Una bicicletta da palcoscenico

Le assi del palco avevano scricchiolato quando ero entrato in scena camminando con calma, e le luci dei riflettori avevano avuto come un sapore caldo e mieloso nel loro fendere il buio in modo così risoluto. Rientrare in quello spazio, sopra quel legno polveroso, dentro a quelle chiazze di luce, era un po’ ritrovare lo spirito giusto, il senso, il … Continua a leggere

Meglio evitare

L’uomo e la donna camminavano lentamente lungo il marciapiede. Lui si sentiva orgoglioso, insieme loro due formavano proprio una gran bella coppia, ma soprattutto gli sembrava come se un alone di completezza circondasse il loro starsene assieme, come se niente fosse in grado di incrinare quella loro complicità. Se si concentrava riusciva a vedere con gli occhi degli altri quel … Continua a leggere

Vicino al porto

Una stessa immagine, un identico pensiero, tutto pare combaciare, come un miracolo di sintonia. Basta un sospiro, si torna a fermare lo sguardo nello stesso punto, immaginandoci lo stesso risultato, e invece qualcosa si è mosso, c’è una variazione, e quegli aspetti non sono già più gli stessi: è passato ancora un minuto, che dico, solo un momento, ed adesso … Continua a leggere

L’espressione beffarda

E’ sotto al mio piede sinistro tutto il segreto. Fin da quando ero piccolo si era rivelata una strana macchia nella pianta di quel piede, dapprima appena accennata, poi con gli anni sempre più chiara, che a dire la verità non mi aveva mai dato fastidio, anzi, mi aveva spesso fatto ringraziare la natura per non averla piazzata in parti … Continua a leggere

Fuori dal coro

Il taglio nella gamba era profondo. Subito dopo essere caduto su quel ferro appuntito, il bambino non aveva potuto fare a meno di piangere, ma lo aveva fatto comunque con dignità, non mostrando ai compagni la paura, solo la sofferenza, il dolore vivo che provava. Gli altri lo avevano soccorso, ma quel sangue che usciva dalla ferita pareva inarrestabile, nonostante … Continua a leggere

Chiuso in se stesso

Il sibilo era forte, insinuante. Nel silenzio dell’aperta campagna a tratti pareva un urlo, un richiamo di pericolo. Inutile chiudersi le orecchie, il sibilo c’era comunque, pur non lasciando capire in alcun modo la direzione di provenienza. Fuori il vento a grandi folate spazzava l’erba rada e gli alberi scheletrici, ma pur mescolandosi assieme, e qualche volta coprendolo, non era … Continua a leggere

Il dovere più forte

Durante un periodo un po’ particolare di diversi anni fa, in seguito alla confidenza che una persona mi aveva fatto a proposito dello psicanalista da cui era in cura, iniziai ad annotare ogni mattino ciò che ricordavo dei miei sogni notturni, in considerazione dell’importanza di questa materia sostenuta da quel medico. Nello stesso periodo un ragazzo mi confidò che dormire … Continua a leggere

Animo poetico

Leggere poesie davanti al pubblico non sempre risultava facile. Si trattava di preparare bene i testi, imparare a memoria tutte le scansioni, le intonazioni dei passaggi, gli appoggi da mettere su una sillaba o sull’altra, e poi scandire bene le parole, in modo che il testo risultasse chiaro a tutti. Lei aveva iniziato per caso, da autodidatta, andando dietro a … Continua a leggere

Zeus

I ragazzi della compagnia si erano abbondantemente annoiati anche quella sera, restandosene lì seduti in maniera scomposta sulle solite panchine del giardinetto nel loro quartiere. Qualcuno aveva anche portato due piccoli diffusori per ascoltare la musica, e per un po’ si era parlato animatamente delle solite cose, ma alla fine nessuno di loro aveva più saputo che dire, così tutti … Continua a leggere

Lo sconforto

“Non mi piace questo silenzio”, disse lei spostandosi verso la finestra come a cercare di là dai vetri chiusi una fonte di rumore che potesse toglierle quel fastidio. Lui non disse niente, si limitò ad osservarla per qualche minuto, poi si alzò con gesti lenti e misurati, si accostò ad un mobile della stanza e accese l’impianto stereo, lasciando che … Continua a leggere

