Dettagli di memoria.

  Oggi il mio vicino di casa mi ha chiamato per nome, facendo sentire la sua voce leggera dal  giardinetto sul retro della sua abitazione, confinante con il mio. Ho atteso un momento per essere proprio sicuro di aver compreso bene, quindi mi sono appena affacciato sulla soglia socchiudendo la porta vetrata che immette là dietro. Ho detto a voce … Continua a leggere

Sarà tutto perso e inutile.

  Spesso mi fermo ad osservarlo, il mio vicino di casa, naturalmente senza che lui possa accorgersi minimamente della mia presenza, nascondendomi con attenzione dietro la persiana di casa mia, oppure immobilizzandomi all’angolo del muro tra i nostri giardinetti confinanti, divisi per il resto da qualche metro di rete metallica, sul retro delle rispettive abitazioni dove mandiamo avanti le nostre … Continua a leggere

Abitudine al silenzio.

  “Eccoci qua nuovamente”, fa Umberto nel tentativo di mostrarsi simpatico ai suoi amici di sempre, anche se sembra che in questo momento non ci sia proprio niente nell’aria che incoraggi la voglia di essere allegri. In ogni caso gli altri due, al solo vederlo, gli fanno un piccolo cenno di saluto, come sempre peraltro, e poi in silenzio riprendono … Continua a leggere

Subire gli eventi.

  Dicono tutti che non c’è da fidarsi. Lei ascolta sempre la poca gente che incontra per strada, o quando si mette in fila alle casse del piccolo supermercato vicino casa sua. Spesso scuotono la testa, quelle persone che in generale conosce soltanto di vista, e che in fondo scambiano poche parole tra di loro, come se avessero ormai pochi … Continua a leggere

Non condivisibile.

  “La sola cosa positiva che riesco ad avvertire ultimamente è il tempo che trascorre, e fa  comunque sentire più vicini anche i miglioramenti che sono sicura dovranno per forza arrivare prima o dopo. Quando una giornata volge al termine ad esempio, è come se immaginassi ormai prossimo lo scopo finale di tutto quanto, lasciando scendere dentro di me la … Continua a leggere

Verrà da solo.

  “Sto bene”, dico al telefono. “Davvero; ho qui tutto quello che mi serve, in questo mio appartamento; c’è il frigo pieno ed anche qualsiasi altra cosa mi possa permettere di tirare ancora avanti molto tempo, soprattutto per dedicarmi interamente alle cose che mi piacciono di più: leggere, studiare, lavorare, prendermi cura di me stesso, seguire in piena calma i … Continua a leggere

Visione apocalittica.

  Lei si muove lentamente nella stanza. Lui sembra osservare con un certo interesse alcune nuvole basse, in quello spicchio di cielo che si può vedere oltre i vetri della finestra che ha di fronte. Fuori, in questo momento, sembra spiri una brezza avvelenata lungo i tetti delle case, come una massa d’aria che si muova con pigrizia, e che … Continua a leggere

Indirizzo postale.

  “Le cose non sono assolutamente perfette”, pensa di nuovo Silvia mentre accende il suo elaboratore, proprio come fa ogni mattina feriale a quest’ora. Anche oggi dovrà naturalmente occuparsi di un sacco di cose, restando ovviamente concentrata il più possibile davanti allo schermo, perché le documentazioni su cui deve operare durante l’orario di lavoro previsto, sono giunte inesorabili poco per … Continua a leggere

Fuori dal mondo.

  “Il mondo di fuori in questo momento non mi interessa”, fa lei voltando una pagina della rivista elettronica sulla quale prosegue ad indirizzare distrattamente la propria attenzione. La voce che le risponde dentro l’auricolare telefonico dice che forse non è il caso di tirare delle linee troppo marcate durante questo periodo, “più che altro per evitare di doverti ricredere … Continua a leggere

Evitiamo l’evitabile.

  Tino la guarda, Silvia sorride. Hanno sempre fatto così, specialmente quando, in altri momenti, si sono dati appuntamento per passeggiare tenendosi per mano e senza alcuna fretta, compiendo qualche camminata lungo il tranquillo fiume cittadino, oppure per le strade del centro del paese, durante parecchi dei loro pomeriggi liberi. Davanti allo schermo adesso Tino invece cerca di affermare con … Continua a leggere

Sono fregato, penso.

  Certi giorni vorrei sparire penso, che tutto questo affanno per tirare avanti mi pare sempre di più una fatica sprecata, uno sforzo completamente inutile, che non ha neppure uno scopo preciso, se non quello di lasciarmi ancora galleggiare in qualche modo. E poi anche formarsi delle opinioni su quello che succede o meno, mi pare anche quello sia soltanto … Continua a leggere

Collegamento ben definito.

  “Se tu dici qualcosa di vero, la verità verrà a galla”. Gionni ride quando dice così. Però è un suo cruccio quello di fare sempre in modo che le cose che vengono dette siano sincere, senza filtraggi di convenienza. I suoi amici ridono e scherzano insieme con lui, però il momento più bello è quando tutti stanno in silenzio, … Continua a leggere

Adeguatamente.

