Strega dentro.

  Si dice che lei parli col diavolo. Nessuna certezza, è naturale, però sembra proprio che il suo comportamento nasconda spesso un lato del tutto oscuro, qualcosa che non è quasi spiegabile in termini ordinari. Già le sue scarpe dai larghi tacchi, quando cammina sopra al marciapiede vicino casa sua, oppure lungo i freddi e tristi corridoi dell’azienda di magazzinaggio … Continua a leggere

Tagli sul corpo.

  Il primo taglietto ad una mano me lo procurai quando ero ancora un ragazzo, distrattamente, tanti anni fa, proprio mentre stavo giocando da solo in fondo alla strada di casa, con un coltellino dal manico di legno che avevo comperato su una bancarella al mercato. Due gocce di sangue color rosso vivo e poi via, senza altre conseguenze. In … Continua a leggere

Antiche presenze.

    “Adesso credo proprio di saperlo, improvvisamente mi è chiaro quasi tutto il disegno completo, quello per cui io sono qui, ed anche il fatto che forse sto facendo la figura dell’idiota nell’osservare l’immobilità di questo panorama”. Il ragazzo sorride tra sé e parla a voce alta da solo, restando fermo davanti alla finestra dell’ultimo piano, dentro l’istituto di … Continua a leggere

Pazienza innata.

Mia sorella credo sia la persona migliore del mondo. Certe volte per dire la verità non mi tratta molto bene, anzi mi sgrida, muove le braccia, mi dice urlando delle brutte parole, e poi spesso aggiunge subito come dovrei comportarmi secondo il suo modo di vedere le cose. Ma dopo poco le passa ogni sfuriata, ed in seguito riesce sempre … Continua a leggere

Piccole immagini.

Ci sono certe volte che mi piazzo fermo lungo la strada ad osservare le persone che passano da queste parti. Mi sembrano generalmente tutte impegnate in qualcosa, come se avessero da sbrigare degli affari importanti. Io normalmente non ho niente da fare, se non immaginare delle altre persone che stanno già aspettando queste qua, e che nell’attesa osservano il loro … Continua a leggere

Madre truccata.

Anche se fosse vera, è evidente che per lui sarebbe la medesima cosa. Un piccolo pezzo di plastica bianca ed opaca, opportunamente curvo e con la punta arrotondata, che lui sostiene essere stata un’unghia di sua madre, prima di morire; ed anche se nessuno ha mai potuto credere ad una cosa del genere, ugualmente non viene mai messo in dubbio … Continua a leggere

Luci della città.

Ci sono dei giorni in cui camminando per strada ho notato con la coda degli occhi alcune piccole luci intorno al mio campo visivo, e di queste presenze in me si è spesso manifestato tutto lo stupore che potevo provare, accompagnato dalla mia assoluta attenzione. Poi però certe volte quelle luci si spengono, anche se in genere soltanto poco per … Continua a leggere

Definizioni potenzialmente incerte.

  Per esempio, non saprei dire cosa sia meglio fare in una giornata come quella di oggi, pensa Leo. Anche se non mi reputo il solito tizio pieno di incertezze e privo di punti di riferimento, so perfettamente però che il mio tempo, se non fosse scandito dagli orari classici del lavoro, del sonno, dei pasti, dei notiziari giornalistici della … Continua a leggere

Dietro la porta.

Se rimango vicino ad una porta non può accadermi niente. Con grande semplicità è la mia via di fuga, la possibilità che ho di andarmene, filarmene altrove esattamente quando lo voglio. Non sopporto che qualcuno mi guardi, che si sbircino le mie espressioni, oppure i miei modi di starmene qui. Socchiudo la porta, mi sposto, guardo a terra: nessuno può … Continua a leggere

Immune alla vita ordinaria.