Un campo da calci

Quando entrai nel campo sportivo così piatto e liscio d’erba rasata, forse appena troppo alta ai margini, ma rada e quasi inesistente nelle zone più calpestate, mi parve subito troppo grande per me, per quei miei piedi piccoli, serrati nelle scarpe troppo nuove, da calcio, appena comperate per l’occasione, soltanto un numero più grandi in considerazione della mia crescita veloce. … Continua a leggere

Giorno qualsiasi

Le facciate dei palazzi precipitano sui marciapiedi, e la folla si riversa lungo le strade per il convegno generale dell’ora di punta. Dall’interno di una grande vetrata un uomo osserva distaccato l’ordinarietà delle cose, lascia che i suoi pensieri seguano un corso proprio per alcuni minuti, infine si alza dalla sua scrivania e raggiunge gli altri. Cerca un’immagine dentro di … Continua a leggere

Il vincitore

“Adesso mi hai stufato”, le dice l’uomo con voce decisa sollevandosi dalla posizione che aveva assunto per effettuare quel difficile rinquarto al biliardo. Di fatto la sua palla ha assunto troppo effetto, va a colpire di lato ed il suo tiro risulta sbagliato anche se non disastroso. La ragazza inizia a piangere, ma con dignità, a piccoli singhiozzi, ed esce … Continua a leggere

Un raro cliente

L’albergo era piccolo, quando arrivava un cliente doveva suonare ripetutamente e a lungo il campanello sopra lo scrittoio, perché la proprietaria, la signora Rosa, era sempre ai piani superiori indaffarata ad aiutare la cameriera. Quel mattino le cose non furono diverse, e l’ingegnere incaricato dalla Provincia di effettuare dei rilievi in quella zona, attese con fiducia che qualcuno rispondesse ai … Continua a leggere

Variazioni di percorso

Di venerdì a Geraldo piaceva tornare a casa a piedi dopo il lavoro. Era una maniera come un’altra per liberarsi da tutti i pensieri e le preoccupazioni che il suo mestiere di ragioniere gli procurava in tutto l’arco della settimana, ed affrontare il riposo del sabato e della domenica con la testa leggera. Dall’ufficio di commercialista, dove lavorava come dipendente … Continua a leggere

Pomeriggio da disperati

La mamma li aveva lasciati nel giardino di casa a giocare; era dovuta uscire per un impegno improvviso, “Una mezz’ora, un’ora al massimo”, aveva detto, e si era raccomandata più di una volta specialmente con Teresa, la figlia più grande che aveva già nove anni, di comportarsi per bene e ad ambedue di fare il più possibile i bravi. Sandrino … Continua a leggere

Senza pretese

Angelica da sola camminava lungo la strada rischiarata dai lampioni installati sul marciapiede. Pareva non ci fosse nessuno in giro a quell’ora, forse il freddo pungente di quella serata aveva richiamato tutti dentro alle case o nei caffè. Due fidanzati, più indietro, si erano baciati, mentre passava, poi ridendo erano entrati dentro a un portone. L’uomo all’angolo l’aveva osservata, aveva … Continua a leggere

Solo così

L’uomo stava seduto nel buio del cinema in una delle ultime file, da solo, cercando di svagare la mente con le immagini che scorrevano autonomamente sopra lo schermo. Prima di entrare aveva comprato una bustina di semi di zucca, si era tolto il cappello e si era immerso in quel paio d’ore senza pensieri. Invece quel film noioso pareva andarsene … Continua a leggere

Il ragazzo e la strada.

