti in maniera scomposta sulle solite panchine del giardinetto nel loro quartiere. Qualcuno aveva anche portato due piccoli diffusori per ascoltare la musica, e per un po’ si era parlato animatamente delle solite cose, ma alla fine nessuno di loro aveva più saputo che dire, così tutti avevano finito per ascoltare quelle canzoni in silenzio, senza fare nient’altro. Ad un tratto, mentre qualcuno già pensava di andarsene a casa, era arrivata una ragazza col cane, una persona mai vista che teneva al guinzaglio un grosso mastino, uno di quelli che è bene tenere alla larga. Lei sembrava tranquilla, ma il cane continuava a tirarla da una parte e dall’altra, e dopo un po’, con uno strattone appena più forte, si era liberato dalla debole presa, iniziando a correre da solo lungo quel marciapiede. La ragazza si era subito disperata, e aveva chiesto aiuto, così tutti loro della compagnia si erano sentiti in dovere di correre dietro a quel cane con il guinzaglio ancora attaccato. “Zeus”, diceva lei a voce spiegata, “Fermati, dai”, ma il cane continuava a scappare come giocando a farsi rincorrere da tutti i ragazzi. Due o tre macchine inchiodarono le ruote quando Zeus decise di attraversare la strada, ma non successero guai, e la corsa continuò senza che niente sembrasse arrestarla. A un certo punto la ragazza si fermò ormai sfinita, e i primi due o tre della compagnia che erano rimasti fino a quel momento dietro di lei si fermarono anch’essi, come per cercare di raccogliere le idee e fare il punto della situazione. Zeus naturalmente era immediatamente sparito dietro ad un angolo, e la ragazza ansimando aveva cominciato a spiegare che il cane non era neanche suo e lei era soltanto una dog-sitter. Così venne deciso di formare due gruppi, uno che continuava ad andare dietro al cane, e l’altro che girava attorno al gruppo di case e cercava di intercettarlo dall’altra parte. Infine, percorsi qualche altro centinaio di metri, ci si accorse che un uomo, con molta perspicacia, appena Zeus gli era passato vicino, aveva sveltamente infilato il guinzaglio dentro ad una sbarra di un’inferriata, bloccando il cane e salvando la situazione. La ragazza era felice, ovviamente, e il resto della compagnia lo era per lei. Vennero fatte le presentazioni e scambiate battute di spirito, fino a darsi appuntamento al pomeriggio seguente, per ingaggiare un’altra bella corsa, e per ringraziarlo del suo metodo contro la noia tutti allora si avvicinarono a Zeus, giusto per scoprire che era soltanto un grosso cagnone simpatico in vena di scherzi, ben felice di ricominciare davvero la gara alla prima occasione.

Bruno Magnolfi

Zeusultima modifica: 2010-02-03T17:35:53+01:00da magnonove
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