Tutto avviene dentro di me, non c’è niente di male in questo, rifletto con calma. E’ sufficiente appena un pizzico di questa polvere celeste, tanto per iniziare, e poi così farò reagire il mio organismo quel tanto che basta per dar vita ad un lento processo verso l’immunità. Da ora in avanti dovrò semplicemente tenere sotto controllo le dosi da … Continua a leggere

Convinzioni di fondo.

In fondo non c’è niente di male, pensa Renato. Anche se ci sono stato già altre due volte, ciò non toglie che abbia ancora bisogno di informazioni, di comprendere bene il funzionamento di tutte le cose. Così lui arriva davanti alla piccola agenzia per le assicurazioni, ma una volta sul posto poi non ha più il coraggio di entrare. La … Continua a leggere

Indifferenza.

Ad un tratto ho detto qualcosa, in buona sostanza mi sono lasciato andare semplicemente ad un urlo, uno qualsiasi, quasi un brutto verso, forse una parola abbozzata, non so neppure io, ma cosi storpiata da apparire del tutto incomprensibile, tanto da non immaginarmi neanche che cosa fosse, cosa potesse rappresentare, anche se detta senz’altro a voce molto alta, con effettiva … Continua a leggere

Rivendicazione di sé.

Silenzio adesso, dentro al piccolo cortile polveroso sul retro della palazzina degli uffici. Un luogo praticamente abbandonato, uno spicchio di mondo senza padroni, ideale per farci scoppiare quella piccola bomba dimostrativa, magari, così come è successo, durante una notte qualsiasi, ad un’ora quando nessuno avrebbe mai potuto essere lì a farsi del male. Ma se accade nell’oscurità, al mattino tutto … Continua a leggere

Meravigliosa semplicità.

Certe volte lei si sente disperata. Non perché abbia un motivo preciso per sentirsi così. Al contrario, è proprio perché non ha nessuna vera ragione per cui soffrire. Si sente svuotata di tutto, ecco, come se non avesse motivi neppure per tirare avanti. Durante qualche pomeriggio, nel corso della settimana, si vede con sua cugina, passeggiano, vanno a sedersi dentro … Continua a leggere

Sogno privato.

Lo so che tutti quanti qua dentro mi giudicano una merda. Ma a me non interessa, mi rannicchio nel mio solito angolo, in fondo al cortile, e trascorro tutto il tempo con i miei pensieri e basta. La palazzina bianca mi fa schifo, dentro c’è soltanto sporco a terra e gli uomini in camice che ti prendono e ti strattonano … Continua a leggere

Fuori comunque.

Passa e ripassa con indifferenza davanti alla finestra della sua stanza, la ragazza dai capelli rossi. Durante il giorno, quando è in casa, approfitta al massimo della luce naturale che penetra dai vetri andando a rischiarare le pareti ed i mobili, indifferente al fatto che qualcuno, camminando per i fatti propri là davanti, la possa sbirciare proprio da quella strada … Continua a leggere

Basta una volta.

Qualche volta Mauro sembra nervoso, abbassa la testa, sembra quasi altrove, perso in pensieri indecifrabili dei quali forse è più una vittima che un vero attore. Ed anche se provi a chiedergli qualcosa, generalmente lui risponde a monosillabi, quasi sottovoce, scansando vistosamente ogni possibile replica che ognuno in fondo potrebbe tranquillamente contrapporgli. Tutti dicono di lui che nell’insieme sia una … Continua a leggere

Tra le cose dimenticate.

Nel piccolo ingresso del mio appartamento c’è uno specchio verticale alto quasi quanto me, ed essendoci una poltroncina proprio di fronte, certe volte mi siedo lì,  a guardarmi riflessa, fino quasi a stancarmi. Accanto rimane ben chiusa la porta che dà sulle scale condominiali, e così certe volte sento passare sul pianerottolo i miei vicini che escono, che vanno a … Continua a leggere

Spuma leggera di un piccolo dolore.