Le giostre andavano avanti come sempre avevano fatto. C’era stato un periodo di crisi negli ultimi due anni, ma con qualche rinnovamento alle attrezzature le cose adesso sembravano avere ripreso. La vita dietro alle quinte del mio Luna Park era sempre la stessa. Si viveva con la gente, in mezzo alla gente, si cercava ogni giorno di capirne le voglie, … Continua a leggere

La favola dei libri

La piazza del paese era costituita da quattro alberi da palma e due vecchie panchine di ghisa. Le scarse auto che passavano da lì, arrivando da una delle quattro strade principali di quel paese sperduto nella provincia, giravano attorno a quella specie di rotatoria che conteneva quegli alberi e quelle panchine, e sollevando un po’ di quella polvere gialla da … Continua a leggere

Giganti d’argilla

Lara era piccola di statura, ma dietro al bancone del bar che aveva rilevato da due anni in società con tre suoi colleghi, a preparare i caffè ci sapeva proprio fare, era la migliore di tutti: sapeva essere svelta, simpatica, brava, aveva sempre un sorriso per ogni cliente, tanto che nel suo lavoro era giudicata quasi un gigante. Aveva aperto … Continua a leggere

Un disegno felice

Erano stati scelti in due, tra tutti gli operai della fabbrica, per andare ad insegnare il funzionamento del nuovo macchinario, che loro utilizzavano già da più di un anno, nell’altro stabilimento della società. Ci sarebbe voluto un mese, o al massimo due, aveva detto il capo del personale; sarebbero stati spesati di tutto, era un incarico di fiducia, non potevano … Continua a leggere

La vertigine del caso

Ci sono delle volte in cui si perde la capacità razionale, ed altre in cui, anche più semplicemente, si immagina di perderla, ed altre ancora durante le quali si tenta di perdere la maggior parte di quella capacità per avere un alibi con cui suggellare le proprie piccole stupidaggini. Qualche volta poi ci si convince di essere entrati in chissà … Continua a leggere

La saggezza del vecchio

Tutto è già stato spiegato; la comprensione delle cose non ha più scopo: tutto è ormai chiaro, evidente, palese. La libertà che offre il nuovo stato di cose è enorme, e chiunque gioisce in cuor suo dello scopo raggiunto. Solo qualcuno, isolato dagli altri per le più differenti ragioni, non è conscio dei cambiamenti avvenuti. Tra loro un vecchio che … Continua a leggere

Un fratello distante

Mio padre aveva voluto uscire con me quel mattino, senza stare a spiegarmi per quale motivo o dove si andasse. Aveva preso una delle due macchine piccole dal nostro garage, una che lui definiva per la città, ma solo perché la sua, quella grande, doveva passare un controllo. A lui piaceva guidare, anche se normalmente si lasciava portare in giro … Continua a leggere

L’acqua che cambia

La signora Maria era uscita di casa per andare a prendere l’autobus. Andava a far visita a sua sorella, dall’altra parte della città, come da parecchio tempo faceva almeno una volta alla settimana. I figli della signora Maria erano grandi, suo marito sempre fuori al lavoro, lei poteva permettersi quei piccoli svaghi. Le piaceva attraversare la città sui mezzi pubblici, … Continua a leggere

Un sogno blu elettrico

Ho chiuso gli occhi ed ho visto delle forme di colore blu elettrico danzarmi davanti. Poi, lentamente, si è come alzato un sipario, e le immagini sono tornate ad essere grigie come sempre in quel mio teatrino personale. I miei sogni non rispettano un ordine, un bisogno, una volontà, vanno e vengono senza una logica, certe volte sono semplici sprazzi … Continua a leggere

Gli amanti della fine del Giorno (seconda parte)

La casa sul lago appariva immobile, solo leggermente tremolante nei suoi contorni dentro al riflesso dell’acqua. Da lontano pareva appoggiata proprio alla fine della collina sovrastante, dentro a uno spiazzo orizzontale inventato dalla natura proprio per lei, come a lasciare un luogo di vedetta da cui ammirare quella natura. L’ultimo tratto di strada era tutto malandato e sconnesso, ma quando … Continua a leggere

Un soffio di mare

I due vecchi erano piccoli di statura, ma forse apparivano ancora più piccoli così sprofondati nei due giacconi enormi da inverno, i calzoni di jeans fin troppo larghi, e le berrette di lana scura sul capo calate fino a coprire le orecchie. Parevano due ex-marinai, gente che aveva lavorato su qualche rimorchiatore o che aveva svolto qualche lavoro di mare … Continua a leggere

