Errori comuni.

Forse ho sbagliato, dico io; ed il babbo: certo che hai sbagliato, su questo non c’è proprio alcun dubbio. Ed io: ma l’ho fatto in buona fede; va bene, fa lui, però potevi comunque prevederlo. Ed io: forse mi sono fidato troppo della situazione; ma questo ottimismo non è un errore. D’accordo, fa il babbo, però le conseguenze di adesso … Continua a leggere

Insegnamenti ordinari.

L’ampio salotto di casa risulta ingombro, più che da mobili antichi, da un arredamento evidentemente ormai vecchio, invariato da diversi decenni, ed il grande tavolo di legno centrale rimane posizionato sopra un tappeto un po’ logoro, a coprire un pavimento di un vago colore rosso scuro, ben incerato però, e costituito da piastrelle di una normale graniglia di marmi. L’anziana … Continua a leggere

Dialogando.

Lei è immobile in questo momento, ne ha pienamente coscienza. Apre le persiane di casa ogni mattina prestissimo, come ha sempre fatto, ogni giorno all’incirca alla medesima ora, ed assapora quell’aria da fuori che gira e si avvita lentamente nel vuoto, come se all’interno del suo appartamento dovesse arrivare dalle altre case un possibile annuncio di chissà quali incredibili notizie. … Continua a leggere

Serena sorte.

Mi piace piegare la testa in avanti, affondare il viso dentro le braccia, e restare seduto sopra un gradino, vicino al marciapiede di una strada qualsiasi, o magari su una panchina dei giardinetti, senza avere niente da fare, salvo scaldarmi nel sole, come uno di questi gatti randagi. Chiudo gli occhi, allento la tensione, ed un’immagine di quiete mi prende, … Continua a leggere

Rimozione forzata.

La mattina Renato esce presto per recarsi al lavoro, e qualche volta quando è in ritardo percorre in auto una stradina strettissima, compresa per un lungo tratto tra due alti muri di pietre, giusto per accorciare di circa cinque minuti. È ancora buio, i fari rischiarano il tratto della via davanti ai suoi occhi, ma soltanto per un attimo, perché … Continua a leggere

Liturgia decadente.

Ancora bello quest’angolo; sopra al marciapiede, poco lontano dalla galleria d’arte, è sempre stato secondo il mio parere il luogo migliore. A me ci vuol poco per mettermi in postazione: apro le borse e metto giù i coperchi, i lamierini di metallo, i secchi di plastica, i barattoli di latta, senza dimenticare le fruste di bambù di ricambio, che devono … Continua a leggere

Disarticolato entusiasmo.

Senza neanche concedere molto più di una semplice occhiata all’ostacolo, lui riesce, tenendo i piedi saldamente uniti tra loro, a saltare il muretto che circonda il piccolo spiazzo di ghiaia subito sotto l’appartamento dei suoi genitori, grazie naturalmente alla potente rincorsa che prende ogni volta; e poi ogni giorno, quando esce da casa sempre correndo, prosegue avanti senza alcuna incertezza, … Continua a leggere

Intuito latente.

  Spesso cammino per la strada senza neanche avere in mente una meta precisa, e certe volte, neppure immaginando come sia minimamente possibile, riesco ad intuire quasi perfettamente cosa accadrà di lì a poco. Giro ad un angolo, e ancora prima di farlo vedo davanti a me la faccia e l’espressione di chi mi sta per venire incontro; oppure riesco … Continua a leggere

Debole teatralità.

  Tutto inutile, dice lei a voce alta, scuotendo lievemente la testa, mentre rimane ferma da sola davanti alla vetrina di un negozio di abbigliamento del centro commerciale. Qualcuno la guarda, altri pensano che stia forse parlando ad un cellulare nascosto, munito di auricolari; ma sia gli uni che gli altri in fondo non hanno altro interesse verso di lei … Continua a leggere

Per il futuro.

Non ha molta importanza, dicono tutti. Eppure per lui le cose stanno in altro modo. Se per esempio resta fermo ad ammirare il tratto di strada che riesce a scrutare dalla sua finestra, spesso gli pare che tutto il mondo sia soltanto quello che rimane compreso al di là da quel suo vetro, in quella esatta visuale, come se della … Continua a leggere

Meno del necessario.

