Sapore sgradevole.

 

I due figli di Achille e Celeste hanno da sempre condiviso una sola stanza, piuttosto ampia comunque, ed anche un piccolo disimpegno ubicato in fondo al corridoio del loro appartamento di famiglia, arredato con uno scrittoio ed una libreria da muro, che però ha utilizzato quasi sempre soltanto il maggiore dei due fratelli. La sera poi, da una certa età in avanti, loro si sono coricati spesso ad orari sfalsati, in modo da lasciare un po’ d’intimità ognuno all’altro nel momento di infilarsi nei rispettivi letti, pur sistemati come sono lungo le pareti opposte della camera. Negli ultimi anni poi, considerati i loro piccoli disaccordi, hanno anche evitato di scambiare qualche banale riflessione prima di dormire, cosa a cui si erano quasi abituati in precedenza, praticamente iniziando così ad ignorarsi quasi del tutto, sia in questa fase, che al mattino seguente, durante il difficile momento del loro risveglio. L’equilibrio raggiunto, in ogni caso, è sempre stato per ambedue un elemento fondante nel loro rispettivo sopportarsi, e sia a Marco che a Federico non è mai venuto in mente di scalfire questo dato di fatto. La camera dei loro genitori, dall’altro lato della casa rispetto al corridoio, non ha mai permesso, sia al papà che alla mamma, salvo vergognarsi per la curiosità, di venire a controllare che tutto stesse procedendo bene durante la notte, ed anche al mattino i due fratelli, fin da quando se ne è presentata la necessità, si sono abituati a svegliarsi autonomamente, anche in funzione dei rispettivi impegni, senza fare mai alcuna difficoltà per alzarsi, lavarsi, e vestirsi in modo adeguato.

Da qualche giorno a questa parte però, Marco viene svegliato repentinamente per dei rumori piuttosto insoliti, forse frutto del periodo un po’ burrascoso, specialmente durante la prima parte del proprio sonno. L’agitazione di Federico difatti, caratteristica che peraltro ha sempre avuto anche da sveglio, adesso è diventata tale da farlo muovere di continuo e sconsideratamente persino nel sonno, ed in contemporanea di farlo sillabare tra sé qualcosa di incomprensibile, e forse anche qualcosa di sofferente. Per qualche giorno lui non se n’è troppo preoccupato, limitandosi a chiamare il fratello per nome, e così a scuotere Federico da quello strano torpore innaturale, ma visto che le cose sembrano andare ancora avanti in questa maniera, ha deciso di parlarne con sua madre, per cercare assieme a lei una possibile soluzione. Durante le ultime due notti, comunque, le cose sembrano essersi attutite, ed in considerazione del fatto che anche la mamma non sembra sapere quale possa essere la soluzione migliore, Marco non se ne è preoccupato ulteriormente. Ma stanotte Federico si è improvvisamente sollevato dal suo letto, ed in preda forse ad una specie di delirio, si è messo ad urlare nella stanza che lui non aveva alcuna responsabilità, e che la colpa di tutto era da attribuire soltanto a suo fratello. <<Chiedetelo a lui>>, ha detto con sufficiente chiarezza, pur nella dizione confusa di una persona che sta indubbiamente immersa in una fase di incoscienza, <<se non è vero quello che dico. Mi ha sempre trascinato dove voleva, spingendomi a compiere delle scelte scellerate, per poi magari ridere delle mie difficoltà>>, ha detto ancora nel suo sonno tormentato.

Naturalmente Marco si è impressionato di tutto questo, così lo ha svegliato per informarlo di quanto appena accaduto, ma solo con poche parole rudi e scostanti, anche se l’altro aprendo gli occhi si è limitato a restare quasi indifferente, almeno in apparenza, e di tornare a coricarsi di nuovo con dei modi altrettanto apatici e scontrosi. Tutto ciò naturalmente non può restare qualcosa di isolato, anche se adesso diventa difficile attribuire a qualcuno delle vere responsabilità. In ogni caso Marco si sente investito da qualcosa di cui non si ritiene del tutto colpevole, e la sua reazione principale al momento, così come il suo vero scopo finale, è solo quello di riuscire in qualche maniera ad appianare le cose. Per Marco le colpe che intende attribuirgli adesso suo fratello sono soltanto immaginarie, anche se gli pare abbastanza offensivo ritenere lui il capro espiatorio di tutte le sue evidenti difficoltà, quasi come prendersela per dei problemi personali con la persona più a portata di mano, magari senza un vero motivo, anche se indubbiamente un fondo di verità in tutto questo probabilmente deve pur esserci. Non capisce però come si possa prendersela con altri quando si è stati capaci di fare tutto ciò che si è desiderato fino ad oggi, e poi sembra assente persino una relazione precisa tra i propri interessi e quelli di suo fratello. Si sente improvvisamente come trascinato al centro di un grumo di grossi problemi, e quella posizione non gli rimane affatto congeniale, tanto che non sa ora in che modo sia meglio reagire: affrontare con Federico la questione, anche a rischio di peggiorare le cose, oppure mostrare una maggiore indifferenza, magari allontanandosi ancora di più da suo fratello.

Naturalmente poi torna a riprendere sonno fino al mattino, ma quel fondo di amarezza provato poco prima resta in lui ancora lì, ben radicato, nella certezza forte e cosciente di non poterne evitare ancora il sapore urticante e sgradevole.

 

Bruno Magnolfi

Sapore sgradevole.ultima modifica: 2023-12-10T18:32:03+01:00da magnonove
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