Divisioni inevitabili.

 

“Ci sono delle cose da bere, se ti va”, le fa lui entrando in casa e proseguendo a fumare. La musica casuale a basso volume nella stanza, subito messa in funzione, riempie come può i silenzi e la carenza di argomenti, e lo sguardo sfuggente con cui lui ogni tanto sembra osservare la sua ospite, tende a sottolineare il palpabile leggero imbarazzo dato dalla situazione. Lei si accomoda con titubanza su una poltrona logora e mezza sfondata, ed ancora non sa neanche comprendere cosa ci sia venuta a fare nell’appartamento di un tizio spiantato come questo che si sta trovando davanti, anche se i tempi sono quelli che sono, e per quanto riguarda la compagnia non c’è molto da scegliere. “D’accordo”, gli fa con indifferenza, “quello che bevi tu per me va bene”. Per strada non circola molta gente in questi periodi, e lei stessa era uscita poco prima giusto per fare due passi da sola attorno all’isolato. Svagarsi dai problemi che assillano tutti non è propriamente semplice, ed anche soltanto mettersi ad ascoltare i guai degli altri certe volte può sembrare momentaneamente liberatorio dai propri. Lui va nell’altra stanza un momento, poi torna con due lattine di birra, e va a sedersi di getto sul divano, cercando di assumere una posizione comoda e studiata.

“Non abito da molto in questa casa”, le fa tra due sorsi. “Non posso proprio permettermi di meglio in questo momento”. Lei lo guarda con espressione comprensiva, senza neanche chiedergli se ha perso il lavoro o cose del genere, anche perché le sue difficoltà sono tutte piuttosto evidenti. Lui tace su questo argomento, ma dopo un attimo le chiede come si chiama. “Sonni”, fa lei, senza aggiungere altro. Lui annuisce, guarda qualcosa senza interesse davanti a sé, poi dice che aveva una ragazza fissa fino a qualche tempo prima, ma che adesso è da solo, non ha più nessuno. Sonni beve a sua volta un po’ della propria birra, vorrebbe quasi dirgli di colpo che lei non è assolutamente disponibile per una relazione, se è proprio questo l’argomento che lui sta cercando di portare avanti, e che è venuta fin lì soltanto perché lui ha parecchio insistito, e lei naturalmente  non voleva mostrarsi sgarbata. Lui dice, come spesso succede in questi casi, che vorrebbe ancora credere nel futuro, ma purtroppo la realtà da cui è circondato lo costringe ad un quotidiano pessimismo.

Lei annuisce, non è assolutamente il caso di fare delle domande immagina, e dentro di sé pensa subito che forse se non si mostra curiosa magari lui la smette con questi discorsi. Invece lui inizia a dire che le cose hanno cominciato a girargli proprio per il verso sbagliato nel momento in cui questa ragazza, tutta in una volta, ha preso la sua roba nella casa dove abitavano assieme, ed è tornata a stare dai suoi, intimandogli pure di non cercarla neppure per un buon motivo, e che le cose tra loro erano finite per sempre. “Insomma ha sbattuto la porta”, spiega alla fine con foga, “ed io mi sono sentito perduto, tanto che sono andato ad infilarmi in un periodo nerissimo, da cui sono uscito solo dopo aver messo in mano gli ultimi soldi che avevo ad un centro di disintossicazione, dove sono stato rinchiuso per qualche mese”. Poi lui si ferma, forse gli pare di aver detto anche troppo sulle sue cose, oppure sente il bisogno adesso almeno di una parola da parte di Sonni.

Sonni invece si alza, non dice neppure che le dispiace per tutto quello che gli è capitato, ma solo che adesso lei deve proprio andarsene via, e che magari si potrebbero incontrare di nuovo lungo la strada principale del loro quartiere, senza specificare niente di più preciso. Ma quando è già vicina alla porta di uscita da quelle due stanze così malridotte però, si volta un momento verso di lui, giusto per dirgli: “le cose stanno peggiorando rapidamente per tutti; forse dovremmo cominciare già da adesso ad accontentarci di quello che abbiamo. Perché anche i guai personali in questo momento sembrano fatti soltanto per creare divisioni”.

Bruno Magnolfi

Divisioni inevitabili.ultima modifica: 2021-03-09T20:09:50+01:00da magnonove
Reposta per primo quest’articolo