Lo confesso: generalmente vorrei sentirmi maggiormente soddisfatta di me, e quando ci rifletto proprio sul serio lo vorrei essere almeno nei confronti di quel poco che sono riuscita con fatica a mettere insieme fino adesso. Invece quasi sempre mi devo limitare a campare alla giornata, senza grandi speranze o desideri che superino un lasso di tempo più ampio del semplice … Continua a leggere

Tutto qui.

Con voce bassa, dopo averla osservata soltanto un attimo, lui dice subito che secondo il suo parere le cose in questo modo non stanno proprio andando nella maniera giusta, e che tra loro due probabilmente ci sarà bisogno al più presto di una riflessione seria ed il più possibile accurata, ancora prima di prendere qualche decisione importante, del tipo che … Continua a leggere

Sfida irrisolta 2.

Sono fritto, dico a me stesso ancora prima di uscire fuori dal locale. Questo tizio che ho appena incontrato è uno di quelli con cui non si può assolutamente dialogare in modo ordinario, e come minimo vorrà venire alle mani appena gli dirò che non voglio avere niente a che fare con lui. Non lo conosco neanche; non riesco neppure … Continua a leggere

Sfida irrisolta 2.

Sono fritto, dico a me stesso ancora prima di uscire fuori dal locale. Questo tizio che ho appena incontrato è uno di quelli con cui non si può assolutamente dialogare in modo ordinario, e come minimo vorrà venire alle mani appena gli dirò che non voglio avere niente a che fare con lui. Non lo conosco neanche; non riesco neppure … Continua a leggere

Sfida irrisolta.

  Amico, adesso sei fritto, gli dico mentre tengo una mano dentro la tasca e con l’altra lo indico con decisione, come per evitare fraintendimenti. Lui si piazza di fianco, gli occhi bassi, come ad evitare di guardarmi, forse per la paura che di certo gli sto facendo, anche se poi alza la testa e dice: non preoccuparti per me, … Continua a leggere

Gita di piacere.

La stanza d’albergo è veramente piccola, ed arredata in modo a dir poco casuale, quasi sgarbatamente, con un’unica finestra che concede la vista soltanto sulla facciata di un condominio anonimo che rimane di fronte, a pochi metri, senza lasciare praticamente alcuna altra visuale. A lei però non importa proprio niente, appena arrivata ha già disfatto quasi completamente la sua valigia, … Continua a leggere

Probabilmente.

  Mamma, dice il ragazzo con insistenza; devo andare, mi stanno aspettando i miei amici con le loro biciclette. Va bene, fa la donna, però mi sembra che tu abbia tralasciato qualcosa di particolarmente importante. Lui si guarda attorno, rientra per un attimo nella sua cameretta, poi quando si riaffaccia nel loro soggiorno con il piccolo zaino sulle spalle, si … Continua a leggere

Mentalmente.

  Avverto distintamente, come altre volte è già accaduto, il canto orgoglioso di una donna remota nell’acqua dello sciacquone di casa mia, nel mentre la cassetta si sta ricaricando. La immagino imbrigliata dentro i tubi, prigioniera di un mondo triste eppure necessario, e la sua voce per qualche secondo si fa quasi liberatoria in mezzo al sottile sciabordio. Poi più … Continua a leggere

Incomprensibile stile.

Lei è particolare. Riesce quasi sempre a non perdere ogni buona occasione per tentare di dimostrare agli altri di essere diversa da tutti, forse addirittura superiore, almeno in certi comportamenti. Si interessa spesso di dettagli sfuggenti, di cose alle volte quasi prive di senso, e lascia a tutti il compito scialbo di chiedersi quale possa essere il suo scopo finale. … Continua a leggere

Ora esatta.

Anche senza volerlo mi capita di incontrare tanta gente mentre cammino lungo i marciapiedi del mio quartiere popoloso. Persone che generalmente non ho neanche mai visto, perfetti sconosciuti che con normalità se ne vanno per la loro strada, senza prestare alcuna attenzione a chi gira loro intorno. Ed a qualcuno tra quei molti individui che con perfetta indifferenza mi vengono … Continua a leggere

Vapore freddo.

