Allontanato.

 

“Basta”, dice lui a voce alta da solo, mentre apre la porta del suo piccolo appartamento. “Sono stufo di starmene qui senza fare niente, ho bisogno di andarmene in giro, vedere un luogo diverso, liberarmi la testa”. Scende rapidamente le scale ma poi, una volta in strada, si ferma subito per osservare i dintorni. Non c’è quasi nessuno in questo momento, i negozi sono chiusi, le serrande abbassate, soltanto un paio di tizi un po’ stralunati con il rispettivo cane al guinzaglio. Prendere la macchina, scappare da qui a tutta velocità, pensa lui. Magari affrontando piccole strade provinciali dove non ci sono controlli, e poi arrivare sul mare, magari in qualche luogo isolato dove starsene in piena tranquillità e all’aria aperta. Poi sale sull’auto che lui non mette in moto oramai da alcune settimane, ma dopo un paio di giri il motore si avvia regolarmente. Ingrana la marcia e affronta l’asfalto, senza neppure riflettere dove andare di preciso e quali strade percorrere. Gli alberi lungo il viale, i marciapiedi vuoti, i semafori che occhieggiano regolando un traffico che non esiste, tutto appare strano, diverso, quasi surreale. Poi svolta a caso verso una strada periferica, e percorre tutto un lungo tratto fino a quando spariscono le case d’intorno, per lasciare spazio a larghi pezzi di terra abbandonati, con distese di erbaccia incolta invasa qua e là da qualche cespuglio spinoso.

“La libertà è lontana da casa”, dice senza preoccuparsi di parlare da solo; la strada davanti serpeggia lungo alcune colline, mostra adesso ai propri margini qualche macchia di bosco e anche dei campi coltivati, lui guida con la mente via via più leggera, come se davvero si stesse liberando poco per volta del forte peso accumulato negli ultimi tempi. Va avanti così per almeno mezz’ora, supera un piccolo borgo di case dove sembra non ci sia neanche un cane, poi avverte sempre più forte l’aria di mare che entra con forza dalla fessura aperta del suo finestrino. Infine eccola, proprio laggiù: una striscia di azzurro incontaminato ed inconfondibile, una tavola d’acqua meravigliosa ed indifferente a tutti i problemi del mondo, col suo moto ondoso perenne, il suo essere sempre così da un tempo infinito. Lui si ferma vicino alla spiaggia deserta, priva di qualsiasi riferimento preciso, poi scende dalla sua macchina e subito affonda le scarpe nella sabbia dorata. Il mare rilascia con calma la sua spuma bianca sul bagnasciuga, e la linea merlettata dell’acqua mostra un confine inesatto con la terraferma, come se tutto fosse destinato ad un’interpretazione giocosa, e le onde giunte fin qui da chissà quale altra terra, iniziano a frangere e a rincorrersi lungo una zona a qualche decina di metri dalla riva appiattita, come sempre è successo.

Lui si siede vicino a quella battigia, poi si sdraia con le mani incrociate sotto la nuca, respira a fondo quell’aria leggera, sospinta da un vento di mare che non ha fretta, e che muove stancamente qualche nuvola bianca qua e là, come aquiloni sfuggiti di mano a bambini giganti. “Sono qui”, urla lui verso il cielo come per convincersi a fondo di quello che vede e che sente. Resta per molto nella stessa posizione, poi si sente spossato, quasi stanco del rumore del mare e del debole vento che continua ad accarezzarlo. Riprende la macchina, torna indietro, ripercorre con esattezza le strade che ha già attraversato, rivede tutto quanto quello che aveva visto poco prima, fissando adesso ogni dettaglio nella sua mente. Giunge davanti alla sua abitazione, parcheggia l’auto con calma, attende ancora un momento dentro quell’abitacolo, come se fosse rimasta imprigionata là dentro un po’ di quell’aria che ha respirato poco prima sul mare, poi chiude con cura i finestrini, sbatte lo sportello e si assicura della chiusura, cerca la chiave del portone condominiale ed apre con gesto deciso. “Sicuramente deve essere proprio così”, dice sottovoce mentre sta salendo le scale. “Ma è sufficiente l’immaginazione per sapere come sia veramente”.

Bruno Magnolfi

Allontanato.ultima modifica: 2020-05-02T18:24:08+02:00da magnonove
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