Direzione precisa.

 

Le stesse cose, riviste con calma ad una certa distanza di tempo, appaiono sempre differenti, fino a mostrare di essere qualcosa di fondamentalmente diverso da ciò che era stato possibile immaginare, almeno rispetto a quella prima osservazione. Le opinioni cambiano, le persone spesso variano atteggiamento, le cose si trasformano davanti agli occhi di ognuno, senza quasi darne consapevolezza. C’è stato un lungo periodo di tempo in cui Anna ha sgomitato di fronte agli altri per farsi notare, così come spesso fanno in parecchi, persino nel suo ambito lavorativo, fino a quando in seguito si è resa conto che non ne valeva proprio la pena, e che non serviva in pratica a niente mettersi in questa maniera sullo stesso piano di molti, ingaggiando continuamente un’assurda competizione del tutto priva di senso, considerato l’enorme sforzo di ognuno quasi sempre neutralizzato dal medesimo sforzo dell’altro. <<Sto cambiando>>, dice adesso sottovoce ad un collega mentre si sofferma nella sala insegnanti della scuola dove lavora. A nessuno sembra possa interessare però quella logica che lei sta inseguendo, nella ricerca continua di una propria strada personale, e se è questa la maniera di essere che adesso Anna ritiene di aver raggiunto e che ne fa una persona per questo motivo differente da molti altri, addirittura anche nei modi di vedere le cose, la verità è che le normali conversazioni che i suoi colleghi si scambiano là dentro, restano comunque quasi sempre improntate soltanto da pensieri leggeri, se non addirittura da spudorate sciocchezze. Però Anna insiste, dice con convinzione che ha trovato finalmente il vero senso da dare alle proprie giornate, e che il punto di svolta secondo lei è proprio la grande importanza che sta riconoscendo sempre di più alla moderazione. <<Si tratta di avere molta pazienza, rispettare sempre il pensiero di tutti, e cercare in ogni occasione il tratto positivo di qualsiasi cosa>>.

Quando parla così qualcuno sorride ascoltandola, ed altri si mostrano semplicemente indaffarati a sistemare le proprie cose prima di affrontare le ore di lezione che hanno di fronte. Certo, l’equilibrio è un elemento primario in certi ambiti, ma spesso non è sufficiente, perché ci vuole anche carattere, personalità, e la capacità di mettersi in gioco con delle idee proprie, individualmente meditate. Quindi suona la campanella per l’inizio delle lezioni, ed ogni insegnante raggiunge la classe verso cui deve portare avanti il proprio lavoro in presenza di parecchi ragazzi. Anna sembra raggiante, come avesse trovato la maniera per sentirsi a suo agio di fronte a qualsiasi situazione, e tutto questo la rendesse improvvisamente più forte, capace di affrontare con fermezza tutte le possibili difficoltà.  Gli studenti comunque osservano con indifferenza la sua variazione di umore degli ultimi tempi, e proseguono come sempre a provocare la solita confusione di voci e di gesti, distraendosi per qualsiasi stupidaggine, anche se Anna oggi sembra ben tollerare ogni cosa e in qualche caso anche caldeggiare il loro desiderio di sentirsi continuamente fuori dalle righe.

<<Non ci sono dei veri modelli da seguire>>, dice ai suoi alunni cercando di avere un punto di vista obiettivo. <<Ognuno deve indagare dentro di sé, alla ricerca della maniera migliore con la quale affrontare la realtà da cui è circondato, scartando ogni battaglia di principio come una semplice perdita di tempo e di energie, piuttosto ponendosi alla ricerca di spunti positivi dai quali trarre sempre dei nuovi insegnamenti>>. Qualcuno dal banco la guarda senza trovare, pur riflettendole a fondo, una vera comprensione di quelle parole, altri sembrano stare nella posizione di coloro che per nessun motivo perderanno il proprio istinto conflittuale con chi si ritrovano attorno, ed alla fine sembra che il punto di vista di Anna, pescato all’interno delle proprie esperienze e colmo della fatica impegnata nella ricerca di una saggezza che ha il sapore soltanto di una scarsa identità personale, non porterà mai da alcuna parte, servendo al massimo per costituire la convinzione piuttosto arbitraria di trovarsi nel giusto. Quando esce da scuola però lei si sente serena, sa di aver compiuto in sé un grande sforzo, ed anche se ogni sua convinzione non sarà mai presa troppo sul serio dagli altri, ugualmente questa sarà con semplicità la propria strada, una direzione precisa verso cui prima o dopo ogni individuo dovrebbe decidere di incamminarsi.

 

Bruno Magnolfi

Direzione precisa.ultima modifica: 2021-06-12T17:47:17+02:00da magnonove
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