Elisa a Natale

Molte volte si era ripetuta tra sé nei momenti in cui lo sconforto era stato maggiore, che lo svolgere quel lavoro di positivo aveva diversi elementi: le permetteva di conoscere molte persone, per esempio, di interagire con loro, di imparare cosa dire, come sorridere, come parlare, in poche parole ad essere più socievole di come non fosse mai stata in … Continua a leggere

Il pianto di gioia

Camminare per strada, mettermi seduto su una panchina del giardinetto del mio quartiere, sfogliando un giornale giusto per occupare gli occhi e la mente, e far trascorrere il tempo. Tornare a casa, dopo il lavoro, accendere la radio sul mobile, compiere i soliti gesti di rito, pressappoco con i medesimi orari, quasi ad osservare delle direttive precise, e lasciar trascorrere … Continua a leggere

Opportunità di esistenza

Il lampione al neon davanti a quella sua finestra di casa si accendeva sempre alla medesima ora. Era quello il momento più triste di tutta la giornata, quando lui si rendeva conto di essere solo e che un’altra volta il sole da qualche parte stava già tramontando senza che niente fosse cambiato nella sua vita. La sua casa era piccola, … Continua a leggere

Sentimenti di mare

Alla metà di settembre in spiaggia non c’era ormai quasi nessuno, ed il mare appariva un tavola di colore scuro ed intenso. La ragazza camminava lungo la battigia, la testa vuota, nessun’altra voglia se non quella di starsene da sola cercando di attenuare il malessere. Quello che andava iniziando era il suo ultimo periodo in facoltà, aveva soltanto da completare … Continua a leggere

Incontrarsi (quarta parte)

L’erba era stata rasata regolarmente, e in virtù delle innaffiature frequenti aveva assunto un colore brillante, capace di far risaltare le bordure e le aiuole di tutto il giardino. Era adesso un piacere passeggiare lungo i vialetti all’ombra degli alberi, in mezzo a quei cespugli fioriti e a tutte le piante: aveva avuto ragione la signora Torrini a far lavorare … Continua a leggere

Il muratore

La sera, quando il lavoro al cantiere terminava, tornava a casa a piedi, quasi sempre. Non gli importava troppo d’avere indosso quei pantaloni cachi tutti sporchi di calce e di cemento, e neppure delle sue scarpe grosse, consunte e senza più colore. Si rimetteva il giubbetto lasciato tutto il giorno appeso ad un asse polveroso, e costeggiava, lungo il marciapiede, … Continua a leggere

Segnali

All’interno del Grande Centro Commerciale la gente era quella di un sabato pomeriggio qualsiasi. Ognuno attraversava continuamente gli enormi fasci di luce brillante, oscillando tra i corridoi e i negozi, senza una meta precisa. Era un pullulare continuo di espressioni, risate, sguardi, parole fugaci e pensieri da niente, come un continuo accendersi e spegnersi di una miriade di piccole lampadine. … Continua a leggere

La sognatrice

Aveva passeggiato a lungo nei vialetti del parco della città, godendosi il sole di quel pomeriggio e rincorrendo i pensieri leggeri che le sfioravano ogni poco la mente. Poi era uscita, attraversando l’ingresso con l’enorme cancello di ferro, e si era soffermata davanti ad alcune vetrine di quel quartiere ad osservare borsette e tailleur, soltanto per una normale curiosità, senza … Continua a leggere

Una strada di pioggia

I colori dell’acquarello erano trasparenti, leggerissimi, e i contorni del disegno una linea sottile che appena tratteggiava le cose. Quasi non esisteva senso nel disegnare, se non quel dolce lasciarsi andare ad una fantasia leggera, che superava qualsiasi intento, riusciva a prendere la mano e lasciare che la forma sul foglio acquistasse la vita, diventasse colore, forma, illustrazione. Non c’era … Continua a leggere

Tranquillamente nevrotico

E’ sempre stato il tempo il mio vero tiranno. Per questo ho sempre portato l’orologio al polso; in ogni momento, anche di notte. Persino a letto. Proprio per sconfiggerlo. Minuto su minuto. Perché solo la puntualità è stata sempre la mia vera alleata in questa dura battaglia. Il polso ticchettante. Perfino durante le ore di sonno. Ecco; quel semplice, lieve … Continua a leggere