  Se qualcuno potesse osservarla mentre si muove con gesti calmi e misurati dentro al suo piccolo appartamento, oggi riuscirebbe solamente a vedere una semplice donna di mezza età che vive da sempre quasi per scelta  in una completa solitudine, muovendosi in casa propria con la complicità di mille abitudini ormai stratificate tra le sue tre stanze, aggravate dal lungo … Continua a leggere

Immagine riflessa.

  “Vorrei cadere da una sedia, magari per sbaglio”, dice LUI al telefono cercando di farla almeno ridere. “Oppure ricevere in faccia uno schiaffo capace di svegliarmi in un attimo solo, per scrollarmi di dosso così questo torpore di cui ormai mi sento soltanto una preda”. All’altro ricevitore, LEI adesso lo ascolta senza interrompere, si limita a prestare ad ogni … Continua a leggere

Mancanze terribili.

  “Devi inserire tutti i risultati estrapolati dagli elementi che ti abbiamo fornito”, dice LUI già irritato al telefono; “e devi farlo in fretta se vogliamo davvero raggiungere gli obiettivi prefissati”. Il terminale sul tavolo è acceso come sempre, ma LEI oggi non si sente particolarmente in forma, forse avrebbe bisogno di riposarsi, di svagare la mente, di prendersi una … Continua a leggere

Superiori alle regole.

  Non so come meglio dirtelo, però sei tu il vero problema. Tutti si sono presentati con la voglia di stare tranquilli, divertirsi, svagare la mente, magari chiacchierare con gli altri anche per rendere più interessante la festa, instillare l’impressione che i pareri su una cosa o sull’altra abbiano ancora un loro rilievo, e che le parole, pur scambiate nel … Continua a leggere

Tempi migliori.

  Passano dei ragazzi che urlano per insoddisfazione forse, così io li osservo da una finestra di casa e mi sembra proprio di stare in mezzo a loro. Prendo la giacca, scendo le scale, mi avvio lungo il marciapiede: devo acquistare qualcosa da mangiare penso, del pane e del formaggio, niente di più, perché devo rientrare in fretta, non oltre … Continua a leggere

Senza problemi.

  Il collegamento è già attivato, LUI come ogni volta si è piazzato seduto al proprio terminale davanti alla scrivania di casa sua, e tutti gli ALTRI poco per volta iniziano ad apparire dentro alle finestrelle dell’ampio schermo che si trova di fronte ai suoi occhi. Non è male incontrare una parte dei propri colleghi almeno un giorno alla settimana, … Continua a leggere

Matite colorate.

  “Aprire nuovo documento”, dice LUI dentro al microfono portatile che gli pende da un orecchio mentre cammina nervosamente in casa sua osservando appena l’elaboratore acceso. Tutto funziona perfettamente, anche se non avere sottomano le lettere da digitare sopra la tastiera non è particolarmente stimolante. Poi riflette un attimo su quale possa essere l’attacco migliore per la relazione da leggere … Continua a leggere

Immagine inadatta.

  “Avevo un amico”, fa LUI mentre sistema delle carte nella libreria; “ma ci siamo persi”. Anche oggi fuori dai vetri la giornata appare grigia, con un cielo carico di nuvole e di pioggia, ma nell’appartamento all’ultimo piano di quel palazzo enorme dove  loro due sono andati ad abitare da circa un anno, adesso non giunge quasi niente delle voci … Continua a leggere

Normali abitudini.

  “Le restrizioni non mi spaventano, non lo hanno mai fatto”, dice LEI al telefono sorridendo, mentre contemporaneamente scorre sul suo elaboratore l’elenco dei messaggi di posta ricevuta durante le ultime ore. “E poi si tratta soltanto di fare l’abitudine a certi comportamenti”, conclude, dicendo questo come per rendere semplici e quasi naturali le cose che non si possono evitare. … Continua a leggere

Oscuramento.

  C’è un mistero dietro al groviglio inestricabile di figure che si affacciano ogni tanto sullo schermo, senza neppure un’apparente ragione precisa. Come se qualcosa avesse preso ad esercitare una funzione propria all’interno del suo elaboratore regolarmente collegato alla rete e per tutto il resto perfettamente funzionante. Come se al posto delle descrizioni che si potrebbero fornire quando si cerca … Continua a leggere

Profonda distanza.

  Senza il canale giusto niente sarà ormai possibile, si dice spesso in giro. Nessuno purtroppo potrà tornare indietro, si aggiunge a volte, e le cose procederanno spedite sempre in questo modo nel tempo a venire, lasciando ogni persona praticamente seduta davanti ad un tavolo o ad una scrivania, nell’attendere il proprio turno per comunicare agli altri individui collegati le … Continua a leggere

Sufficiente una parola.

  Gli elaboratori subiscono un sobbalzo di energia: alcuni si spengono, altri azzerano i programmi in corso. Molti utenti delle applicazioni di intercomunicazione appaiono immediatamente disperati, anche se diversi tra di loro lanciano immediatamente i piani previsti per il riallineamento delle attività su ogni macchina, mostrandosi questi piuttosto lenti, anche se, pur con una certa fatica, le cose sembrano poter … Continua a leggere