Lasciami stare, dice lei sgarbatamente, mentre nello stesso momento sua madre sta cercando in modo goffo di aiutarla a sollevarsi dal pavimento lungo cui incomprensibilmente è andata a cadere. Il tappeto è soffice, ed è quindi chiaro come non si sia fatta assolutamente nulla rotolando dalla sedia, e forse proprio per questo il gesto le risulta praticamente insopportabile, quasi un … Continua a leggere

Dentro, ma anche fuori.

Certe volte ho paura; e allora filo a nascondermi. Mi metto occhiali con lenti scure, vestiti ordinari, e vado in giro senza neppure chiedermi verso dove. Qualche volta un amico viene con me; dice: non so come tu faccia ad essere così indifferente. Esperienza, gli rispondo, capacità maturata nel tempo, forse assieme alla paura costante di sentirmi troppo coinvolto nei … Continua a leggere

Tentativi di dialogo.

  Va bene, le dico: sto fermo, non faccio niente, se vuole smetto persino di pensare.  Lei mi guarda con una certa serietà, peraltro inadeguata alla mia ironia, ed aspetta ancora un po’ prima di uscire dalla stanza con tutte le provette, probabilmente proprio per vedere se riesco davvero a rispettare le sue regole, anche se poi sembra decidere di … Continua a leggere

Chiusura.

Secondo me è proprio quella ragazza il nostro vero problema, dice un tizio al telefono in una birreria semivuota ma con una voce sufficientemente alta tanto da riuscire a farsi sentire quasi da ognuno presente là dentro. Al suo stesso tavolo l’altro ascolta con apparente distrazione quelle parole, quindi butta giù ancora un sorso della sua birra, poi gira lo … Continua a leggere

Normali malori.

Sono anni che la mia gamba malata non mi permette quasi di uscire da casa. Mi trascino per tutto il giorno dentro la stanza che i miei familiari mi hanno assegnato, e per trascorrere il tempo continuo a mordermi sempre le unghie delle mani, quasi fosse l’unica cosa che riesco a fare, tanto che alla fine le mie unghie si … Continua a leggere

Accettazione di sé.

Se mi sforzo per un po’, riesco a rammentarmi perfino di tutto quello che sono riuscito a fare ieri: che cosa ho mangiato, se mi sono recato da qualche parte, insomma come ho trascorso per intero la mia giornata di insegnante a riposo; ma se mi rilasso, come spesso mi accade accomodandomi come sempre su questa mia poltrona, esattamente come … Continua a leggere

Ricerca di niente.

Scalcio un po’ con i piedi, a volte, anche quando me ne sto seduto a fare i compiti di scuola sopra al tavolo della cucina. Nella mia cameretta non c’è proprio posto per la scrivania. O meglio, forse ci sarebbe, ma mio fratello occupa quasi ogni spazio con tutta la sua roba. Lui lavora come ausiliario al pronto soccorso, e … Continua a leggere

Medaglie in evidenza.

Dobbiamo sempre essere pronte; non possiamo distrarci, fingere superiorità o addirittura indifferenza di fronte a cose del genere. L’amica annuisce, conservando la sua espressione quasi severa, poi però rivolge lo sguardo da un’altra parte, distrattamente. Andiamo, fa lei alla fine, tanto qua dentro non ci facciamo più niente. Fuori dal negozio di borse sembra esserci la gente di sempre, quella … Continua a leggere

Uniformità della critica.

Dentro ognuno di noi, certe volte, c’è come un silenzio meraviglioso; si forma quasi fosse un vuoto improvviso, una mancanza apparentemente incomprensibile, ma che di colpo permette la nascita di pensieri liberi e puri. Non dura molto, dice lui di fronte alla sua piccola platea di persone comuni, eppure quello è un tempo già sufficiente a far nascere nuovi desideri, … Continua a leggere

Proprio spettacolo.

Non mi sento a posto, dico alla mia assistente con voce bassa e sofferta mentre siamo finalmente da sole nel camerino. Non sto troppo bene, tutto qui, anche se non capisco assolutamente cosa sia che non vada esattamente come dovrebbe. Mi guardo dentro lo specchio, ritorno a pulirmi un’occhiaia con del cotone imbevuto nel latte detergente, come se asciugassi la … Continua a leggere

Alias.