Il segno

Adriano faceva il camionista da trent’anni. Aveva visto gli autotreni su cui aveva imparato il mestiere sostituiti da altri autotreni più moderni, più potenti, più comodi, più facili da guidare, ma quel suo lavoro gli sembrava non fosse cambiato mai. Affrontava due viaggi alla settimana, uno a Parigi e uno a Barcellona, invariabilmente. Soltanto il sabato e la domenica, di … Continua a leggere

La scelta

Sul marciapiede i tacchi delle scarpe scandivano i suoi passi in maniera regolare, non affrettata. Dentro di sé avrebbe anche voluto rallentare ulteriormente il suo moto, addirittura fermarsi, girarsi indietro e andar via, ma non era possibile. Se ci pensava odiava tutto di sé: i suoi modi, le espressioni che usava, persino quei tacchi e quelle scarpe da donna ordinaria, … Continua a leggere

Le regole sociali

L’interminabile corridoio dal pavimento di piastrelle chiare e lucide lasciava intravedere, lungo i muri a destra e a sinistra, due serie di porte grigie posizionate in maniera regolare e simmetrica tra loro, e la sala d’attesa a quegli uffici, ricavata mediante batterie di sedie collegate tra di loro e poste in quattro o cinque file uniformi nella larga sala che … Continua a leggere

Tavolo d’angolo

Non c’era un vero motivo per recarmi a pranzare quasi ogni giorno in quella stupida bettola. C’erano altri ristoranti in quella zona, e volendo mi sarebbe stato possibile cambiarne uno ogni volta che ne avevo la voglia. Ma quell’odore caratteristico di minestra che si spandeva dalla trattoria Nuti lungo il marciapiede fino quasi a raggiungere il primo angolo di strada, … Continua a leggere

La nonna

La nonna veniva a prendermi generalmente nel primo pomeriggio. Avevo quattro o cinque anni, e in quelle giornate assolate andavo volentieri con lei ad accompagnarla nei suoi giri, che poi erano sempre i medesimi: una visita al cimitero, a pulire la tomba del nonno che non avevo mai conosciuto ma che in vita si era chiamato proprio come me; oppure … Continua a leggere

L’autostrada del sole

La mia casa è sotto al margine del cavalcavia di un sentiero poco frequentato che scavalca l’autostrada. Quando mi metto a dormire, durante la notte, mi sembra di vivere il confine tra la civiltà e la natura. In quel punto, attorno a quella mia specie di abitazione, ci sono solo campi verdi a distesa tra file sfumate di alberi, e … Continua a leggere

Incontrarsi (terza parte)

Il giardino era grande. Solo lavorando con cura attorno a tutti quei piccoli alberi, quei cespugli, quelle aiuole di fiori, si capiva che ogni pianta aveva bisogno di cure appropriate, cosa questa che ad uno sguardo superficiale non appariva per niente. La signora Torrini mi aveva procurato un grosso libro con molte spiegazioni sulle essenze vegetali di ogni tipo, ed … Continua a leggere

La sola cosa da fare

Con calma aveva tirato fuori le chiavi dalla sua tasca, si era guardato vagamente attorno come non fosse del tutto convinto che quello era veramente il palazzo dove abitava, aveva cercato la toppa del portone di vetro e metallo che dava direttamente sul marciapiede, aveva lasciato scattare il meccanismo elettrico della serratura, e infine era entrato, scivolando silenzioso fin dentro … Continua a leggere

Un bel posto

La prima volta Federica non ne era stata neanche consapevole. Abitava con i suoi genitori in una casa grande e vecchia, a metà tra la periferia e la campagna, e da lì percorreva circa un chilometro di strada alberata, bianca e sassosa, prima di arrivare alla via principale. Da quando aveva compiuto gli anni per andarsene in giro da sola, … Continua a leggere

La moto bianca

La strada all’imbocco del paese faceva una curva larga, molto larga, che iniziava davanti ad un bar e proseguiva per un po’ fino ad immettere su un drittone in mezzo alle case. Ormai era notte fonda, e anche il bar aveva chiuso alle spalle di quella decina di ragazzi che ancora avevano voglia di ridere e di giocare. Era stato … Continua a leggere