Intenti insani.

4 dicembre

Sono sospesa. Il lavoro va bene, che c’entra, ho delle buone idee da mettere in campo nei prossimi mesi, ma tutto questo è soltanto la metà dei miei pensieri.

5 dicembre

Vorrei che qualcuno mi indicasse la via migliore per non avvertire costantemente dentro di me questa ansia. Mi sembra di vivere un incubo in cui sentirmi obbligata a muovere il corpo senza toccare assolutamente nessuno, come se tutti gli altri fossero portatori di infezioni fulminanti. Forse ho soltanto bisogno di mettere a punto la mia strategia, e non voglio in nessun modo essere condizionata da chi mi sta attorno.

6 dicembre

Stasera mi sono vista di nuovo con Tommaso. Mi piace stare con lui, sentirlo parlare dei propri studi e dipanare le sue opinioni che mostrano lo spirito curioso da cui è animato. Mi piacerebbe fare qualcosa insieme a Tommaso, andare da qualche parte, forse impegnarmi in un piccolo progetto: magari sperimentare una novità per ambedue, andare da qualche parte, vedere degli spettacoli, qualcosa forse di poco ordinario, in modo da poter scambiare in seguito i propri rispettivi pareri. Non succederà niente di tutto questo, almeno per ora, ne sono certa; però tutto in seguito potrebbe essere possibile; chissà, tanto vale rincorrere dei sogni.

7 dicembre

Mia madre mi ha spiegato con molta calma che non va bene secondo lei che io tiri tardi ogni sera una volta chiuso il negozio di merceria. Qualcuno mi ha visto, ha subito aggiunto. Eri con un ragazzo, ed anche se oramai sei grande, le tue sembrano soltanto delle sciocchezze da ragazzina. Non le ho risposto neppure, non mi va certo di essere trattata in termini puerili. Forse per troppi anni mi sono assopita su un comportamento monotono e privo di qualsiasi novità. Perciò devo cambiare, i tempi sono ormai più che maturi, ed indipendentemente da Tommaso devo trovare la maniera per essere più autonoma, e smettere di occuparmi soltanto delle cose che in qualche modo fanno piacere a mia madre.

8 dicembre

Nonostante sia festa oggi ho trascorso interamente la giornata dentro casa. Non ho quasi rivolto la parola a mia madre, escluso le frasi ordinarie; non mi va di parlarle, mi piace che si renda conto di quanto io sia rapita da tutti i miei pensieri. Ad un tratto durante il pomeriggio ho avuto voglia di uscire, prendere la macchina e farmi un giro senza meta, magari passando dal centro del paese. Avrei potuto incontrare Tommaso, riflettevo, ma la delusione di non vederlo da nessuna parte sarebbe stata troppo forte, perciò ho rinunciato del tutto.

9 dicembre

La giornata di oggi è scivolata via come sempre dentro al negozio, senza novità. So dove abita Tommaso, ho trovato l’indirizzo sull’elenco telefonico, e passando da lì con indifferenza ho visto piazzata fuori dalla sua casa la bicicletta che usa sempre per girare nel paese. Potrei mettere un biglietto piccolissimo da qualche parte in quel manubrio, così che lui possa trovarlo, ben ripiegato, ma senza che faccia troppa mostra di sé a tutti i curiosi che affollano questo centro abitato. Ma non saprei proprio che scriverci, non ho le parole che piazzate sopra un foglietto spieghino in maniera adeguata me stessa, perciò non farò niente neppure di questo, anche se uno di questi giorni se non accade nulla ho deciso che scaraventerò in terra quella stupida bicicletta; così, senza motivo.

Bruno Magnolfi

Intenti insani.ultima modifica: 2018-12-17T20:40:34+01:00da magnonove
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