Dettagli di memoria.

 

Oggi il mio vicino di casa mi ha chiamato per nome, facendo sentire la sua voce leggera dal  giardinetto sul retro della sua abitazione, confinante con il mio. Ho atteso un momento per essere proprio sicuro di aver compreso bene, quindi mi sono appena affacciato sulla soglia socchiudendo la porta vetrata che immette là dietro. Ho detto a voce alta che purtroppo ero impegnato in quel preciso momento, in questo modo prendendomi un po’ di tempo prima di tornare ad uscire per ascoltare sicuramente un altro dei suoi tanti stupidi argomenti con cui ogni tanto mi intrattiene. Non lo sopporto, questo è il punto, specialmente quando attacca con le sue considerazioni generiche sul mondo, oppure attorno alle sue piccole attività casalinghe. Ogni volta che ha da dirmi qualcosa, sembra che intenda mettermi al corrente di chissà quale segreto di stato, abbassando la voce ed usando frasi e parole circostanziate, prendendo anche le distanze da ogni affermazione, e limitandosi a riportare ciò che ha letto o sentito. Sono rientrato nel mio appartamento, ho fatto qualcosa per impegnare almeno un po’ di tempo, poi dopo circa dieci minuti sono uscito in giardino. Lui naturalmente era lì che mi aspettava. “Mi dica pure”, ho fatto a voce alta come per mostrare una certa determinazione nel mio comportamento. Ma a quel punto il mio vicino, invece di parlare, mi ha mostrato, allungando il braccio per conservare la giusta distanza imposta dalle autorità sanitarie, una piccola fotografia stampata su cartoncino, un’immagine in cui era ripreso lui stesso, molto più giovane di adesso, intento nell’osservazione di qualcosa fuori dal campo visivo dell’obiettivo.

L’istantanea mi è parsa subito particolare, insolita, come qualcosa che non si riesce ad afferrare del tutto, e difatti non saprei per nulla spiegare il motivo di quella singolarità, in ogni caso ho subito accennato ad un sorriso di compiacimento, quasi che comprendessi perfettamente che cosa lui intendesse sottolineare nel mostrarmela; ed anche se nell’immediato non ho detto niente, il mio vicino, ritirando verso di sé il braccio con la fotografia, ne è sembrato subito molto soddisfatto. Forse, non avendola più sotto gli occhi, ho immaginato che forse avrei dovuto notare qualcosa sullo sfondo, ma lui ha detto che era stata scattata esattamente l’anno in cui aveva preso in affitto la propria abitazione, ed allora tutto mi è parso più chiaro. All’epoca io abitavo già lì, e così ho immaginato intendesse dirmi che noi due siamo vicini di casa oramai da molto tempo, perciò ho socchiuso gli occhi con espressione ulteriormente compiaciuta, cercando di dare alla faccenda la stessa importanza che sembrava darle lui. Poi però ha detto: “avevo ancora il mio gatto quell’anno”, e così mi sono sentito del tutto fuori luogo, visto che non avevo mai notato che lui avesse avuto un gatto in passato. Mi ha guardato un attimo con gli occhi tristi, ed io ho detto soltanto: “già”, sottintendendo che così è la vita, oggi ci siamo e domani non più, riferito però al gatto.

Stavo quasi per rientrare, quando lui ha detto che quel gatto adesso gli manca, e che se fino ad oggi non ne ha preso un altro esemplare, è stato soltanto per evitare di soffrire di nuovo come quella volta. Ho detto che comprendevo i suoi sentimenti, ma subito mi sono sentito ridicolo, e poi avevo voglia di terminare in qualsiasi maniera quella conversazione secondo me assurda, così gli ho spiegato che avevo lasciato a metà delle cose di cui mi stavo occupando, e allontanandomi dalla recinzione divisoria dei nostri giardinetti, sono rientrato nella mia abitazione. Ho visto con la coda dell’occhio che lui è rimasto fermo ancora per un po’, nella stessa esatta posizione di prima, come se io fossi ancora lì di fronte a lui, ma infine si è deciso a girarsi e probabilmente ad occuparsi di altro. Ognuno ha i propri problemi, ho pensato. E nel corso degli anni certe volte si resta colpiti da qualche ricordo che appare incancellabile. Ma questo tipo di memoria non è condivisibile, tutti lo sanno, tanto che non capita mai di dovere far fronte a situazioni del genere. E comunque, anche se ci ripenso, rimango convinto di non averlo proprio mai visto, quel gatto.

 

Bruno Magnolfi

Dettagli di memoria.ultima modifica: 2021-03-23T20:05:42+01:00da magnonove
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