Respiro, forse un po’ troppo affannosamente, e difatti qualcuno che incontro per la strada mi osserva con una certa intensità, quasi immaginasse di vedere un ladro che ha appena messo a segno un colpo ai danni di qualche negoziante della zona. La giornata appare una semplice fotocopia di mille altre giornate, e anche l’aria sembra praticamente immobile e ricca come … Continua a leggere

Davanti agli occhi.

La macchia sopra al muro tende ad espandersi, praticamente ne sono certo. Anzi, sono sicuro che  in questo momento è senz’altro molto più grande di qualche tempo fa, anche se adesso sembra costituita solamente da una leggera ombreggiatura, evidenziandosi come una chiazza leggermente scura ed omogenea, che però dimostra, almeno secondo me, quanto qualcosa di vivo e di vegeto stia … Continua a leggere

Cattive attività.

  Ci sono stati anche dei periodi peggiori di questo, fa lui, perciò non dobbiamo adesso lamentarci troppo se le cose vanno così. La ragazza lo guarda soltanto per un attimo: a dire la verità lei non li ha conosciuti mai quei periodi di cui stanno parlando adesso, è troppo poco tempo che lo frequenta, in ogni caso prende per … Continua a leggere

Posizione d’angolo.

Sto nascosto, non posso fare altrimenti. Lo so che mi tengono d’occhio, che mi scrutano di continuo mentre con apparente indifferenza transitano lungo il corridoio, ma io spesso riesco a sfuggire ai loro controlli, e ad infilarmi nell’angolo tra il muro e l’armadio, dove non possono certo vedermi, per poi restarmene lì, anche per un tempo lungo, ed attendere con … Continua a leggere

Decisioni irrevocabili.

Fra qualche giorno anche la nostra migliore operatrice dovrà ripartire, dice il dirigente dell’oennegi alla sua segretaria. Mi dispiace, prosegue, perché il suo lavoro anche qui, fino a questo momento, stava comunque dando degli ottimi frutti. Ma è una sua richiesta precisa quella di stare tra la gente medio orientale a definire ogni sua attività, senza alcuna variante. Ha coraggio, … Continua a leggere

Progetto sbagliato.

Potrei forse arrivare fino alla fine di tutta questa strada diritta e antipatica, se soltanto lo volessi: poi fermarmi davanti alla sua finestra e magari restarmene li, ad attendere gli eventi possibili. Lei, con ogni probabilità, ad un tratto si potrebbe affacciare, come per rendersi conto del tempo che fa, oppure se magari è più caldo o più freddo di … Continua a leggere

Al limite.

Certe volte mi pare di non avere niente da dirti, fa lei; è come se ci fossimo già detti tutto, ed ogni parola adesso fosse soltanto una ripetizione scialba ed inutile di qualcos’altro. Poi sbuffa, muovendosi sopra i suoi tacchi dentro la stanza da ufficio spaziosa e ben illuminata, con i modi di chi ha solo voglia di andarsene in … Continua a leggere

Direttore d’infanzia.

Al piano terra, esattamente davanti alla strada e tra i pilastri di cemento armato del loro palazzo, giocano spesso alcuni bambini che abitano con le loro famiglie negli appartamenti dei piani superiori, ridendo e rincorrendosi tra loro in quello spazio tutto sommato aperto ma racchiuso da una ringhiera leggera, protetto con la copertura costituita semplicemente dalla costruzione medesima. Viene certe … Continua a leggere

Finale sbagliato.

Io non sono sempre lo stesso. Certe sere esco da casa per fare due passi, ed immancabilmente arrivo fino al solito caffè. Non c’e niente di male, penso per incoraggiarmi, e così con una certa noncuranza mi appoggio al bancone per lasciarmi servire un bicchierino. Oggi tutto è difficile, dico senza impegno al barista, e lui subito annuisce, anche se … Continua a leggere

Rinuncia cosciente.

  Lei ha sempre avuto qualcosa da fare in tutto questo tempo. Forse potrebbe essere accaduto così soltanto perché è tipico del suo carattere essere persino troppo disponibile nell’occuparsi di tutto ciò che le capita di avere sotto gli occhi; oppure, bisogna anche aggiungere, semplicemente per una serie ineguagliabile di combinazioni particolarmente sfortunate per lei, delle quali in ogni caso … Continua a leggere

Astrazione obbligatoria.