  Quando esco di casa, in genere vado a sedermi ad uno dei tavolini di plastica al circolo degli sportivi, nei pressi del piccolo stadio del mio paese. Non è che mi interessi qualcosa degli sport, però lì mi conoscono tutti, mi dicono delle cose da ridere e spesso mi offrono da bere una spuma all’arancia. Mi piace molto rendermi … Continua a leggere

Qualsiasi diversità (Bionda, naturalmente).

  In fondo alla strada, sulla destra, si vede soltanto un muro che circonda un giardino, ma dalla parte opposta c’è la piccola casa di July. Nessuno di noi è mai entrato là dentro, ci siamo sempre limitati ad osservare appena per un attimo la faccia arcigna e sfuggente di quella pazza di sua madre, quando si affaccia alla finestra … Continua a leggere

Mestieri fondamentali.

  Sto bene, è del tutto inutile che continuiate a puntarmi le lampadine dentro agli occhi, penso; a porvi degli interrogativi strani, anche, e a farmi delle domande in merito alle quali vorrei soltanto ridere, se non fosse per questa imposizione al silenzio che ho adottato già da un po’ di tempo; e per quanto riguarda il vostro scansarvi per … Continua a leggere

Senza colore.

                           Un uomo non è mai del tutto libero, dicono, tantomeno se si chiama Ernesto, così come si chiama lui, e se come lui va tutti i giorni a piedi dalla sua catapecchia fino alla frazione Ramazzotti, per lavorare come bracciante, a giornata, come gli altri, nel podere di quei Conti Lanzi, proprietari … Continua a leggere

Svuotato dal vento.

                         Oltre il vecchio muro di pietra in fondo alla strada non c’è più niente, se non un gruppo di case popolari tutte un po’ simili, dai colori attorno ad un indefinibile grigio-giallino levigato dal tempo. Alvaro se ne sta in piedi vicino alla finestra sopra una sedia che ha coperto con un giornale … Continua a leggere

Dialogo n. 8. Due, forse come altri due.

                         Mi sento immerso in una situazione che non mi appartiene, eppure non ne soffro, credo anzi di poter sopportare a lungo tutta questa angoscia sottile che provo nel guardare gli altri, ascoltando perfino quelle risapute giustificazioni di chi si è adattato benissimo a tutto, e spesso sente anche il dovere di spiegare i … Continua a leggere

Immotivatamente straniero (ripresa cinematografica n. 11).

                          Giro per strada immaginando che da un attimo all’altro qualcuno si metta a gridare e a inveire contro di me. Però, osservo con attenzione tutto il marciapiede, e sinceramente mi pare che nessuno tra quelli che camminano di fronte ai miei passi, abbia questa intenzione, almeno per il momento. Sospetto comunque, peraltro … Continua a leggere

L’acquario del mondo.

                        Fuori, la città era ostile. Lei era uscita di proposito per affrontarla, per andare incontro a quello che oramai le pareva inevitabile, ciò nonostante, adesso provava una leggera paura, un disagio profondo, che dimostrava forse la sua evidente incapacità al confronto con gli altri. Si era preparata, aveva abbandonato, dopo averle sputate, le … Continua a leggere

La coscienza della diversità.

                         Ero rimasto a lungo seduto nella piccola stazione degli autobus. Sulla panchina ero da solo, inizialmente, poi si era seduta una signora, infine anche un uomo. Spesso continuavo a ripetermi che non mi sarebbe dovuto importare niente degli altri, che dovevo preoccuparmi soltanto di me stesso, eppure le facce delle persone che vedevo … Continua a leggere

Un luogo non solo per me.

                        Certe volte immagino di starmene qua, in questa piccola stanza senza finestra, e nel debole chiarore di una lampadina gialla e un po’ fioca, raccogliere i pensieri che più mi tormentano. Lo so che fuori da qui mi prendono in giro, dicono di me che sono ritardato, ma a me non importa, sono … Continua a leggere

Al cospetto di un pensiero diverso.

