Alla luce del sole.

 

15 gennaio

Mi sento sempre più confusa. Non capisco più come dovrei comportarmi. E’ come se i fatti di questi ultimi giorni mi inviassero continuamente segnali contraddittori. Non voglio starmene ferma a guardare, magari nell’attesa che tutto quanto per un colpo di fortuna insperato si vada chiarendo; voglio agire, sono convinta sia questo il mio momento, e che il mio futuro prossimo derivi esattamente da ciò che riuscirò a desiderare adesso.

16 gennaio

Il mio lavoro non è più tale. Adesso è una scelta fatta, un impegno preciso di esistenza, una prova delle mie capacità. Non devo ascoltare più nessuno intorno, se non me stessa e la mia sensibilità, pronta ad interpretare tutti i segnali che mi possono giungere.

17 gennaio

Tommaso non si è fatto più vedere. Non ha importanza, devo essere capace di rinunciare a lui, e di mettere a punto la capacità di fare a meno della sua intelligenza forse un po’ infantile. Farò qualche tentativo nei suoi confronti, ma niente di più.

18 gennaio

Non posso fingere con me stessa che non sia successo niente. Qualcuno si è comportato come se io fossi il premio per qualcosa, trattandomi da sciocca, e forse la colpa di tutto questo è stata la mia presunta ambiguità. Però non deve essere così, o meglio: non voglio che le cose siano poste in questa maniera. Per questo motivo ho deciso che per qualche tempo farò a meno degli altri, e mi comporterò come se non avessi bisogno assolutamente di niente, come se nulla ci fosse che mi interessa veramente, se non il mio lavoro, e rilanciare il negozio di merceria svecchiandolo da quella patina di risaputo da cui in qualche modo risulta ancora composto. Forse potrei voler bene a Tommaso, ma adesso proprio non riesco a capire se sia così, e probabilmente non mi interessa neppure troppo saperlo. Anche gli altri ragazzi che si ritrovano alle panchine della piazza magari hanno anche loro delle buone doti: sono simpatici, sanno stare in compagnia, spesso si pongono anche loro dei problemi come me li pongo io stessa. Andare a parlare qualche volta con questi ragazzi non mi comporta però nessun problema, non mi fa sentire in obbligo con nessuno, non sottintende nessuna scelta specifica. Uscire con Tommaso, o con Renato, o con chiunque altro, invece, mi incastona in uno spazio ristretto agli occhi di tutti, e non è questo quello che voglio, almeno in questo momento, anche se è mia necessità essere chiara con chiunque di loro, ed agire come sempre ho fatto alla luce del sole. Farò qualcosa in questo senso, nei prossimi giorni, e forse, se riuscirò anche ad avere tutto il coraggio che serve, chiederò un’opinione di tutto quanto a mia madre, con la quale in fondo trascorro ancora una parte cospicua del mio tempo libero, ed il cui parere è sempre stato in fondo onesto e moderato.

Bruno Magnolfi

Alla luce del sole.ultima modifica: 2019-01-21T20:07:14+01:00da magnonove
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