Visione apocalittica.

 

Lei si muove lentamente nella stanza. Lui sembra osservare con un certo interesse alcune nuvole basse, in quello spicchio di cielo che si può vedere oltre i vetri della finestra che ha di fronte. Fuori, in questo momento, sembra spiri una brezza avvelenata lungo i tetti delle case, come una massa d’aria che si muova con pigrizia, e che indugi a tratti sopra la città, trasportando con sé il sapore inaccettabile di una lenta tragedia. Anche se dalla propria posizione lui non può vedere la strada più in basso, seduto com’è su una poltrona di stoffa del salone, ugualmente la immagina deserta, quasi abbandonata, proprio come le abitazioni tutt’attorno, ed anche i marciapiedi, i giardinetti, e persino i negozi del quartiere. “Dobbiamo purtroppo prepararci ad affrontare dei tempi lunghi di isolamento e di carenza di libertà”, fa lei appoggiando il calice, da cui ha appena bevuto un sorso di vino rosso, sopra al ripiano dello scrittoio parzialmente ingombro con foglietti di appunti e da altre carte. Lui non commenta, conservando anche in questo momento la sua caratteristica principale di persona silenziosa, come spesso viene definito, ma volge ugualmente per un attimo lo sguardo su di lei, come a mostrarle l’allineamento del proprio pensiero alla sua idea.

Lei gli va vicino e gli sfiora una spalla con la mano, con un gesto che appare del tutto consueto e familiare tra loro due, anche se infine, con uno scatto che appare leggermente nervoso, si sposta verso la finestra, e con un gesto deciso ne chiude parzialmente la tenda, come per sottolineare gli aspetti ben più importanti che dovrebbero essere semplicemente ricercati dentro al loro appartamento, secondo il suo parere, piuttosto che permetterne l’offuscamento inevitabile, stando dietro al desiderio di qualcosa che resta solo esterno a ciò che conta. Lui abbassa lo sguardo senza espressione, restando comunque immobile, poi però muove una mano come per cercare qualcosa che probabilmente ha dimenticato in un’altra stanza, oppure sopra qualche mobile. Lei gli porge una rivista ancora aperta, lui la prende, ma si limita ad appoggiarla sopra le gambe. “Il tempo pare dilatarsi”, fa lei; “eppure a tratti le giornate sembrano ridursi a poche abitudini”.

Lui allora si alza, ripone la rivista sopra al tavolo spazioso, ed ancora senza dire niente torna ad avvicinarsi a quella finestra, scostando leggermente la tenda, come forse per scoprire qualche dettaglio in più, lungo la fila degli alberi che indubbiamente conosce da sempre, sul tratto di viale poco lontano da lì. Una signora, con il suo cane al guinzaglio, si guarda attorno sul largo marciapiede. L’animale la segue, ma appare svogliato, come non ci fosse quasi niente di interessante in quei paraggi, ed il suo impegno fosse volto solamente a fare contenta la sua padrona accanto a sé. Transita un’auto scura, sembra un veliero mentre affronta il mare aperto, e percorrendo la larga curva poco più avanti, potrebbe forse inclinarsi sotto la spinta dell’aria sulla velatura. Lei, semplicemente sfiorando un tasto, rende di nuovo disponibile il suo piccolo elaboratore rimasto acceso sopra al tavolo, quindi si siede con calma e digita qualcosa, disinteressandosi del resto.

“Dovremo cercare una maniera seria per proteggerci”, dice però dopo un momento, senza distogliere lo sguardo dallo schermo. Lui non risponde, prosegue ad osservare il panorama che bene o male si riesce comunque a vedere da quella finestra, come si sentisse già proiettato là, verso la strada più vicina, tra quei giardinetti a fianco, sotto ai lampioni spenti, altrove insomma. Qualche gemma sui rami degli alberi mostra evidente la stagione che avanza, e le foglie sempreverdi paiono occupate a togliersi di dosso la polvere accumulata fino a pochi giorni fa, mentre il colore brillante dei primi fili d’erba sottolinea una rinascita perenne. La signora con il suo cane ora sembra sparita, ma un uomo di mezza età percorre lentamente il camminamento al margine della strada.

Bruno Magnolfi

Visione apocalittica.ultima modifica: 2021-03-04T20:09:30+01:00da magnonove
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