Automatismi.
<<Pronto; sì, sono io>>, dico al telefono frettolosamente, colto alla sprovvista come mi sento, da quella voce gracchiante del mio capoufficio che mai avrei pensato potesse chiamarmi a casa, mentre ancora sono coperto da un certificato medico che attesta la mia impossibilità, almeno momentanea, nel recarmi al lavoro. <<Come stai, Achille?>>, mi fa quasi ridendo, meravigliandomi per essersi ricordato … Continua a leggere