  Non mi sento troppo bene in questo ultimo periodo, dico agli altri una sera che stiamo assieme; è come se all’improvviso non trovassi dentro di me alcuna volontà per mandare avanti le cose in cui ho sempre creduto. Non è possibile, mi rispondono subito tutti quanti: devi procedere, mostrare ancora il tuo evidente valore, dare un seguito chiaro a … Continua a leggere

Pesi e misure.

Le cose devono cambiare, non c’è più alcun dubbio. Qualcuno si accalora al solo parlare di argomenti del genere, in diversi invece si limitano a fare soltanto delle ironie, mentre altri poi sorridono e basta, magari subito dopo aver ascoltato dalla voce alta dei più spiritosi qualche sagace battuta di spirito. Al solito caffè della sezione di partito dove loro … Continua a leggere

Interferenze minimali.

Proprio in questo momento, con le dovute accortezze, si stanno scrivendo delle relazioni continuamente aggiornate proprio su di lui, su questo personaggio così timido e sfuggente, un uomo che oltre queste evidenze non ha neppure altre caratteristiche, ma che vengono comunque corredate perfino con tanti piccoli filmati proprio indirizzati ad indagare sui suoi comportamenti e su quegli ordinari modi che … Continua a leggere

Miglioramenti possibili.

  Io vedo i fantasmi. Loro si dimostrano sempre molto timidi, sfuggenti: tu volti lo sguardo e quelli escono subito di scena. Inizialmente pensavo addirittura fossero soltanto dei riflessi prodotti dai miei occhiali, sfumature di luce al bordo del mio campo visivo. Immaginavo anche qualcosa ai miei occhi, un’infiammazione alla retina, oppure un altro problema del genere. Ma poi mi … Continua a leggere

Piano debole.

Mentre se ne sta in coda allo sportello bancario, l’occhio elettronico di una telecamera piazzata in alto lo segue. Lui potrebbe avere in tasca una qualche arma impropria, magari un semplice taglierino, e con quello minacciare d’improvviso la giovane cassiera, farsi consegnare velocemente tutti quei bigliettoni che lei tiene nel cassetto davanti a sé, e poi scappare via dalla porta … Continua a leggere

Oltre misura.

Attendo a lungo il mio turno dietro alla porta richiusa, poi vengo chiamato per numero ed entro così nel piccolo ufficio, stringo velocemente la mano all’impiegato di turno che mi getta soltanto una rapida occhiata, e infine mi siedo davanti alla sua scrivania, mascherando, con un contegno il più possibile dignitoso, un leggero filo di tensione che inevitabilmente mi prende. … Continua a leggere

Pagine insulse, quasi interessanti.

  Non me lo sarei mai immaginato, dico io approfittando di una pausa mentre tutti gli altri sembrano subito seguire con grande interesse le mie parole. Il fatto è che, per una combinazione di cose tra le quali l’essermi ritrovato del tutto casualmente in questa libreria, mi sono improvvisamente alzato in piedi in mezzo ad una ventina di persone intervenute … Continua a leggere

Ordinario tornaconto.

Da un po’ di tempo a questa parte,  tra gli amici e i conoscenti che si ritrovano abitualmente al Caffè Centrale, si prosegue a sostenere senza mezzi termini quanto quel certo Marco Lenzi, presente a tutti fino ad un po’ di tempo addietro come una grande personalità brillante, si stia di fatto sempre più dimostrando come un individuo sostanzialmente poco … Continua a leggere

Fratelli per forza.

Ho caldo, urlo a questo tizio che da tutto il giorno sta con me. Forse sarà che ho esagerato con la birra, ma in certe occasioni credo proprio che ci voglia. Era da un pezzo che volevo andarmene un po’ in giro, ma sembra che venga sempre a mancare l’occasione giusta per starsene bene in compagnia e magari ritrovarsi a … Continua a leggere

Scarpe dalla suola di gomma.

Non mi interessa affatto che i miei familiari praticamente mi abbiano reclusa poco per volta in questa stanza; anzi, in qualche modo sono loro grata di avermi ridonato la ricchezza della solitudine. Sono vecchia, ho le mie idee, probabilmente davo noia con i miei modi lenti, e forse tiravo fuori la mia opinione proprio quando non dovevo. Adesso invece me … Continua a leggere