Programmi diversi.

 

Stanno tutti là fuori, fermi, con lo sguardo per terra mentre alla luce dei fari parlottano cercando indifferenza in sella ai loro motorini, nell’attesa che finalmente lui si decida ad uscire da casa, e senza più indugi li raggiunga per andare con loro. Non c’è niente di particolare da fare anche stasera: i soliti giri, il solito chiosco ai giardinetti, gli stessi discorsi di sempre, le solite battute spiritose per cui cercare almeno di ridere. Però, anche se nessuno tra tutti i ragazzi prova davvero questa voglia di stare assieme con gli altri, ci sono comunque delle cose che in un modo o nell’altro devono essere fatte, anche secondo l’opinione corrente in paese, ed ovviamente la sua, forse persino anche quella dei suoi genitori, che stanno seguendo chissà quale programma alla televisione, e quindi non ha proprio alcun senso tirarsi indietro proprio in questo momento. In certe occasioni come questa, gli pare quasi di dover continuare forzatamente a guardarsi attorno restando chiuso dentro la sua solita stanza, come immaginando di dimenticarsi qualcosa, anche se lo fa coscientemente soltanto per ritardare il momento in cui chiuderà quella porta dietro alle spalle, dando così inizio ad un’altra serata come tante, purtroppo quasi tutte più o meno simili tra loro. Perché lui sa che resta sempre nell’aria, tra le cose non dette, quella sensazione fallace che qualcosa di diverso casomai possa sempre addirittura accadere, ed è forse questa la molla più importante di tutte per smuovere davvero i suoi desideri, come probabilmente pure quelli degli altri, anche se in fondo nessuno davvero ci crede. Magari, in mezzo ai suoi desideri, lui vorrebbe piuttosto essere capace di qualcosa parecchio differente, e riuscire così ad imporsi con tutti, al contrario di come si comporta di solito, semplicemente inventando una buona volta una scusa plausibile, sostenendo magari che oggi, con grande dispiacere, non può proprio essere della loro comitiva. Forse non dovrebbe neppure aver bisogno di scuse, e soltanto con due o tre parole secche e decise, pronunciate con fermezza di fronte a tutti i ragazzi che conosce da sempre, riuscire a declinare l’offerta, almeno per una volta, della loro monotona compagnia. Ma tutto si farebbe più complicato, e non è proprio il caso di mettersi a percorrere strade sconosciute e piene di insidie.

Il problema principale nel caso potrebbe essere quello di perdere l’amicizia e la fiducia del gruppo, e ritrovarsi da un giorno a quell’altro completamente da solo in paese, a dover mendicare senza tante pretese qualche conoscenza giù al chiosco delle bibite, dove vanno tutti ogni sera, e scoprire che molti degli altri ragazzi adesso lo scansano, ne hanno piene le scatole delle sue maniere scostanti, non hanno più bisogno di uno come lui, e che da ora in avanti, almeno per quanto riguarda tutti gli amici di adesso della sua stessa età, può anche decidere di starsene in casa durante queste serate, a guardare qualche programma trasmesso in televisione, insieme ai suoi genitori. Certo, riflette adesso mentre si appoggia su una spalla il suo fedele giubbotto: rimanere all’improvviso isolato da tutti, senza più riuscire a sentirsi almeno una parte di quel girotondo di coetanei con cui scambiare opinioni, notizie, sciocchezze, battute spesso anche piuttosto scontate, è qualcosa sicuramente da evitare, una situazione che potrebbe addirittura cambiare molte delle sue aspettative. Comunque non rimarrebbe nient’altro da fare, in quel caso, se non cucirsi addosso una nuova livrea, un’espressione diversa, dei nuovi modi di fare e di essere, fino a diventare poco per volta qualcuno che in questo momento appare persino impensabile.

Con questi pensieri nelle testa lui apre infine la porta, e loro naturalmente sono tutti lì che di colpo lo guardano, e qualcuno addirittura sbadiglia, altri pensano forse le medesime cose che ha pensato anche lui fino a questo momento, tenendole però celate ognuno in se stesso, come un segreto da custodire tra gli affetti importanti, senza neppure mostrarne mai niente a nessuno, neppure un accenno. <<Stasera non vengo ragazzi>>, fa lui all’improvviso mentre è ancora fermo in piedi sui gradini di casa, con sguardo immobile; <<ho promesso di fare compagnia ai miei genitori; perciò resto in casa, e magari mi guardo un programma in televisione, con loro>>.

Bruno Magnolfi

Programmi diversi.ultima modifica: 2021-07-10T16:47:35+02:00da magnonove
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