                         Corrado entra in casa, si siede, aspira la tranquillità che emana dalle sue cose, da quegli oggetti comuni da cui è circondato. Immagina qualcuno, là dentro, accanto a lui, un personaggio qualsiasi, inventato, che si muova lentamente lungo la parete, e che semplicemente osservandolo sia in grado di ricavare un giudizio su quella … Continua a leggere

Soltanto sassi, fuori da qui.

                         Si doveva passeggiare, non si poteva fare altro, ed io pensavo che invece avrei potuto tirare un sasso e colpire chiunque, chiunque volessi; questo pensavo quando si passeggiava. Le persone mi guardavano, ma io non desideravo mai essere guardato, perciò chiudevo gli occhi, a volte, oppure guardavo da tutta un’altra parte. Poi lasciavo … Continua a leggere

Nell’ordine dei comportamenti appiccicosi

Cosa farà mai questo tempo, che adesso ha ricominciato ancora a piovere e sembra quasi non voglia smettere più. Le foglie lucide, la terra scura, la ghiaia del vialetto che appare bianca e pulita da tutta la polvere. Guardo dalla vetrata lo spicchio di giardino davanti alla nostra palazzina, e mi sembra che niente possa cambiare da ora in avanti; … Continua a leggere

La giacca, sopra le spalle

Sto bene in questi ultimi tempi. Al medico ho detto che mi sento in grado di riprendere con il mio lavoro, la depressione ormai è alle spalle, soltanto una brutta fase della mia vita. Adesso frequentemente indosso una giacca, una bella giacca che ho comperato per caso, dopo averla vista in una vetrina mentre passavo davanti al negozio. E’ di … Continua a leggere

Una traccia da seguire per forza

Sto qua, seduto, e non c’è nessuno che mi chieda di fare qualcosa, di pensare, di muovermi o di raggiungere un luogo diverso da questo. Perciò resto qua, seduto, e osservo con attenzione le venature del legno sul piano del tavolo. Mi sono sempre perso con facilità in cose del genere, in piccoli dettagli senza apparente significato, ho sempre fatto … Continua a leggere

Improvvisamente diverso

A Rodolfo piace molto scherzare. Certe volte inizia di punto in bianco e pare proprio non voglia più smettere. Gli amici lo guardano, sorridono, qualcuno di noi vorrebbe dirgli forse che è il caso di farla finita, ma lui pare non accorgersi di nulla, e scherza, dice cose surreali, ogni argomento pare una scusa per farci sopra dell’ironia. Sua moglie … Continua a leggere

La norma di vita

Quello che rimane certo è che in tutto questo tempo e nonostante tutto l’impegno non è affatto migliorato, aveva detto il padre di Luca. Questo sicuramente è vero, aveva risposto la madre, però dobbiamo convenire che non è neppure peggiorato, e questo forse è già un risultato. Si erano seduti nella saletta d’attesa dell’ospedale psichiatrico, e aspettavano il turno per … Continua a leggere

Il principio di qualsiasi pensiero

La brezza leggera di questa mattina giunge piacevole a muovere con delicatezza le foglie degli alberi, e tutti gli oggetti del mondo, pur disposti in maniera spesso casuale, paiono sistemati in modo studiato a creare le coreografie delle scene che probabilmente si svolgeranno nella giornata. Le persone camminano, si salutano a volte, incontrandosi, spesso si sfiorano senza sapere niente l’una … Continua a leggere

Il canale lungo la strada

Lo sapevo, lo avevo sempre saputo quale fosse il margine di quella strada, la strada lunga e diritta che correva nella nostra pianura a perdita d’occhio, fino al paese. Non ci voleva molto tempo, se andavo a passo svelto bastava una mezz’oretta per raggiungere il circolino e starmene lì, con tutti che ridevano, mi battevano una mano sopra la spalla … Continua a leggere